Dopo aver cenato torniamo a casa e mi immergo nel letto per osservare lo scuro tetto di tela ascoltando il mio respiro, che è l'unica cosa udibile in questa stanza grande ma povera, e non povera di oggetti, perché qui c'è ne sono tanti e non di tre dollari.
Scendo per andare in cucina, apro il frigo.
Latte, uova, yogurt, salamini, aranciata, prosciutto, burro, coca cola, cocomero.<<non c'è mai niente di buono>>
Lo richiudo con forza ed è strano che sia ancora in piedi.
Mi siedo con le mani che accolgono la fronte e chiudo gli occhi stanchi ma che non riescono a chiudersi per dormire, non collaborano e non riesco ad insistere.
Resto per un po' a fissare la stanza illuminata debolmente dalla luce di una candela, mi accerto di avere addosso un pantaloncino di tuta, un top e una specie di chignon e vado.
Apro la porta e mi blocco.
Una figura seduta a tavolino con la sigaretta in bocca, la mente altrove e le gambe accavallate, emana nuvole di fumo.
Poso una mano sulla porta, la chiudo in un pugno e socchiudo l'uscita per fare qualche passo verso lui.
<<Joh-Johnny?>>
Mi saluta con un cenno della testa
<<non dormi?>>
Chiedo preoccupata come se mi stessi rivolgendo a me stessa.<<sembra che anche tu non abbia sonno>>
Fa un altro tiro chiudendo gli occhi e corrugando le sopracciglia<<n-no...io...>> mi passo una mano fra i capelli per capire in che condizione stanno. E non ci vuole molto per capire che non sono mai stati così osceni.<<io...stavo per andare a correre>> bella questa. Selvaggia che corre. Che corre volontariamente, dico...
<<Alle 2.31?>>
Chiede curioso mentre guarda il suo orologio da polso.<<si. C'è qualche problema? C'è chi corre alle 6 o alle 20, c'è pure chi lo fa alle 15 sotto al sole, perché non potrei farlo io, alle 2.31 del mattino?>>
<<32>>
Precisa con l'aiuto dell'indice<<Vedi? Mi fai perdere solo tempo>>
Inizio a fare qualche passetto sul posto, tipo skip bassi, e non mi ci vuole molto per comprendere che fare sport non fa per me.<<A che serve correre? Sentiamo un po'>>
Si sporge verso me intento a sentire la risposta studiata che darò.<<A...perdere tem->> alzo gli occhi al cielo <<a perdere calorie>> Ovvio. A che serve una corsetta...?
<<Certo, in una notte credi di farcela?>>
Chiede sfidandomi<<Mi stai dando della cioccotella?>>
punto il dito minacciosamente.<<No! Questo lo stai dicendo tu>>
Ride mentre guarda ancora la mia aria incredula, arrabbiata e che però a lui fa ridere.<<Io sto solo dicendo che...io>> abbasso le braccia sfinita, visto che stavo provando a fare qualche altro passo a caso. <<lascia perdere>> marco un sacco queste ultime due parole prima di girarmi per andare via.
Sbatto contro il suo petto, che dopo aver fatto uno sbuffo, ha stretto il mio gomito e mi ha girata come se non avessi peso né controllo di me.
Alzo il viso verso lui, mentre sento accarezzarmi la collottola per poi da lì salire e immergersi fin dentro i capelli, non prima di averli sciolti.
Mi si ferma il cuore e credo di non riuscire a capire più nulla. Come può una semplice mossa del genere mandarmi in confusione?
Mi lascia dopo aver letto nella mia anima, e per poco non cadevo all'indietro.<<che fai? Non vieni?>>
Chiede senza girarsi e sono sicura che lo fa solo per non mostrare il suo sorrisino da stronzo per avermi fatta squagliare fra le sue braccia.
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𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔×
Roman d'amourEstratto dal capitolo 23. Non importa la distanza, non importa il tempo, non interessa proprio un cazzo di nulla, lui sarà inciso per sempre sulla mia pelle. Lui...un uomo che è riuscito a cambiare totalmente la mia vita e guardarlo mi fa inumidire...