4.5 𝙸𝚕 𝚋𝚊𝚜𝚝𝚘𝚗𝚎

132 9 0
                                    

Arriviamo in un bel giardino verde e pieno di alberi, riesco a capire perfettamente dove siamo in poco tempo:

Da Robert.

Busso e lo aspetto sulla soglia mentre guardo Johnny giocare con una specie di girandola che non è quella che tutti conosciamo - di 4 colori diversi - questa, questo, è uno scheletro vestito di tutto punto, ha il viso verde e 2 braccia più lunghe che quindi diventano 4 così che possano formare una specie di cerchio quando girano col vento, o, in questo caso, con le mani di Johnny - sembra un bambino, forse per questo quando si tratta di lui il mio carattere sgorbutico si blocca, o almeno non è così potente da ucciderlo.
Mi sorride e io porto una mano sul viso per non ripetergli quanto può essere scemo e nello stesso tempo attraente, sexy, bello...simpatico, antipatico, odioso e amorevole.

<<Secondo te riuscirò a rivederlo intero?>>
Mi giro appena sento una voce seria alle mie spalle. Lo guardo ed è lì, fermo, con le braccia al petto, i capelli scombinati e gli occhiali da sole tendenti all'arancione.
Quando riporta lo sguardo verso me, sorride ed io ricambio subito.

<<Non ne sono sicura>>
Ridacchio riportando lo sguardo a Johnny, che fortunatamente per Robert e il suo giocattolo, ha deciso di raggiungerci.
Si piomba direttamente fra le braccia dell'amico fra pacche e risate.
Poi finalmente, Robert passa anche da me che mi stringe forte, a lungo ed emanando calore. Si, i suoi abbracci sono così caldi da farmi accendere come una lanterna per prendere il volo.

<<Bello rivederti, donna>>
Con il dorso della mano mi dona una carezza che mi fa socchiudere gli occhi per un momento.

<<Anche per me, ragazzo>>
Risponde al mio posto, Johnny, con leggera ostilità per non aver rivolto la prima parola a lui.

<<Oh andiamo, amico!>>
Spalanca le braccia e si riabbracciano dandosi pacche sulla schiena e baci come due fratelli separati alla nascita.
Ci fa strada verso il soggiorno, il secondo, quello con il divano a C con due angoli, il tavolino di legno con al centro un vaso con dei fiori bianchi e come visuale, sopra al camino un quadro che non capisco cosa voglia rappresentare. Il bello, è che questa, è solo un quarto dell'intera casa e non è per niente piccola, un quarto, si fa per dire.
Inizia con la domanda più bella, significativa, amorevole, quella che stavo aspettando con tutto il cuore.
<<Avete fame?>>
...Ed è così che il mio cuore di ghiaccio si scioglie, che la mia rabbia si allontana facendo spazio nel mio stomaco a tutto il cibo che ho intenzione di infilarci.

<<Che domande Robert>>
Prendo l'occasione per mostrare l'aspirapolvere che è in me portando le mani sulla pancia per prepararla ad una bella scorpacciata.

Felice come una nonna che vede mangiare il nipotino esclama
<<Mia moglie ha preparato una crostata alla marmellata>> si ferma per leccarsi i baffi <<non vi muovete da qui>>
Che simpatico! Non vi muovete...stiamo parlando di cibo, chi vuoi che vada via?

<<Non dovrebbero esserci problemi>>
Applaudo emozionatissina alla sola idea di quella crostata, che si...avrei preferito con la nutella ma in tempo di guerra non si rifiuta nulla. E a questo proposito capisco perché non rifiuto mai...sono sempre in guerra e poi mi lamento di mettere su chili che "tanto domani inizia la dieta" e così sono passati 20 anni da quando "giuro! Domani".

Guardo Johnny, vestito con un semplice jeans e una t-shirt bianca, i capelli scombinati e occhiali sempre presenti...la cosa che mi sconvolge è che è seduto in un angolo del divano solo soletto e da quando siamo qui non mi ha ancora rivolto la parola, calcolando che siamo in questa casa da poco, forse è normale...o forse no, visto che non è mai stato così tanto in silenzio.
Resto imbambolata a fissarlo e non è stata una buona idea, perché quando se ne rende conto, incrocia lo sguardo con il mio così da farmelo abbassare subito.

<<Eccomi>>ci guarda incuriosito, prima me e poi il suo amico <<tutto bene?>> chiede con un pizzico di preoccupazione mentre abbassa la testa così da riguardarmi da sopra gli occhiali da sole, che intanto sono scesi sulla punta del naso.

<<Sicuro>>
Rispondo con la bava alla bocca per la crostata e gli occhi che oltre quel dolce ricoperto di zucchero a velo, non vedono nulla.

<<Allora?>>si siede nel mio stesso lato e a pochi centimetri da me <<Come ti tratta Johnny?>> domanda con tre gomitate come se la risposta fosse scontata

<<Beh...credo che dovresti farla a lui la domanda>>
Addento con tanto amore la fettina che mi ha appena donato.

<<Addirittura?>> lo guarda ma con uno sguardo accigliato e confuso che sta a significare "cos'ha?" rispondo alzando le spalle per fargli capire che non lo so neanche io.
<<ragazzi>>si alza e con veemenza improvvisa continua <<noi siamo amici.>>la mia sorta di sorriso scompare e lui mi guarda incenerendomi forse per la reazione incredula che ho avuto<<e se qualcosa non va dobbiamo aiutarci, sembrano parole assurde, soprattutto se escono da un quasi cinquantenne. Ma fra noi>>indica se stesso e Johnny <<abbiamo una ragazzina da far conoscere>>
Non so perché ma i ragazzi dicono cose stupide sempre nei momenti peggiori, mi esce una specie di tosse, più strozzata che altro. Lo guardo in una maniera piuttosto preoccupante. Allontano il dolce dopo averlo studiato con malinconia.

<<Coooome?>>chiedo con timbro acuto e dopo essermi ripresa dalla shock della fettina rifiutata che mi stava per mandare in alto...o in basso <<Ascolta. Ho 20 anni anni e la mia carriera va a gonfie vele>>
Cerco di parlare con tranquillità, mi sono ritrovata in una situazione strana. Ho vissuto fino ad ora sola ma comunque bene e libera, poi ho conosciuto loro e mi va bene così. Perché allargare ancora di più questo cerchio? In fondo mi basta solo un'amica e perché no? Potrebbe essere Susan...sempre se riesco ad incontrarla, parla sempre di lei, però, qui non c'è mai.

<<Intendo...non hai molti amici o sbaglio? Me lo ha detto Johnny>> lo guardo aprendo un po' le labbra per replicare e poi guardo l'artefice di tutto che alza le mani con un sorriso, un leggero suono che ricorda una risata nervosa e un'occhiataccia rivolta a Robert. <<ah...e i giornali...>> continua per difendere l'amico.

<<Okay, penso che vada bene così. Si,>> alzo gli occhi al cielo e poi continuo <<è così. Ma...io sto bene con voi.>>
Robert mi sorride e Johnny prende parola in un silenzio forse troppo pesante

<<Vado...>>dal suo sospiro non promette nulla di buono <<vado a prendere un po' d'aria>>sbuffa e ci volta le spalle, corro verso lui e poso con dolcezza le mani sulle sue spalle

<<Vengo con te>>
Mi guarda inizialmente stupito, poi aggiunge un sorriso e tocca i miei capelli lisci

<<Resta con Robert>>
Annuisco e lo vedo andar via...

<<Cosa...è...appena successo?>>
Indica col telecomando Johnny che da qualche secondo è sparito.

<<Vediamo un film?>>
Domando frettolosamente per evitare la domanda che non farebbe altro che imbarazzarmi.
Tra l'altro ora che ci penso non so neanch'io cosa è successo...lui stava per andare ed io? Lo stavo per fermare?

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora