23.𝓜𝓮𝓽 𝓰𝓪𝓵𝓪

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🔴...
Avete mai provato a guardavi allo specchio e vedere qualcosa che non riconoscete?
Io si!
Sono qui davanti e, no! Non parlo di quella forma di inadeguatezza. Perché quella è perenne, si, ogni volta che mi guardo mi sento sbagliata, fuori forma, mai abbastanza, troppo bassa, alta, magra o in carne, tutto troppo e troppo poco autostima.
Sono 23 anni che le uniche persone per le quali mi sento bella sono gli altri.
Ora vedo altro, vedo il riflesso di una persona che non sono più io, un riflesso stanco, amareggiato, a pezzi e arrabbiato. Un riflesso che non sa più ridere, il riflesso di una persona che una volta non perdeva tempo ed ora è spento.
Parlo di questo, guardarsi e non riconoscersi, parlo di ciò che ho dentro, un tunnel nero senza fondo.
Un senso di stanchezza mi pervade la mente e la mia immagine si sfoca.
Combattevo fino a farmi male, fino a perdere ma ci provavo, ora sono in frantumi senza neanche alzarmi per provare...questa non sono io.

Il mio sguardo passa da una ragazza che dovrebbe essere me, al telefono bianco posto sul comodino ancora in ordine. Si vede che in questa stanza non ci sono mai venuta prima, altrimenti sarebbe stata sottosopra, disordinata, incomprensibile, come me.
Prendo la cornetta e la porto all'orecchio.
<<pronto?>>

<<signorina Hanson, le stiamo mandando la guardia del corpo, la troverà dietro la porta>>

<<grazie mille, gentilissima, ma veramente io non ho bisogno di una guardia del corpo. Sto bene così, davvero>>

<<Non è per lei ma per i gioielli>>

<<ah...>>
Come si fa a cancellare? Dov'è il tasto giusto?!
No! Mi sono promessa che questa sarebbe stata la mia serata e non posso permettere a questa piccolezza di rovinare ogni cosa. <<d'accordo>> metto giù e mi alzo spolverandomi il vestito.
Esattamente come ogni qual volta metto piede fuori casa devo nascondere la mia sorte di malinconia e via con un sorriso. Falso, breve ma di grande effetto.
Prendo un bel respiro e spalanco la porta così da prendere uno spavento.
"Dietro la porta" ha detto ma non pensavo dietro la porta nel vero senso di dietro la porta in questo modo.
Metto una mano sul cuore e deglutisco per non sbattere direttamente a terra.

<<ciao signorina Michelle...sono Brad>> allunga la mano ed io la stringo ancora scossa. <<seguitemi pure.>> Annuisco e faccio come mi chiede.
È un uomo vestito di tutto punto ed ha la stazza giusta per essere una guardia del corpo: bello, alto e ben piantato... Ma chi si lamenterebbe?! Mi fa anche da autista.

Mi ritrovo davanti ad una fiat 500 nera e per un attimo il mondo mi crolla sulle spalle...ma chi se ne frega? Non ci sarà la carrozza che mi aspettavo, né il principe a tenermi la mano ma sarò io... E sarei salita anche su un triciclo pur di arrivare a destinazione.

Sento le sue parole in modo lontano anche se riesco ad afferrare il concetto, gli dispiace di non essere riuscito a prendere la limousine come tutti gli altri invitati che invece hanno e vorrei provare a rassicurarlo, che tanto la 500 è come la limousine rimpicciolita, che andrà bene se non si fermerà proprio lì, davanti agli occhi di tutti, ma sono così elettrizzata da non riuscire neanche a mantere la mia gamba ferma, sicuramente non farò un'entrata con stile però saprò differenziarmi.

Guardo fuori dal finestrino, la strada sembra quasi una striscia sfocata per via della velocità...sono a New York e fra poco numerose celebrità si chiederanno che ci fa una come me fra loro...che imbarazzo!

Ci sono momenti in cui aprire lo sportello per scendere e rotolare via è ciò che desidero con tutta me stessa, ci sono altri momenti, molto rari e brevi, in cui ripeto che non potrebbe andare male... C'è del cibo!

Apro. Si, apro e mi butto.

Ma quando si apre - e non grazie a me -, non c'è più la strada dove avrei potuto rotolare per scappare.
Vedo una mano che stringo forte, quella di Brad, mi alzo ricevendo e sorrido ricevendo già i primi scatti.
Probabilmente solo l'unica che dalla limousine è passata ad una 500.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora