7.6 𝙻𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚙𝚊𝚞𝚛𝚊 𝚑𝚊 𝚒𝚕 𝚝𝚞𝚘 𝚗𝚘𝚖𝚎

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Lo seguo e resto con lui fin quando non incontriamo la truccatrice.
Ci saluta con un abbraccio forte e caloroso, direi come sempre, ma questa volta è decisamente meglio.
<<Alla fine Johnny ti ha convinta, eh?>>
F

a' un cenno di testa per complimentarsi con lui e accenna un sorrisino

<<Diciamo che sono qui solo per te. Meglio sentirla così, non trovi?>>
Chiedo chiudendo gli occhi per ottenere un'espressione fiera, seria ed orgogliosa.

<<Decisamente si>>

<<Non lo ammette ma è qui anche per me>> Sussurra mettendo la mano al lato della bocca come se in questo modo non lo potessi sentire.

<<Ma smettila!>> Dico ridendo mentre con la mano ancora intatta lo spingo via, così restiamo solo noi donne. Mi guarda ancora ridendo per l'espressione che aveva Johnny prima di scomparire.

<<Che hai fatto alla mano?>>
La stava tenendo d'occhio da un bel po' e questa domanda la stavo aspettando.

<<Non hai letto il giornale?>>
Chiedo sperando che ne sappia più di me.
Lei ne sa sempre più di me, e mi stupirebbe sentire il contrario.

<<Non ancora>>
Ridacchia ed io la seguo.

<<Mi deludi Fede! Stavo asciugando i piatti che Johnny sciacquava, mi è caduto il coltello e ho guadagnato ben 5 punti.>>
Spiego come se nulla fosse. Cosa mi aspettavo dopo una giornata iniziata in quel modo? Che si trasformasse in un fiore? E di sicuro avrebbe avuto le spine.

<<Dico...ma sei pazza?>>

<<Tranquilla è un graffietto>>
Credo che convincere me sia più difficile di quanto pensassi e soprattutto è più difficile che convincere gli altri.

<<È scommetto che Johnny ora si starà facendo i complessi,>> incrocia le braccia al petto e parla come se stesse dicendo qualcosa di scontato <<non è vero?>>

<<Si, per il giornale.>> alzo gli occhi verso il soffitto, sbuffo <<Per niente lo prenderanno come un killer e se dovesse succedere...io non me ne resterò con le mani in mano, questo è certo>>

<<No, lo sanno tutti che l'unica killer sei tu>>

<<Ah...grazie, eh! Rincuorante, davvero>>
Ridiamo e distrattamente prendo un dolcetto che il cameriere serve girando per la stanza.

<<Selvaggia! Sai? Credo che mi mancherà la tua rabbia per ogni minima cosa>>

<<Non credo>>
Inserisco il cibo interamente in bocca e ne assaporo ogni scricchiolio che sento e mi invade così tanto, da non poter sentire altro.

<<Ti lascio il mio numero, okay? Così ogni tanto ci sentiamo>>

<<Verrai a Los Angeles?>>
Domando sperando in un'affermazione subito dopo aver ingoiato il cibo ma non senza averne voglia di un altro.

<<Un giorno!>>
Esclama mentre, dopo aver preso il biglietto di visita dalla borsa, salva il mio numero in rubrica, visto che non vuole farmi sforzare per prendere il mio.

<<Credo che Johnny stia aspettando solo te>> Lo fissa e poi lo faccio anch'io, è vicino alla parete con una mano in tasca, la testa leggermente indietro e la sigaretta che con due dita allontana dalle labbra creando nuvolette...il modello non glielo leverebbe nessuno, è così sensuale in ogni stupida mossa che fa.

<<Più o meno!>> Esclamo sorridendo al suo richiamo che si tratta di una mano che si muove.

<<Dai, va' da lui>> Mi dà una spinta e poco ci manca per avere un incontro ravvicinato col pavimento a quadri bianchi.
Spolverando il vestito e aggiustando i capelli mi dirigo verso Johnny.
Ma quando meno te lo aspetti, succedono cose.
Strane.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora