20.𝓢𝓮𝓶𝓹𝓻𝓮

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3 anni dopo...

Sbatto la porta del bagno dopo aver fatto una doccia gelida per congelare ogni pensiero...cammino o, meglio, saltello gioisa per i lunghi corridoi prendendo la terza porta a destra intenta a buttarmi sul letto sperando che i miei capelli ancora un po' umidi possano asciugarsi da soli ma senza arruffarsi.
Dovrei chiamare Christi e soprattutto riprendere il lavoro con lei - lasciato al caso più volte in questi tre lenti anni -, ho lavorato, certo, ma con altre compagnie — non riuscivo a guardarla, mi metteva il mal umore anche solo sentirne parlare.
Tra l'altro credo di aver passato la maggior parte dei miei primi mesi da sola, chiusa in questa stanza con cibo sparso ovunque e la mia amica Berta che a forza di tirarmi pensavo che dovesse comprarmi un braccio nuovo.

L'aria frizzantina, più o meno calda e il sole delle 10, è ben presente a ricordarci dell'arrivo di maggio. Ci mancano ancora un po' di settimane ma a breve sarà giugno e poi luglio e ancora agosto, i tre mesi più belli dell'anno, quelli più caldi e colorati, a volte fin troppi caldi.
Pensando a tutto ciò, mi rendo conto che è tardissimo e la casa è ancora in disordine...come sempre: macchinine ovunque, pastelli persino fra i miei trucchi, pezzi di puzzle fin dentro la vasca, mucche nel letto e, nulla, giocattoli ovunque; camminare in un posto del genere è strano, mi fa sembrare una di quei marmocchielli che non sanno ancora restare in equilibrio.

Dopo essermi preparata...e no! Sempre una barbona sono, esco in cerca della piccola peste che da anni riempie le mie giornate.
Non ci metto molto prima di intravederlo ma soprattutto prima di sentire le sue urla stridule che simulano le campane della chiesa.

<<Ehi tu!>>
Lo chiamo inginocchiandomi così da permettergli di arrivare da me, mi stringe forte, è incredibile come l'amore di un bambino possa travolgerti una giornata e pure la vita.
- Tutte le donne dovrebbero risvegliarsi con l'abbraccio caldo del "proprio" figlio, sempre -.
Lo slego da me per aggiustare la sua piccola t-shirt bianca e per scombinargli i capelli di un dolce castano chiaro, così come i suoi occhi grandi.

<<guadda...tatuaggio>>
Prendo il suo braccio pieno di scarabocchi e lo guardo con aria incuriosita cercando di non ridere per la sua pelle ormai completamente blu, rossa, gialla e verde.

<<ma che bello! Quando ti vedrà papà dovrai farne uno anche a lui>>
Bell'esempio...se qui ci fosse stata mia madre uno schiaffettino sulla mano non glielo avrebbe tolto nessuno...ma è un bambino e vuole semplicemente giocare, no?

<<siiiii>> Urla correndo come un piccolo ubriacone divertito mettendomi tanta, tanta ansia...ha solo tre anni e ho ancora paura quando lo vedo scappare via correndo.
Fortunatamente a far scomparire o alleviare questa sorte di preoccupazione sono due braccia che mi stringono mentre un bacio caldo si intrufola fino a toccare il mio collo e farmi rabbrividire dalla combinazione di gesti quasi inaspettati.

<<grazie>>
Sussurra al mio orecchio.
Appena mi giro i miei occhi cadono su un mazzo di fiori sul mobile in legno. Tre rose rosse legate da un nastro blu.
Mentre quelle di oggi sono 5 e senza nessun nastro.

<<sei un pazzo>>
Mi fiondo fra le sue braccia per stringerlo forte a me e ringraziarlo con un bacio leggero e casto sulla guancia.
Sono tre anni che ogni giorno, allo stesso orario, si presenta qui con un mazzo di 3 rose rosse, potrebbe davvero essere l'uomo che tutte noi vorremmo al fianco per l'intera vita <<vai di lì, tuo figlio ha una sorpresa per te>>
Sorrido ricevendo un'occhiata incuriosita, fa qualche passo, lo fermo e mi guarda <<non arrabbiarti, mi raccomando>>
Lo lascio ridendo e lui scuote la testa per poi camminare con più fretta.
Vado in cucina così da iniziare a cucinare, oggi ci sarà un bel pranzo di famiglia, i genitori di Harlys saranno qui, hanno deciso di passare almeno due ore consecutive col nipote e soprattutto con mia madre, che già da qualche anno, è libera — ho deciso di pagarle la cauzione per poterle permettere almeno di viversi Matteo per quanto è possibile.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora