1.2 𝚁𝚎𝚐𝚊𝚕𝚊𝚛𝚎 𝚞𝚗 𝚜𝚘𝚛𝚛𝚒𝚜𝚘

584 18 24
                                    

Prendo il mio cellulare ed inizio a digitare il numero, non faccio neanche in tempo ad inserire l'ultima cifra che lo vedo allontanarsi dalle mie mani

<<Tu non chiami proprio nessuno. Andiamo! Non puoi rifiutare...>>
Dice con un tono triste e leggermente deluso con le orecchie basse e l'aria da cagnolino bastonato.
Si rigira verso la strada buttandosi allo schienale nero come per dire che di qui non si muoverà se non lo seguirò.

<<Io posso fare ciò che voglio>>
Insisto con più determinazione.

<<È solo un modo per sdebitarmi>>
Boom! Ecco! Perfetto! Ora si che può andarsene. Non mi ha invitata per conoscermi o cose simili...ma per sdebitarsi, di cosa? Al massimo dovrei invitarlo io visto che l'ho fatto cadere.

<<Non hai nulla di cui preoccuparti>>
Provo a tranquillizzarlo posandogli una mano sulla spalla che levo immediatamente sentendola bruciare.

<<Facciamo così...>> si volta da me puntandomi l'indice <<se verrai... non mi farò più vedere. Accetti?>>
Ci guardiamo e forse potrebbe andare.
In fondo è un pranzo (alle quattro del pomeriggio, ma sempre un pranzo è) e poi addio. Quando potrebbe ricapitarmi una cosa del genere? Mai, appunto.

<<Giuralo!>>
Tira le chiavi della mia auto e quindi sono costretta a scendere per rincorrerlo.
Quando lo raggiungo mi prende sottobraccio nonostante le mosse ambigue per provare a scrollarmelo da dosso.

Le persone sono davvero poche e per fortuna il tavolo isolato che prendo sempre è libero, ci sono stata tante volte qui, eppure mai e poi mai avrei collegato il suo indirizzo a questo posto, avrei dovuto saperlo!

Mi siedo esattamente dinanzi a lui che mi guarda tenendo la testa sulle mani incrociate sotto al mento.
Dopo aver osservato ciò che mi circonda: tante luci, tavoli, occhi, sorrisi, quadri e...
Johnny Depp, provo ad alzarmi cacciando la prima frase che mi viene in mente, giusto per ricollegare l'accaduto: <<Anche tu hai bisogno di una donna... e mi dispiace, non sono io.>>  Purtroppo vengo bloccata dalla sua mano che stringe con fermezza il mio polso.

<<Ho divorziato da poco>> mi risiedo sentendomi in colpa <<e non mi sembra il momento di parlarne>> Guardo il tovagliolo che a breve strapperò anche se è di stoffa <<ad ogni modo, domani andrò in ospedale e tu verrai con me>>
Qualcosa è andata bene, se fosse scoppiato in lacrime non avrei saputo che fare, se non piangere con lui e morire depressi insieme.

<<Io non ci andrò per te o perché me lo hai chiesto tu>>
Puntualizzo mentre riempio il mio calice con del vino bianco.

<<Quindi è un si...>>
Afferma maliziosamente facendomi sgranare gli occhi.

<<Non per te>>
Faccio un sorso per poi chiudere il mio volto in una smorfia...

<<Ci credo>>
Alzo gli occhi al cielo, tanto è inutile parlare con lui, ricordagli della sua promessa sarebbe solo un'altra predica che non ascolterà.
Ordino una semplice pizza margherita così come fa distrattamente Johnny.
La mangiamo piuttosto in fretta e senza fiatare, vorrei solo tornare a casa per gironzolare scalza ovunque.
______________________________

<<Abbiamo finito, ora vado a casa>>
Mi affretto a dire prima di mettere in bocca l'ultimo pezzo del cornicione.

<<Vengo con te>>
Si alza e lascia i soldi sul tavolo

<<NO!>>
Spalanco gli occhi spaventata nello stesso tempo in cui muovo le mani con fare agitato.
No! Non devo e non voglio più vederlo.

<<È il minimo che potresti fare dopo un pranzo del genere>>
Mi incammino con passi da camionista verso l'uscita e lui segue me, perché per i maschi è tutto così semplice?
Entro sbattendo la portiera e solo dopo mi rendo conto di non avere le chiavi con me.
<<cerchi queste?>>
Le fa penzolare davanti al suo viso mentre sorride per farmi innervosire e gli direi volentieri che si sta sforzando troppo, visto che è bastato averlo qualche ora con me per farmi saltare i nervi.

<<Resti fuori?>>
Chiedo aggiungendo un sorriso per convenienza: smorfioso e ruffiano. Cosa non si fa per vincere?
Apre lo sportello e infila la chiave.
Ha capito che darmi nuovamente l'indirizzo sbagliato lo avrebbe portato a non vedere nessuno per un bel po'...quando vuole sa capire, basta impegnarsi.

La sua casa, non è una casa, è un Castello, una villa, è qualsiasi cosa tranne che una casa: giardino immenso, finestre enormi, fontana al centro, entrata come quella di un film; è così grande che è impossibile credere che viva da solo.
Lo lascio lì dopo aver alzato una mano per salutarlo e sfreccio verso la mia di dimora, grande abbastanza per farmi sentire sola.

Mi spoglio di ogni tipo di indumento e resto a mollo, fra bollice, schiuma e canzoni depresse fino alle 19.00, quindi circa un'ora e poi il resto del tempo l'ho passo con il phone e il mio riflesso fino a non averne più il bisogno.

Ogni tanto ripenso al mio ex, a come tutto sia andato storto, a come amare faccia male, doni tutto e ti ritrovi comunque vuota. Ma il male che ti ha fatto non puoi scagliarlo verso lui, perché ormai non c'è...e allora lo lanci su quelle povere poche persone che ancora ti circondano e soprattutto, in questo caso, io lo lascio cadere su di me, che ritrovandomi così, sono ancora sola, triste e sconsolata.
Come se non bastasse, non trovo neanche più il cellulare. Giro e rigiro la casa con ansia e preoccupazione, lì ho tutti i testi dei libri, se perdo quello ho perso tutto.
Svuoto e butto giù persino armadi dove non ci ho messo neanche le mani, ai quali non mi avvicino da decenni tra l'altro.

Solo dopo aver visto la casa completamente sottosopra, solo dopo aver sentito le urla di pietà da parte del pavimento, ricordo che è nella sua tasca.

In quella di Johnny.

Con tutti i pensieri me ne ero proprio dimenticata e a quanto pare, anche lui. Ora chiamo la sorella e me lo faccio riportare.
D'istinto tocco la tasca, quella sul sederino e sento il cuore saltare e squagliarsi assumendo le sembianze di una pozzanghera. Cavolo! È ancora da Johnny.
Guardo l'orologio, del quale non ricordavo neanche l'esistenza, 21.56, restare basita della velocità del tempo in determinate situazioni è noioso, accetto che ormai si sia fatto tardi e mi butto nel letto ripetendomi che può aspettare anche a casa sua, tanto ricordo alla perfezione la strada e ci vorrà solo del tempo prima che sentirà le mie urla potenti.
Ora voglio solo dormire e dimenticare tutto.

Voglio risvegliarmi senza sapere neanche dove mi trovo, voglio un cuore nuovo, tanti amici e voglia di vivere.

# # # ♡_____________________ ♡ # # #

Ana de Armas & Johnny Depp (collage fatto da me apposta per questa storia!🔥)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ana de Armas & Johnny Depp
(collage fatto da me apposta per questa storia!🔥)

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora