28.𝓡𝓮𝓼𝓽𝓪 𝓪𝓵 𝓼𝓾𝓸 𝓯𝓲𝓪𝓷𝓬𝓸

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È incredibile come ogni mossa che io decida di mettere in azione sia sbagliata.
Probabilmente iniziando dal principio è stato tutto sbagliato, sarà che al dito non ho quel filo rosso che porta alla mia anima gemella ma direttamente alla sfiga, mi chiedo se c'è mai stato un evento per il quale possa davvero ritenermi fortunata...l'incontro con Johnny Depp? Be'... sarebbe stato così solo se lo avessi fermato e avessimo iniziato una conversazione normale come due persone normali in circostanze normali. Detto ciò... siamo di nuovo sconosciuti, dal nostro ultimo scontro ne è passato di tempo.

Io davvero... sono basita, cosa dovrei fare? Sbattergli una lettera sotto il naso per dirgli che non ho fatto l'amore con Harlys tre anni fa? Può scordarselo. C'è una parte dentro me che continua a ripetermi "in cuor suo sa la verità", amare è difficile e credo che lui stia scappando da qualcosa, restare al mio fianco non è semplice, cambio idea come il vento, sono permalosa e probabilmente finirei solo per incasinargli la vita. Si, diciamo che è comprensibile, anch'io scapperei da me.

Le persone che si amano e stanno insieme sono poche, perché l'amore che provano è così grande da poter scoppiare.
È vero, Harlys ci prova spesso con me ma ciò non dà il diritto a Johnny di scattare per qualcosa che non riguarda neanche minimamente la sua vita.

Io ho deciso di andare avanti e non voglio pensare né a lui, né a ciò che è successo né a niente che riguarda NOI. Sono ancora innamorata? Se un amore non è finito dopo tre anni non si stoppa in un mese, però cambia. Si. Cambia il modo di guardarlo, di pensarlo, di volerlo. Cambia per la delusione, la pressione e tutto ciò che ho esagerato in passato.

Nonostante siamo vicini ci vediamo fortunatamente molto poco, quando non ci sono viene a trovare Matteo che resta con mia madre, fra i due, anzi tre, si è creato un rapporto molto speciale, l'unica pecca sono io, sempre inutile e fuori luogo.
Ricordo ancora il nostro ultimo litigio che è di circa tre settimane fa poco più.
Ero in un bar dove le uniche persone sobrie o così sembrava erano i due baristi. I clienti erano fatti e strafatti e se erano coscienziosi vuol dire che stavano per ubriacarsi.

<<ancora?>>
Chiesi buttandomi letteralmente con la testa sul bancone per poterla sbattere più volte.

<<ancora? Ora non si può più neanche andare al bar per prendere un caffè!>>
Esclamò con rabbia sedendosi al mio fianco.

<<un caffè eh?!>> alzai il viso mantenendolo con le mani <<un caffè in un posto come questo>> Risi istericamente guardando tutti i signori presenti ballare, urlare e cantare a squarciagola

<<e tu che ci fai "in un posto come questo"?>>
Domandò freddamente sottolineando le mie parole.

<<una birra>> la alzai e non m'importava che aveva ancora il tappo bianco, non avevo dato peso neanche alla mancanza di quel bicchierone enorme con la manica <<non si può negare Johnny, l'impatto, l'aspetto, il profumo inebriante, come posso dirti...dura sempre poco>>

<<cosa?>>
Chiese assente mentre accendeva la sua sigaretta guardandola con occhi socchiusi.

<<è come alcune sensazioni, sai come quelle che ti fanno salire in alto e dopo, quando finisce l'effetto, sei di nuovo a terra, più in giù... la prima volta sembrano belle, durature, efficaci poi, il giorno dopo cambia tutto, ti sembrano altro oppure ti sembrano niente. Però restano dentro te, aspettano una mossa, un segno, qualcosa. Restano in un angolo aspettando semplicemente un nome che forse già hanno...>> Lo fissai sbattendo più volte gli occhi ormai rossi per la quantità del fumo presente in quel posto.

<<credo di seguirti>>
Rispose perplesso fermando la sigaretta a due dita dalle labbra che poi sigillò.

<<non hai capito nulla. Però non ci pensare...>>
Abbassai lo sguardo deluso e nello stesso tempo amareggiato.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora