38.𝓕𝓲𝓷𝓲𝓻à 𝓶𝓪𝓲?

189 12 4
                                    

 Quando scendo dall'auto non posso far altro che raggiungere l'entrata di casa e voltare ogni mio senso verso di lui per fargli capire che sto aspettando di poter essere raggiunta. Non ci mette molto, infatti, piano alza lo sguardo puntando ai miei occhi lucidi, storcio la bocca e annuendo cammina piano arrivandomi a due passi.

«Quindi...hai scelto lui?» chiede dopo una piccola pausa che mi è sembrata infinita. Abbasso la testa  cercando di recimolare un po' di forza per aprire bocca.

«Harlys mi renderà felice come merito» stringe le labbra rendendole una semplice linea orizzontale mentre distolge lo sguardo da me per grattarsi il mento con fare agitato.

«Allora...» sbuffa duramente facendo un passo indietro «Questo è un addio?» la sua domanda mi entra nello stomaco come tanti piccoli pugnali lanciati tutti assieme e senza alcuna pietà.

Ho tutto fra le mani, sento il peso sulle spalle, ancora una volta sono sola contro il mondo «È un addio.» ci siamo salutati così tante volte che quasi non sembra possa essere vero.

«Vieni qui» allarga le braccia chiamando ogni parte di me, esito, poi però mi ci butto a capofitto morendoci dentro. Mi stringe forte, il suo buon profumo quasi mi soffoca, accarezza infinitamente le mie spalle. Schiaccio più forte il mio viso sul suo petto, strizzo gli occhi, una lacrima scivola veloce al mio controllo, subito viene seguita da un'altra, e poi un'altra ancora mentre soffoco i singhiozzi con tutta me stessa. Mi stringe ancora, e ancora muoio. Lasciare questo posto, lasciare lui, lasciare chi mi ha insegnato a vivere, ad amare, chi praticamente mi ha dato una vita...è difficile ma è la cosa giusta da fare. Noi ci siamo fatti male già abbastanza, credo sia arrivato il momento di dover mettere un punto a questa storia. Johnny è l'unico che può uccidermi con la stessa facilità con la quale potrebbe salvarmi.
Lo odio,
Lo odio perché per lui è sempre stato così semplice.

Prende in custodia il mio viso asciugandomi le lacrime con i pollici, mi guarda negli occhi, occhi che fatico persino a mantenere aperti «Mi...mi dispiace così tanto, Johnny.» sussurro con voce spezzata dal pianto, questo attimo mi toglie il fiato, non parla, non osa neanche allontanarsi di un millimetro, anzi, con la lentezza di chi sa che questa sarà l'ultima volta, mi attira alle sue labbra dure. Sono immobile fra le sue mani senza più trovare la forza di dirgli basta, o semplicemente quella di mandarlo via perché nell'altro lato del mondo c'è chi mi aspetta con ansia. Le nostre lingue si accarezzano piano, si sfiorano quasi come se volessero godersi ogni fottuto istante di questa notte. Questa che già sento sotto pelle. Scivola le mani dietro le mie gambe così da permettermi di circondargli i fianchi, entriamo dentro all'unisono. Sono così stanca di combattere contro il mio cuore, che lascio che per una volta, una dannata volta, il nostro addio abbia la meglio. Chiude la porta, ma questa volta, di calmo c'è ben poco: la sua bocca passa dalle labbra al collo. <<Perdonami>> Mi sbatte piano contro il muro senza mai lasciarmi posare i piedi per terra. Porta le mani fra i miei capelli e poi alla parete spingendo più volte il suo corpo contro il mio. «Se vorrai davvero lasciarmi qui, allora lo farai pensandomi» evitando di farmi rispondere, mi riprende con forza e  cammina pur non vedendo altro oltre la mia pelle — in poco riusciamo a mettere l'intero soggiorno in disordine semplicemente baciandoci con urgenza e disperazione. Passiamo infatti da mobili a sedie, soffermandoci per il divano, la poltrona, toccando il tavolino e infine la tavola, dove ora sono seduta —  lecca avidamente il collo, su e giù, lentamente, mi lascio coccolare dalla sua saliva e dal suo respiro chiudendo gli occhi. Con una mano mi prende i capelli, li afferra con decisione e mi piega leggermente la testa verso destra, così che la sua lingua possa giocare con più voglia mentre il nostro respiro aumenta. Quando mi riprende fra le braccia, sale cinque gradini e mi mette giù, sul pavimento freddo. Leva la sua felpa con velocità e lo stesso fa con il mio top. Si china su di me baciandomi il seno e scende più giù, molto più giù, costretto ad abbassare due indumenti in una sola volta facendomi sorridere per la sua poca cura.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora