30.𝓘𝓷𝓭𝓲𝓯𝓯𝓮𝓻𝓮𝓷𝔃𝓪

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Dopo una notte passata in bianco per pensare, sono pronta ad affrontare la mia giornata.
Si, perché ora i miei pensieri non riguardano più solo "lo amo" o "non lo amo"... Tanto non ci capisco nulla, averlo vicino mi fa bloccare, parlare con lui mi fa arrossire, la sua assenza mi dà fastidio e la sua presenza di più. Ha deciso di salvarla senza preoccuparsi di me e del mio crollo, questo mi basta per capire che nonostante il suo tono, Rachele, aveva ragione...non c'è molto da pensare, Johnny non è innamorato di me e questo lo sapevo, però c'è sempre quella piccola speranza che non muore mai ed è stata proprio la stessa a farmi agire per cadere nella trappola di Rachele. Forse sono semplicemente io che la vedo come una strega...sa quanto Johnny sta male e vuole aiutarlo allontandomi così da non farlo stare peggio, se una donna è disposta a tanto per amore forse non è così sbagliato!

Matteo è da Sara ed io, semplicemente devo andare da Christi. La nostra prima chiacchierata non è stata delle migliori, si è svegliata con la luna storta senza sapere che la mia è storta da una vita.

<<Selvaggia corri immediatamente qui>>
Urlò facendomi allontanare il cellulare come se fosse infettato.

<<Buongiorno>>
Risposi sbadigliando.

<<hai anche la faccia tosta di fare l'indifferente? Ma non ti vergogni?!>>

<<dovresti vergognarti tu che mi chiami alle sei del mattino urlando senza degnarti neanche di salutarmi.>>
Dissi infastidita mentre con tutta la calma mi elevai dal letto.

<<non meriti nulla. Ora fai presto, non ho altro tempo da perdere>>
Staccò facendomi buttare il cellulare nell'altra parte della stanza.
C'è solo un nome che mi viene in mente. Johnny. Se Christi è così arrabbiata con me è sicuramente Johnny il problema! Ciò che è successo la scorsa notte non ha dato di me una bella impressione. Ma tanto già so che provare a giustificarmi, a parlare, a difendermi...per loro saranno solo parole buttate lì per pararmi il culo. Sono soltanto una pazza che non riesce ad accettare che rifiutare l'amore è sbagliato.
***
<<chi è?>>
Chiede una voce robotica iniziando già a darmi fastidio.

<<Selvaggia. Apri>>
Sbotto innervosita prendendomela con Carmen, l'unica che in tutta questa storia davvero non c'entra un tubo. Povera e indifesa presa di mira per degli stupidi capricci.
Distrattamente prendo l'ascensore e senza rendermene conto mi ritrovo seduta con una belva davanti. Christi.

<<sei saltata come un animale su di Rachele!>>
Mi ricorda facendomi ridere.

<<certo...>> porto la testa indietro verso la schiena e continuo a sogghignare mentre nella mia mente si ripresentano le mie mani che le stringevano quel collo lungo <<è vero! Non posso negarlo>> esclamo con gioia. <<mi sono fermata troppo presto>> stringo le labbra per mostrare il mio dispiacere. Avrei dovuto continuare, Johnny mi avrebbe ringraziato, prima o poi.

<<no. Se non ti fossi fermata a quest'ora saresti dietro le sbarre. Di nuovo.>>
Sbatte con forza una mano sul tavolo per poi sbuffare mentre abbassa il viso toccandosi la fronte.

<<ma davvero?!>> prendo una caramella e la mangio per rimpiazzare la colazione che per la fretta di sentire inutili parole ho omesso.

<<Selvaggia! Non so cosa ti sia preso. Non so cosa ti stia succedendo. Ma se Rachele non ti ha denunciata è semplicemente perché Johnny si è messo in mezzo>> precisa fulminandomi con lo sguardo.

<<che uomo premuroso, eh?>> accartoccio la carta della caramella scuotendo la testa sorridendo

<<vuoi dire qualcosa? Non so Selvaggia! Vuoi giustificarti, vuoi dire qualcosa che riesca a farti perdonare? Che cavolo.>> stringe i pugni ben evidenti <<ti piacciono davvero i soldi di Johnny? Hai davvero parlato male di lui?>> si alza di scatto <<Michelle! Rispondi. O vai via di qui e se Johnny non ti fa sbattere dentro, lo farò io. È mio fratello ed io non permetterò che venga calpestato in questo modo>> alzo lo sguardo facendola risedere.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora