6.5 𝙸𝚖𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚕𝚎×𝔡𝔦𝔬𝔯

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<< No aspettate! IO NON MI FARÒ VEDERE NUDA DA TUTTI! Ma cosa stiamo  pubblicizzando? È UN PROFUMO O CHE? >> Urlo verso tutti non riuscendo più a ricordare chi è la mente di tutto ciò.

<< Selvaggia, stai tranquilla. Nessun altro vedrà le tue cose. Sappiamo fare bene in nostro mestiere. >> commenta irritato

<< Certo. Nessun altro oltre le trecento persone che sono presenti qui. >>
In tutti i film in cui ho scelto di essere protagonista, non c'è ne uno in cui sono anche solo leggermente scoperta, ed ora? Guarda dove sono finita per una pubblicità!

<< Dai! Tanto su di te ci sarà Johnny, non io!! >> Ridacchia felice non sapendo che è proprio Johnny il mio imbarazzo. Johnny è...è...non lo so cos'è, probabilmente diverso...di lui ho vergogna, come di chiunque, ma Johnny potrebbe davvero rendermi un palo, non riuscirò a guardarlo ancora negli occhi, non dopo che ha posato il suo corpo sul mio.
<< Johnny sei pronto? >>

<< Sempre >>
Lui a differenza mia, è vestito: ha una camicia blu, arrotolata fino ai gomiti, bottoni che lasciano intravedere il petto, pantalone e scarpe.
È ovvio che è pronto.
Mi siedo sul letto, posizionando prima il mio corpo come si deve e quindi già in modo che non si possa vedere nulla, e solo dopo, sfilo il mio scudo diventando rossa.
Lascio cadere con femminilità la testa sul materasso e faccio un bel respiro per preparare il mio corpo a Johnny. Federica posiziona i capelli per bene rendendoli una fiamma e aggiunge dei petali per rendere il tutto più elegante.

<< Si gira! >>
Esclama il regista mentre tutto ciò che vorrei...è davvero girare i tacchi per andare via.
Sento la mia caviglia chiusa fra la sua mano e solo questo semplice gesto mi fa sussultare.
Si avvicina, si butta su di me col sorriso, mi tocca i capelli, le braccia, avvicina le sue labbra alle mie e credo che mi stia venendo un infarto.

<< Johnny, levati i vestiti, piano, ci servono solo delle foto di passaggio >> come da copione, toglie solo la camicia...e a me sembra pure troppo, visto che poi deve toccare me con la sua pelle scoperta.
Fanno quello che devono fare impiegando neanche la metà del tempo che in genere uso io solo per sfilare i calzini davanti a qualcuno.

Si ributta delicatamente su di me e sussurra in modo quasi impercettibile: << Leva il braccio >> annuisco scossa, con calma e senza far spostare nulla striscio l'avambraccio (l'unica cosa a dividerci) fra il mio seno e il suo petto.
Fa combaciare il suo bacino con il mio e per rendere scena, ondeggia.
Il problema è che per loro è scena, ma per lui (come per me) no!
Sento ogni parte del suo corpo ed è impossibile non perdere il controllo.
I suoi baci sul mio collo sono pura esplosione e continua fino all'ultimo secondo, fino alla fine, fino a far diventare ogni mio desiderio il mio più grande nemico.
Fino a quando non voglio altro che lui e rendo il tutto molto più evidente, quando per sbaglio infilo la mano fra i suoi capelli come se volessi incitarlo a continuare e dai suoi movimenti, se pur da copione, sembra volere lo stesso.
In questa scena mi sono persa e non so cosa hanno inquadrato, forse la mia schiena che si scollava dal materasso, forse le mie labbra aperte, le sue mani sul mio collo, o quando stringevano le mie braccia, i polsi...il suo strisciare come un serpente su di me o forse addirittura le mie mani che affondavano fra i suoi capelli cadendo sulla schiena.

<< Perfetto, perfetto-perfetto. Può bastare. FERMI. Per l'amor del cielo fermi! Almeno per oggi. Domani mattina ci sarà l'ultima parte e mi raccomando...una volta a casa mi sa che c'è qualcosa da finire >> applaude rumorosamente con un sorriso soddisfatto per far finire tutto. Invece, Johnny che è ancora su di me, perde tempo ad osservare i miei occhi ancora sconvolti ed io osservo i suoi, luminosi e pieni di passione.
Senza perderlo di vista allungo una mano per ritirare il lenzuolo e posizionarlo su di me per non rendere visibile il mio intero corpo, quando lo capisce anche lui, mi aiuta e senza aggiungere altro se non un sospiro, forse di liberazione, va via.

Al suo posto viene in soccorso Federica.
<< Wow! Selvaggia! Sei stata perfetta! Non puoi proprio capir-...Selvaggia? Mi stai ascoltando? >>
Chiede appena si accorge che sono concentrata su tutto tranne che le sue parole, giro piano il mio viso verso lei e la fisso << tut...tutto bene? >>
Abbozzo un sorriso, come se avessi appena finito di giocare sporco.
<< no, davvero...tu mi fai paura >>

<< Andiamo. Andiamo fuori >>
Emetto con gioia e la tiro per il gomito.

<< Aspetta! Vestiti almeno, tante scene per spogliarti ed ora vuoi uscire nuda? >>
Fortunatamente anche senza rendermene conto, il lenzuolo è ancora con me.

<< Facciamo presto >>
Mi arrotolo meglio, diventando dunque un involtino e corro scalza nel camerino, quello con vestiti infiniti...o che normalmente dovrebbe contenere così tanti vestiti da avere l'imbarazzo della scelta, perché invece in questo...l'unico vestito presente è quello di Capitan Jack Sparrow.
Mi giro pur non sapendo con chi prendermela.
Federica non è più dietro di me, e quando mi affaccio non c'è neanche più il leopardo.
Irritata mi avvicino al costume e lo indosso, usando come intimo il secondo bikini.
Avrebbero potuto aspettarmi.
Sbattendo i piedi a terra aspetto che la porta si apra da sola, (e non perché non abbia la forza di farlo io, semplicemente l'uscita-entrata che ho utilizzato prima è chiusa e l'unica altra uscita è questa, dove la porta si apre quando ci sei a pochi centimetri di distanza) ci mette più tempo del previsto ma finalmente lo fa.
Scendo le scale e numerosi strilli invadono la mia testa. Non urla di dolore, liti o cose del genere. Questi sono grida di chi sta aspettando solo me con gioia, con emozione, con cartelloni scritti, peluche, rose e cioccolatini. Queste sono le grida di una famiglia allargata che Johnny chiama parenti, ma io, fratelli.

<< Allora? >>
Sento delle mani stringermi le braccia, mentre l'unica cosa che riesco a fare è guardare le numerose persone che restano dietro le transenne rette in piedi dagli agenti.
Incontri di questo genere non li ho mai organizzati, e da come si è visto, se non lo fanno gli altri, non lo farò mai.
Me ne pento, perché riuscire a tenere le lacrime dentro è molto difficile, vedere la luce provenire dei loro cellulari, mentre cantano ad una voce il ritornello "you're beautiful di James Blunt" è qualcosa di bellissimo e che riesco ad apprezzare anche se è decisamente inadatto per me.

Alzo timidamente la mano per salutare tutti, e senza mai perdere il contatto con loro chiedo a tono basso
<< Come hai fatto ad organizzare una cosa del genere in così poco tempo? >>

<< Ora vuoi sapere un po' troppo >>
Ridacchia ma seguendo il suo sguardo arrivo ad una donna, e questa donna è sua sorella.
Prende la mia mano ed io lo seguo con piacere.
Vedere numerosi ragazzi, tutti fra età compresa dai 7 anche meno ai 20 e forse qualcosa in più, alcuni genitori ed anche nonne, mi emoziona un sacco.

Allunga il braccio per salutare tutti con una stretta di mano e mi sussurra
<< Cosa te ne pare? >>
Sembra un sogno, una cosa così talmente bella che credo di non poter meritare. Sento il mio nome urlato a mille e questa volta non per rimproverarmi, è così strano ma tremendamente perfetto.

<< Se abbattessimo le barriere? >>
Chiedo pensando veramente di buttarmi al di là per abbracciare tutti.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora