18. 𝚌𝚊𝚛𝚙𝚎 𝚍𝚒𝚎𝚖-𝕻𝖙.1

140 12 29
                                    

Questo capitolo è molto lungo quindi ho deciso di dividerlo in due.
________________________________

Sono vista come una donna forte, cinica, menefreghista, l'egoista della situazione ma non sanno quanto vedere il suo sorriso mi faccia stare bene, quando semplicemente vederlo possa farmi esplodere e tremare dall'emozione.
Ma soprattutto non sanno quanto riesca a mandarmi giù il semplice fatto di sentirmi evitata, odiata e lasciata sola dall'unico uomo che voglio accanto... Eppure quel posto è per pochi e forse non per lui.
Non riesco a credere che sia bastato così poco per farmi perdere completamente la testa...
Purtroppo o per fortuna non tutti i suoi atteggiamenti sono stati ben apprezzati da me.
L'avrà fatto perché pensava fosse giusto, l'avrà fatto per salvare la vita a qualcuno, l'avrà fatto per qualsiasi altro motivo ma l'ha fatto, ha messo in discussione me e non credo di poter far finta di niente, per quanto ci provi nella mia mente c'è lui e la sua "distanza".
Se dovesse succedere ancora? Se provasse ad allontanarsi nuovamente? So cosa si prova quando non senti più la terra sotto i piedi, quando il cuore si ferma per quel momento eterno e sembra così impossibile continuare a vivere da voler scegliere la strada più semplice... se per mettere da parte Michele mi ci è voluto Johnny, quanti altri mi ci vorranno per dimenticarmi di lui?

Fare una cosa del genere è difficile, soprattutto quando di mezzo ci sono dei sentimenti e belli forti, i miei.
Avrei dovuto fare questa cosa molto tempo fa: Lasciarlo indietro.
E avrei dovuto farlo quando non m'importava un fico secco di avere al mio fianco una persona così testarda e nello stesso tempo affascinante.
Quella notte ho ammesso più volte di volere solo e soltanto lui, eppure, non ho ricevuto altro che indifferenza. Ad ogni modo... È una risposta, ogni gesto fatto o mancato è una risposta e preferisco interpretarla io piuttosto che ascoltare negazioni dalle sue labbra.
Voglio dimenticare quel momento e far finta che non abbia parlato né che lui abbia ascoltato...

Sono da un bel po' in giro cercando di capire che sport fare quest'oggi, qui c'è una sala per mantenerci in forma, il mio sport preferito è pugilato. Amo vedere quel sacco volare, trasformarlo in altro e sentirmi Rocky.
C'è solo un problema, una donna forte è seduta come se fosse sfinita e non riesco a lasciarla lì da sola, è mia mamma e non amo quel viso triste.
La raggiungo velocemente e mi abbasso dato che è seduta su un gradino con la testa china.

<<Oggi uscirai?>>
Chiede posando la mano sul mio viso preoccupato.
È come qualche anno fa, lei che stava male ed io che la soccorrevo, c'è solo una differenza che almeno qui non beve. E finalmente oserei dire!

<<si>>
Chiudo gli occhi.
Non so neanche che fine farò, dove vivrò, se davvero i giornalisti non sanno nulla... anche perché se fosse il contrario la mia vita sarebbe finita o forse no, basterebbe far dire per una volta la verità, ma dubito che farebbero una cosa del genere... dai...troppa realtà non è da loro! Senza offesa eh!

<<Selvaggia io ti aspetterò, sarò qui. E ci resterò fino alla fine. Mi mancano ancora un po' di anni...promettimi che tornerai>>
Resto a fissare per un po' il pavimento a quadri, venire qui significherebbe lasciare da parte i ricordi, i momenti brutti e le notti passate a pensare come far smettere di produrre birre...
Non sarà facile far finta di aver vissuto un'infazia felice, anche perché è stata orrenda, non so neanche se si possa davvero definire infanzia...
Non è mai stata presente e di me non sa nulla, conoscere il mio attore preferito non equivale a conoscere me e le mie ferite ancora aperte.
Potremmo davvero ricominciare chiudendo tutte le porte dietro di noi?

<<promesso>>
Ho bisogno di mia mamma come lei ha bisogno di me.
Ci completiamo e so che questa volta sarà diverso... noi ci amiamo e non esiste amore più vero di quello di una madre, di sicuro non sono più la bambina che ancora ricorda e non potrà vivermi come quando ne aveva l'opportunità e soprattutto il dovere...ma, voglio fidarmi. Per una volta voglio credere che voglia me.
Sono stati tanti i momenti in cui non mi sono sentita abbastanza per lei...pensavo che probabilmente se le avessi detto più volte quanto era importante per me avrebbe smesso di bere, invece mi limitavo a levarle la bottiglia da mano.
A distruggere il nostro abbraccio, l'ultimo, è una guardia con la solita frase "Selvaggia, hai una visita".
Le persone si presentano sempre nei momenti meno opportuni, avrei come minimo voluto giocare a fare "Rambo", tuttavia, il dovere mi chiama.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora