35.𝓘𝓵 𝓰𝓲𝓸𝓻𝓷𝓸 𝓹𝓲ù "𝓫𝓮𝓵𝓵𝓸" 𝓭𝓮𝓵 𝓶𝓸𝓷𝓭𝓸

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In giorni come questi mantenere la calma è difficile, troppa ansia, agitazione e un esplosione di gioia che ti fa quasi sembrare di star impazzendo. Tutti i tuoi amici corrono avanti e dietro per assicurarsi di aver tutto sottocontrollo e poi ci sono io, ferma davanti allo specchio con ancora qualcosa da chiarire con me stessa. La mia immagine talvolta sfocata, mai come adesso sembra così perfetta, limpida, pura, così bella e colorata. Stanno aspettando solo me eppure il ritardo è la parte fondamentale, la più eccitante e a volte preoccupante, non sai mai se fa parte del gioco o davvero si arrenderà a tutto per poter dormire ancora un po'. Riesco già a percepire la loro tensione "ci sarà?" vorrei quasi prendere il cellulare e tranquillizzare tutti...ci sarò, ci sarò.
Per quanto difficile da credere, molte donne, tra cui io, già, io, aspettiamo questo giorno con ansia e serve per rendere presente a tutti che ancora crediamo in qualcosa, qualcosa che oggi giorno viene sottovalutato perché condividere una casa è più facile e meno costosa da lasciare alle spalle. Se e dico se qualcosa dovesse andare storto, meglio pagare la cena ad un'altra che milioni all'avvocato.

Scendo i tre gradini in pietra con lentezza alzando delicatamente la fine del vestito bianco, così lungo ed ingombrante da farmi sentire una regina. La coda che presenta è piena di brillantini che a contatto con la calda e maestosa luce delle 9.45 luccicano senza trovare pace. Il corpetto stretto, aderente e modellato che quasi mi fa mancare l'aria evidenzia il punto vita per poi far cadere la gonna di chiffon fino ai piedi in modo più morbido e romantico, a doppiare l'abito c'è un sottile e delicato strato di pizzo macramé e chantilly che è lo stesso usato sul corpetto per velare la scollatura a effetto tattoo su spalle, braccia e décolleté con alcuni dettagli gioiello, per esempio l'applicazione di cristalli Swarovski.
A contatto col sole uno sbattito potente di ciglia, oggi lunghissime e nerissime, mi permette di riaprire gli occhi puntando direttamente ad una macchina nera, lunga e decisamente all'altezza della giornata, sembra tutto così perfetto da sembrare un sogno e ho ancora il terrore che da un momento all'altro possa riaprire gli occhi e trovarmi nuda in un centro commerciale.
La mano calda e gentile del mio autista mi si porge davanti invitandomi a prenderla, non ci metto poi tanto, visto che i piedi posizionati in uno strano modo per via dei tacchi, iniziano già a chiedere di restare a casa.
<<grazie Tommy>>
Con tanta emozione faccio dei piccoli passi fino a raggiungere il sedile posteriore dove sono costretta a viaggiare ricoperta dalla vastità del mio stesso vestito.
Tocco il finestrino con il palmo della mano e sembra di poter sentire con poco l'ebrezza che questo momento porta dentro di me, uso il silenzio per osservare ogni albero pieno foglie, ogni riga bianca che contorna la strada, tutti i bambini che alla vista di una macchina del genere si fermano spalancando gli occhi e facendo cadere la mascella a terra, mostrando senza nascondersi la loro gioia che mischiata con la mia può diventare una bomba pronta ad esplodere. Per non parlare delle donne che stringono i loro ragazzi indicandomi con stupore, quasi invidia e vorrei scendere per rassicurarle e dire che è semplicemente il gesto, l'azione che rende tutto impeccabile, non servono soldi, né cavalli bianchi a rendere un semplice momento bello, indimenticabile.

<<siete pronta?>> domanda gentilmente posizionando lo specchietto retrovisore sul mio viso, parlare senza guardarsi negli occhi è strano, lo capisco perfettamente essendo una donna che gli occhi li usa, li legge, li studia e ti spiega senza paura ciò che ci vede.

<<credo di sì>> rispondo stringendo per un secondo i pugni così da potermi preparare psicologicamente a tutto.

<<quindi avete davvero deciso di sposarvi, eh?>> ridacchia divertito <<l'unico giorno di pace è esattamente oggi>> e ride ancora passandosi una mano sul viso, lo guardo con il fiato mozzato e provo a forzare una risata che si presenta come la più nevrotica in assoluto.

<<molto rincuorante, davvero>> esclamo ironicamente buttandomi al sediolino per poter godere dell'allora unico giorno di pace.
MI SPOSO, CAVOLO, MI SPOSO DAVVERO.
Pensando ancora e ancora alle mie parole ma soprattutto alle sue mi scappa un sorriso imbarazzato che di certo non mi aspettavo di poter condividere.
***
La parte più difficile ed eccitante è esattamente quando lo sportello si apre e il mio piede destro tocca terra già giallo per via dei flash che quasi mi fanno rabbrividire e decidere di tornare a casa immediatamente. Tommy, sempre presente, mi fa strada così da poter tenere lontani i paparazzi, le persone e tutti coloro che potrebbero ostacolare il giorno più bello del mondo.
Ad attendermi, oltre una valanga di persone, tra cui otto guardie vestite con la loro divisa più elegante divisi in due file da quattro che contornano una striscia bella grande, c'è Fernando, che ha l'onore di portarmi, di guidarmi e di sfilare al mio fianco sul tappeto bianco e lungo che porta direttamente all'altare, al mio futuro marito, seguiti da Matteo che lancia dovunque petali di rose che segnano il nostro passaggio.
Con passo sicuro iniziamo a salire i numerosi gradini che presentano infiniti mazzi di rose rigorosamente bianche fino ad attraversare una porta immensa, che fino ad ora, pensavo
insormontabile, irraggiungibile, quella porta, quella strana porta che ogni volta riesce a darti speranza e tante tante sensazioni irrazionali e incomprensibili, ed ora attende solo me.
Resto affascinata dall'uomo che ancora oggi, che dopo ogni rifiuto, dopo ogni capriccio è ancora lì, agitato e tranquillo, coraggioso e codardo, quell'uomo che ha tutto con sé...è ancora fermo ad aspettare me, una donna indecisa da una vita e che per una volta ha azionato tutta sé stessa per fare una scelta, per vivere e per poter continuare chiudendo finalmente le porte del passato. Esatto, è finalmente giunto il giorno del mio fottutissimo si. Il rito comincia ad io mi perdo tutto semplicemente per potermi concentrare ancora sulla sua bellezza.
Per poter godere ancora dei suoi occhi nocciola come la nutella su un pezzo di pane e i suoi capelli perfettamente tirati indietro per mostrare l'importanza di un evento più unico che irripetibile.
Mi perdo nel suo sguardo che si illumina come il mio mostrandomi tutta la sua gioia e soprattutto quel desiderio di me che fino ad ora ha provato a tenere nascosto.
***
<<Carissimi Harlys e Michelle, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità.
Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore
fedele e inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni.>> punta il suo sguardo genuino, gentile e il suo dolce sorriso su di me, che sforzo il mio corpo, o meglio la mia mano per non salire alle labbra dove non farei altro che rosicchiarle fino all'osso.
<<Harlys e Michelle, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?>>

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora