24. 𝓐𝓬𝓬𝓮𝓽𝓽𝓸

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L'aereo è la macchina più assurda, forte e affascinante del mondo, certo che neanche la mongolfiera scherza ma non è neanche minimamente paragonabile alla grandezza di quel aggeggio bianco pieno di finestrini rotondi.
Non importa quante volte ci sono salita su, riesce con la semplice vista a ridarmi le stesse sensazioni.
Quella sorte di libertà, di adrenalina, di elettricità mista a tante altre emozioni mischiate e indefinibili.
Tanta è la fiducia da riporre nelle mani di una persona cumune, uguale a tutti ma così speciale e coraggiosa...il pilota.
Quel brivido che mi percorre la schiena quando guardo dal finestrino e mi rendo conto di essere già in volo è il più forte di tutti.
Assistere ai primi minuti di decollo mi fa sentire impotente, inerme alla potenza di una macchina, ma poi siamo qui, a metà aria e dopo ancora più su a solcare il cielo, ad immergerci fra le nuvole, a guardare dall'alto ciò che prima toccavo con i piedi che invece da qui è tutto così piccolo e lontano da sembrare quasi impossibile pensare che riesca ad ospitare così tanti esseri, animali, piante, macchine e case.
Quando sei in alto dentro si muove tutto e nuove sensazioni si impossessano di te, orgoglio eccitazione, sicurezza e forza.
O almeno è ciò che dovrebbe succedere perché, ora, per me non è così.

Riesco a sentire solo ansia e tristezza, di fronte ho Johnny che mi fissa come se volesse farmi scendere immediatamente da qui e al mio fianco, ho Christi, che sta già dormendo, mentre a me non tocca altro che ignorare, guardare fuori dal finestrino e sperare che tutto duri il meno possibile.
C'è solo una cosa che posso fare...e non è urlargli di non guardarmi così.
Poso le mani sui braccioli e spingendo sui palmi mi do la spinta giusta per alzarmi, osservo per un attimo gli occhi di Johnny che si intrecciano con i miei, faccio un sospiro e decido saggiamente di cambiare posto, tanto qui ci siamo solo noi... Viaggiare con loro non è come usare quelle macchine piene di persone, o almeno non sempre...e c'è da dire che in situazioni come queste la vastità di persone sconosciute mi avrebbe fatto piacere.
A questo punto voglio restare sola, sentirmi sola fra le persone è peggio di sentirmi sola quando sono sola, e allora preferisco che sia così: Voglio sentirmi sola ed essere sola, almeno non darò la colpa a nessuno.
Probabilmente mi è solo difficile resistere alla sua freddezza dopo che siamo stati insieme nel vero senso della parola e per più di un'ora senza neanche litigare, i suoi occhi castani che una volta vedevo come i più caldi e belli del mondo, ora sono solo più freddi di un pezzo di ghiaccio.

Se non lo allontano ora che sono ancora in tempo, me ne pentirò.
Ho passato più di un anno fra lacrime nascoste e urla silenziose, "ora basta" mi dissi dopo averle passate tutte e poco a poco ho messo mattoni su mattoni, all'inizio sembrava così difficile prendere il posto del muratore, dopo ogni ora crollava tutto però senza mai arrendermi ci sono riuscita e adesso non posso permettere ad uno sguardo di far smontare tutto.

Quella piccola barriera mostrata al mondo come il carattere più solitario, cattivo, egoista dell'universo è esattamente ciò che cade in un secondo, basta poco, la parola giusta, il gesto giusto, "la persona" giusta e tu devi essere forte perché cadrà, si, cadrà, e quando giungerà il momento devi saper dire basta, basta alla montagna, basta a tutto, perché non ci sarà nessuno a proteggerti... Nessuno tranne te.

<<puoi andare più in là?>>
Il mio tono sgorbutico non è di aiuto ma c'è una classe vuota ed io non voglio essere presa in giro.

<<no, ho deciso che questo posto mi piace>>
Lo guardo sbarrando gli occhi facendo cadere la mascella a terra... lo sfido con lo sguardo ma tanto è inutile, li ha già chiusi per provare a rilassarsi.

<<bene. Allora cambierò io>>
Mi alzo e percorro velocemente il corridoio fino a sedermi nell'ultimo posto.
Prima o poi impazzirò!
Per lui sembra tutto così facile, scontato, banale... Per me no, io non accetto nessun tipo di torto, sono passati tre anni dall'ultimo e ancora lo ricordo come se fosse ieri, figurati un po' tu.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora