12.𝙿𝚎𝚛𝚒𝚌𝚘𝚕𝚘?

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Questa volta a svegliarmi non c'è l'odore del caffè, il profumo di Johnny o qualsiasi altra cosa che possa ricondurmi a lui.
Ogni stanza è tornata come prima, nuova, in una casa che sa di vuoto.
Butto dell'acqua gelida sul mio viso a pezzi e guardo il mio riflesso. Un riflesso strano, vuoto, qualcosa di sbagliato è dentro me, fisso la mia storia, ogni passo che ho fatto, per poi arrivare...in un bar (niente di male, se solo fosse un bar normale)...Johnny mi ha salvata, mi ha salvata da quel che sarebbe dovuta essere la mia vita, fra ubriachi e fumatori.
Devo riprendere la mia vita da attrice, devo continuare le ultime giornate con Johnny e prendere me stessa per farne molto di più.
Scendo in cucina ancora dormendo e sempre in quella strana fase di trance, mangio i miei biscotti al cioccolato.
Ci sono alcune persone che entrano e camminano con noi, in modo sbagliato, tossico, nocivo, quelle che non ti danno nulla, ma ti lasciano col veleno e come una pessima droga, non puoi smettere di cercarne ancora. Poi passa, ed entrano in scena altre persone: buone, leali, giuste, quelle che oltre la loro stessa vita, non possono darti, eppure...oramai sei andata, fidarti sembra difficile ed evitare il tutto è la strada più semplice e sono le stesse che capitano per farti capire chi sei, di cosa hai bisogno e dove devi andare... ma non può essere un altro a farmi queste domande, perché l'unica che ha le risposte sono io, io so chi sono. Selvaggia Hanson.
So di cosa ho bisogno. Cibo.
E so dove andare. Sotto i riflettori.

Christi: Johnny ha detto che fra 10 minuti devi essere pronta, ci sarà Jerry fuori ad aspettarti, ci vediamo allo studio per le foto. Fra due incontri abbiamo finito e ho già pronto il prossimo film. Un bacio.

io: d'accordo.

Perché non mi ha scritta Johnny? In realtà pensavo che sarebbe venuto fin qui a tirarmi dal letto, invece no...effettivamente, cosa mi aspettavo? Che dopo ogni fuga venisse a riprendermi?
Magari che mi chiedesse in ginocchio di non lasciarlo solo?
Che stupida che sono! Ho agito senza pensare, tanto lui ci sarebbe stato, ho sottovalutato il problema, direi che quasi immaginavo che ci sarebbe stato così male da chiedermi di sposarlo una volta per tutte!
Invece, ha semplicemente fatto ciò che tutti avrebbero fatto, tu lasci me da solo, io lascio te da sola, è così che si gioca, è così che funziona.

Metto un vestito rosso, scollo a V, stretto in vita e più morbido fin sopra la rotula, un cappotto nero, il basco, i guanti e tacchi dello stesso colore.
Appena esco, i capelli si alzano in volo, la pelle d'oca prende la maggior parte del mio corpo e per poco non scendono le stalagmiti dal naso.
Vedo una macchina nera fermarsi davanti al mio cancello, corro facendo attenzione a non cadere, anche perché potrei rompermi in mille pezzettini, mi siedo e strofino le mani per riscaldarmi.

<< Buongiorno >>
Mantenere la mascella ferma è impossibile, fa un freddo illegale e tra l'altro sono così buia e vuota che non basterebbe una stufa a riscaldarmi.
Quando Johnny non c'è riesco a capire che avevo ragione, che la "mia coscienza" aveva ragione, lo stomaco, il cuore, le gambe...mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Johnny e l'ho perso per paura. Scappo da me stessa, da ciò che sento, da ciò che provo quando lui mi è vicino. Credo di poter star meglio e invece cado a pezzi. Mi odio e odio il fatto di non riuscire a smettere di farci male.

<< Buongiorno signorina Selvaggia, vuole che accenda i riscaldamenti? >>

<< Se può >>
Sorrido e finalmente un po' di caldo mi avvolge.
Il resto del tragitto continua in silenzio, ho paura a chiedere di Johnny, non vorrà più vedermi ed io farei lo stesso.
Non ho il diritto di ripresentarmi nella sua vita dopo che ho deciso di lasciarlo...
Si ferma quando arriviamo nella parte dell'edificio dove c'è il bar e già questa cosa mi sembra strana. Mi sporgo dal centro e guardo Jerry, si volta anche lui da me, mi sorride dolcemente o forse con pietà.

𝑇𝑖𝑒𝑛𝑖𝑚𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑛𝑜 ×𝖇𝖊𝖋𝖔𝖗𝖊 𝖞𝖔𝖚 𝖌𝖔× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora