«Questo complica le cose» dissi dopo aver ascoltato attentamente il racconto di Elena. «Se Klaus ha la possibilità di ottenere più potere di quanto ne abbia mai avuto non si fermerà davanti a niente per ottenerlo.»
«Per questo dobbiamo ucciderlo» disse Damon scrollando le spalle.
«No» dissi rigida. «Dobbiamo solamente trovare un modo per annullare la maledizione e impedire a Klaus di uccidere Elena.»
«Questo lo hai già detto due settimane fa e non hai comunque trovato una soluzione» disse Damon punzecchiandomi.
«Lo so ma...»
«Niente ma» mi interruppe Stefan. «Se non riesci a trovare un modo per spezzare la maledizione, uccidere Klaus è l'unica soluzione.»
«Anche se volessimo farlo» dissi iniziando a scaldarmi. «Ti ricordo che Klaus non può essere ucciso, e anche se Bonnie crede di poterlo fare con la magia che ha assorbito, si sbaglia.»
Uscii di casa per schiarirmi le idee e decisi di fare una passeggiata per la città. Non sapevo davvero cosa fare. Ripensai e ciò che Elijah aveva rivelato ad Elena e tutto mi sembrò più chiaro. Mikael si era sempre accanito di più su Klaus rispetto ai suoi fratelli e mi chiedevo spesso il perché, ora lo sapevo. Mikael vedeva in lui la vergogna più grande, un abominio che andava eliminato. Questo spiegava anche il bisogno spasmodico di affetto che contraddistingueva Klaus. Non lo giustificavo, ma era sempre stato abituato ad essere considerato inferiore agli altri e voleva disperatamente riscattarsi diventando un ibrido.
Poco dopo il mio cellulare squillò e lessi il nome di Stefan sullo schermo.
«Voglio solo starmene da sola per un po'» dissi senza dargli neanche il tempo per iniziare a parlare.
«Lo so, ma ho bisogno di te» si giustificò lui. «Elena è uscita con Bonnie, ma ha scritto per messaggio a Jenna di evitare Alaric e lei non capisce giustamente il perché. Sto andando da lei per spiegarle tutto e vorrei che venissi con me.»
Sospirai e alzai gli occhi al cielo.
«Va bene, ci vediamo a casa di Jenna» dissi mettendo giù la chiamata.
Io e Stefan arrivammo praticamente insieme davanti alla villetta con tanto di portico di Elena.
«Non sarà facile spiegarle tutto quello che è successo» dissi prima di suonare il campanello.
«Lo so, ma merita di sapere la verità» disse Stefan convinto.
Io annuì di rimando e mi decisi a suonare alla porta. Jenna ci aprì, era visibilmente preoccupata ma cercò di mascherarlo con un sorriso gentile. Ci invitò ad entrare e dirigemmo in cucina dove con nostra sorpresa incontrammo Alaric/Klaus.
«Ciao ragazzi!» disse con il suo solito tono cordiale. «Come state?»
Era raggelante pensare che dentro ad un uomo buono come Alaric ci fosse Klaus Mikaelson. Era tempo che non ci vedevamo, non sapevo come comportarmi.
«Mi spiegate cosa diavolo sta succedendo?» chiese Jenna impaziente.
«Volete dirglielo voi o lo faccio io?» chiese Alaric/Klaus con uno sguardo subdolo.
«Dirmi cosa?» chiese Jenna adirata.
«Tu credi nei vampiri?» chiese Alaric/Klaus calmo. «No? D'altronde chi ci crede, giusto? Ma hanno un posto nella nostra storia e io li trovo affascinanti.»
«Perché parliamo di questo?» chiese Jenna confusa.
«Tu ti sei arrabbiata con me perché avevo dei segreti e questo è uno dei miei segreti, sono ossessionato dai vampiri.»
La voce era quella di Alarc, ma il tono era senza dubbio quello di Klaus: sicuro, arrogante, manipolatorio.
«Stai scherzando?» domandò lei allibita.
«Per niente!» esclamò Alaric/Klaus. «E tu Stefan? Sei anche tu un fan dei vampiri?»
«In letteratura» rispose calmo lui.
«Sapevi che i vampiri sono le più antiche creature della notte? A parte i licantropi ovviamente» continuò Alaric/Klaus disinvolto.
«Licantropi? Ora so che scherzi!» disse Jenna stizzita.
«Ho letto che c'è una maledizione su entrambe le specie che rende i licantropi schiavi della luna e i vampiri sottomessi al sole, non è così Jud?» chiese fissandomi dritta negli occhi.
Rabbrividì, ma non lo diedi a vedere.
«Queste creature farebbero di tutto per spezzare la maledizione e non gli importerebbe di chi dovrebbero uccidere per farlo» aggiunse sorridendo inquietantemente.
Jenna era sempre più incredula e si allontanò dalla cucina con le mani tra i capelli.
«Che stai dicendo?» chiese sconcertata dal salotto.
«Lo so, tutto questo ti sembra assurdo, ma i vampiri esistono!»
«Vattene via!» disse Jenna decisa. «Non so cosa stai cercando di fare né perché stai dicendo queste cose, ma vattene via.»
«Temo di non volerlo fare» ribatté serio Alaric /Klaus.
«Bene, me ne vado io» disse Jenna incamminandosi verso la porta di ingresso.
Alaric/Klaus prese un coltello dalla cucina puntandolo verso di lei. «Tu non esci di qui!» disse minaccioso.
Stefan reagì d'impulso afferrando Alaric/Klaus per la camicia sbattendolo contro il muro. Gli prese il coltello dalle mani e glielo puntò alla gola.
«Jenna esci di qui!» dissi seria, ma lei non si mosse.
«Cosa fai Stefan?» chiese confusa.
«Non puoi uccidermi» disse arrogante Alaric/Klaus.
Stefan iniziò a fare pressione sul collo di Alaric/Klaus che gridò.
«Se tu uccidi questo corpo, chi mi impedirà di prendere quello di Jenna come prossimo?» disse Alaric/Klaus a denti stretti.
«Jenna vai!» dissi praticamente spingendola fuori casa. «Ci vediamo a casa di Stefan, ti spiegheremo tutto, te lo prometto» dissi sembrando convincente.
Lei annuì flebile e dopo aver preso che chiavi della macchina uscì di corsa.
«Lascialo!» ordinai a Stefan avvicinandomi a lui. «Non possiamo permetterci un altro scambio di corpi.»
Lui ubbidì, ma non prima di aver tirato un pugno sullo zigomo di Alaric/Klaus che lo fece accasciare a terra sanguinante. Lo lasciammo lì in preda al dolore, questo lo avrebbe sicuramente fatto arrabbiare.
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Sifane
General FictionUna ragazza con un passato travagliato e con un dono speciale. Dopo un incontro inaspettato la sua vita cambierà per sempre e dovrà fare i conti con il tempo che passa. Una ragazza gentile, fedele, sempre pronta ad aiutare gli altri, dovrà confront...