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Questo rendeva Klaus intoccabile. Anche se non sapevamo da chi discendevano gli altri, nessuno era disposto a sacrificare la mia vita per ucciderlo. Per proteggermi, Stefan dovette abbandonare il suo orgoglio e consegnò a Klaus tutti i paletti di quercia bianca che erano riusciti a creare e fui incaricata di comunicargli che Finn era morto. La sua furia sarebbe stata minore se lo avesse saputo da me e sperai che non ci fossero ripercussioni. Klaus riuscì a stupirmi. Non ebbe nessuna reazione particolare e anzi, definì la dipartita di suo fratello come una liberazione. Effettivamente non avevano mai avuto un rapporto molto stretto, ma era pur sempre suo fratello. Klaus stava sempre più scivolando in un baratro di freddezza e apatia. Era ritornato ad essere cortese con me, ma non provava più emozioni o affetto per nessuno. Ero molto spaventata, avevo paura che non riuscisse più a tornare indietro.
Anche Stefan mi preoccupava molto. Per tutta la vita aveva cercato di reprimere il suo lato da squartatore senza mai provare a conviverci o ad accettarla. In questo modo era impossibile trovare un equilibrio e lui si ritrovava sempre con tutto o con niente. Da quando aveva perso Elena le cose erano peggiorate molto ed era come se non riuscisse a vedere la luce in fondo al tunnel. Era riuscito, però, a prendere coscienza di due cose: la prima era che avrebbe amato Elena per sempre, nonostante tutto; la seconda era che lo Squartatore non era un lato di sé separato dal resto, ma faceva parte di lui, era lui. Damon lo spinse verso la moderazione cercando di combattere la sua brama di sangue. Stefan voleva riprendersi la sua vita e aveva finalmente intenzione di farsi aiutare. Mi chiese scusa per come mi aveva trattata e ammise di essere più incasinato del solito. Si era accorto di quello che stava succedendo tra Damon e Elena e, nonostante soffrisse molto, aveva deciso di non mettersi in mezzo. Voleva far decidere lei. Elena rendeva Damon migliore, ma anche lui cambiava lei. La sfidava, la sorprendeva, le faceva mettere in discussione la sua vita e le sue convinzioni. Stefan era diverso, il suo amore era puro e sarebbe sempre stato qualcosa di positivo per lei. Damon poteva essere la cosa migliore o la peggiore per lei.

Caroline, con l'aiuto non tanto voluto di Rebekah, organizzò una festa che da tradizione per la loro scuola doveva essere a tema decade. Vennero scelti gli anni '20 e fu un meraviglioso tuffo nel passato. Le decorazioni erano magnifiche e anche la musica era molto azzeccata. Venni di nuovo invitata come chaperone e nonostante la marmaglia adolescenziale ci divertimmo. Tyler, senza preavviso, si presentò al ballo anche se sembrava che Caroline sapesse perfettamente che fosse tornato in città. Erano mesi che non si vedevano e anche se non sapevamo come Klaus avrebbe reagito era bello rivederli insieme. Ebbi l'occasione di parlare con Tyler mentre Klaus ballava con Caroline e scoprii che era riuscito a spezzare il vincolo di asservimento. Aveva capito che per farlo doveva trovare sé stesso anche nella forma di lupo per riuscire a conviverci. Prima era grato a Klaus per averlo liberato dalla maledizione della luna dandogli la possibilità di controllare la trasformazione, ora, invece, aveva preso consapevolezza di sé abbracciando il suo lato di lupo e non ripudiandolo. Ero fiera di lui e mi congratulai per la sua perseveranza. Era buffo vedere Klaus che si tratteneva per non staccare la testa a tutti quegli adolescenti, era stato sicuramente obbligato da Rebekah a venire anche se di lei non c'era ancora traccia.

Ad un certo punto Damon mi raggiunse per dirmi che Esther era tornata e aveva costretto Elena ad andare via con lei. Cercammo di uscire dalla scuola per andare a cercarla, ma non ci riuscimmo, un incantesimo ci teneva in gabbia. Notammo che gli altri studenti riuscivano ad uscire senza problemi e capimmo che si trattava di un incantesimo per evitare che le creature sovrannaturali uscissero dalla scuola. Feci un incantesimo di localizzazione insieme all'aiuto di Bonnie e trovammo Elena nel cimitero della città. Ero contenta che fosse disponibile ad aiutarci, dopo quello che era successo con sua madre non ero sicura che lo sarebbe stata. La ringraziai per averci perdonati e fui felice di unire la mia magia alla sua.
Visto che erano gli unici umani, mandammo Jeremy e Matt in avanscoperta. Klaus si accorse di quello che stavamo facendo e ci onorò della sua presenza assillandomi affinché spezzassi l'incantesimo di restrizione. Grazie alla potente magia di Bonnie e ad un pizzico di fortuna riuscimmo a spezzare l'incantesimo che ci vincolava all'interno della scuola e ci dirigemmo verso il cimitero. Klaus insistette per venire con noi e, non potendo opporci, accettammo la sua richiesta. Una volta arrivati a destinazione trovammo Elena in lacrime seduta vicino alla tomba della famiglia Gilbert. Matt e Jeremy erano stesi a terra privi di sensi, mentre Esther era ritta in piedi con uno sguardo duro e minaccioso. Klaus, senza pensarci due volte, si avventò su sua madre spezzandogli il collo come aveva già fatto in passato. Lei non se lo aspettava e non ebbe il tempo di reagire. Il corpo senza vita di Esther cadde a terra inerme e Klaus lo portò via con sé in una folata di vento. Raggiunsi Elena per avere spiegazioni e mente la confortavo insieme a Caroline e Bonnie, Alaric uscì dalla tomba con passo stanco e irregolare.
«Cos'è capitato?» chiese confuso.
«Esther ti ha trasformato in un vampiro» disse Elena tra le lacrime. «Ha usato il potere oscuro dell'anello dei Gilbert per renderti un cacciatore di vampiri, come Mikael. Ha trasformato l'ultimo paletto di quercia bianca in un'arma indistruttibile e letale per tutte le creature sovrannaturali. Voleva che tu sterminassi i suoi figli.»
Rimanemmo tutti in silenzio, increduli davanti ai fatti.
«Perché Esther ti ha voluto qui?» le domandò Bonnie mantenendo la calma.
«Ha usato il mio sangue per legare l'incantesimo» rispose lei tremante. «E mi ha obbligato ad assistere a tutta la scena.»
«Io mi sento ancora me stesso» osservò Alaric spaventato. «Significa che sono in transizione? Che tra poco diventerò davvero un vampiro? Che sarò un cacciatore assetato di sangue che vorrà uccidere tutti voi? Io non posso...»
Elena si alzò per andare da lui e lo abbracciò stretto per cercare di calmarlo. Nel frattempo Jeremy e Matt ripresero conoscenza rialzandosi in piedi a fatica.
«Lasciamoli da soli» dissi, invitando Jeremy ed Elena a parlare con Alaric in privato.
Avevano il diritto di stare con lui in quel momento, ormai era come una figura paterna per loro e avevano ancora bisogno di lui.
Pochi minuti dopo Alaric uscì dalla tomba dei Gilbert seguito da Elena e Jeremy e volle abbracciare ognuno di noi.
«Non ho intenzione di completare la trasformazione» disse greve guardandoci negli occhi uno per uno. «Ho combinato già abbastanza guai da umano e non voglio essere una minaccia per voi. Nonostante tutto, sono felice di aver incontrato ognuno di voi e spero che riusciate a trovare la pace in questo mondo complicato. Vorrei rimanere da solo nelle mie ultime ore, non voglio che vediate il mio cadavere. Spero che questo sia solo un "arrivederci" e non un "addio". Vi voglio bene» disse prima di rientrare nella tomba nascondendo le lacrime.
Fu molto dura lasciarlo andare, lui era uno dei buoni. Era affidabile, fedele ed onesto. Avrebbe fatto qualunque cosa per le persone che amava, senza paura. Non meritava di morire, come non lo meritava Jenna. Erano entrambe state vittime innocenti della lotta di Klaus contro la sua famiglia e devo ammettere che gli attribuì anche io la colpa di quello che era successo.

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