15.

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Lo sceriffo stava pian piano smaltendo la verbena e preste avremmo potuto soggiogarla. Conobbi il fratello minore di Elena, Jeremy, che piombò a casa Salvatore per dire a Damon che aveva scoperto che Tyler era in possesso di una pietra di luna che compariva spesso nelle leggende relative ai lupi mannari che Damon aveva trovato tra le ricerche della mamma di Elena. Il fatto che un ragazzino di quindici anni fosse coinvolto in quella storia mi fece storcere il naso, ma Elena sembrava essere d'accordo e quindi non dissi nulla. Damon continuava a infastidirmi per fare in modo che andassi via, ma la mia testardaggine ebbe la meglio e riuscii a restare. Volevo saperne di più su quella storia. Poco dopo Jeremy arrivò anche un uomo sulla trentina con un sorriso dolce e lo sguardo sincero. Si chiamava Alaric e consegnò a Damon ulteriori ricerche della madre di Elena. Vedendo la confusione che avevo dipinta sul volto Alaric ebbe la decenza di spiegarmi che Stefan aveva saltato qualche particolare sulla vita di Elena. Sua madre biologica si chiamava Isobelle ed era una ricercatrice dell'occulto che aveva lasciato Elena quando era ancora in fasce perché voleva diventare un vampiro. Ci era riuscita e non si era mai presentata ad Elena che non aveva mai scoperta la verità fino a poco tempo fa quando Isobelle era tornata in città in contemporanea con Katherine. Alaric era in possesso degli studi su Isobelle, che poi erano passati alla madre adottiva di Elena, perché loro due erano stati insieme dopo che lei aveva avuto Elena in segreto e prima che diventasse un vampiro e ora lui si frequentava con la zia di Elena, Jenna. Semplice no?
Mi girava la testa, ma il peggio doveva ancora arrivare.
«Ricordi la maledizione azteca di cui avete letto tra le ricerche di Isobelle?» chiese Alaric rivolto a Damon.
«Sì» rispose lui esortandolo a proseguire.
«Potete fare un riassunto per chi era assente?» chiesi ironica inserendomi nella conversazione.
Sentendo la parola maledizione Jeremy aveva spalancato gli occhi e si era seduto vicino a me per ascoltare meglio. Mi faceva molta tenerezza, era molto giovane eppure aveva già passato molti momenti difficili e ora la nuova vena sovrannaturale che aveva preso la sua vita non faceva altro che metterlo in pericolo.
«Vampiri e lupi mannari vivevano liberi, finché uno sciamano non li maledì per limitarne il potere. Da allora, i lupi mannari si trasformano solo con la luna piena, mentre i vampiri sono vulnerabili al sole. Secondo la leggenda la parte della maledizione che riguarda i licantropi è sigillata dalla pietra di luna» spiegò Alaric mostrandoci dei disegni che raffiguravano il rito.
«Che cosa significa?» chiese giustamente Jeremy, inesperto di maledizioni.
«Per compiere un incantesimo ci vuole sempre qualcosa che lo sigilli al tempo e allo spazio in cui la magia sta agendo. In questo caso è stata usata una pietra di luna e visto che è l'elemento legante è anche quello che permette di sciogliere la maledizione» spiegai cercando di parlare il più semplicemente possibile.
«Forse Mason vuole usare la pietra per sciogliere la maledizione» ipotizzò Alaric.
«Le leggende sono sempre leggende, non dobbiamo prenderle per vere» disse Damon diffidente.
«Chi ha la pietra adesso?» chiesi curiosa.
«Tyler» rispose Jeremy convinto.
«Puoi prenderla?» chiese Damon impaziente.
«Sì» rispose lui eccitato.
«Allora bravo, fallo!» lo esortò.
«Perché vuoi tanto quella pietra se non credi alla leggenda?» chiesi tagliente.
«In quel libro c'è anche scritto che il morso di un licantropo è letale per un vampiro e io so che tu sai che è vero, quindi meglio essere prudenti.»
«Io mi baso su dei racconti, non avevo mai avuto un contatto diretto con un licantropo fino all'altro giorno» risposi incrociando le braccia.
«Damon ha ragione, meglio essere cauti e preparati» disse Alaric facendoci calmare.
«Oggi a casa Lockwood organizzano il ballo in maschera di dopo domani, è l'occasione perfetta per prendere la pietra, andiamo» disse Damon facendosi seguire da Jeremy.
«Vengo con voi» dissi raggiungendoli.
«Non se ne parla, non ti voglio intorno» disse gelido Damon.
Uscì dalla porta principale con Jeremy ed Alaric, lasciandomi sola con i libri di Isobelle.

Nel pomeriggio Stefan mi telefonò dicendo che aveva scoperto che Mason Lockwood lavorava con Katherine. Gli dissi della pietra di luna e della maledizione, ma non capimmo perché Katherine volesse fare qualcosa che riguardasse solamente i lupi mannari. Dopo aver chiuso la telefonata continuai a curiosare nei libri di Isobel e rimasi sempre più sorpresa da quello che lessi. Nei suoi testi venivano descritte tutte le caratteristiche dei vampiri, dei lupi mannari e venivano citati anche gli Originale e persino i sifani.
Un rumore improvviso proveniente dal garage mi fece sobbalzare e mi precipitai lì per capire cosa stesse succedendo. Damon era in piedi con un uomo svenuto caricato sulle spalle.
«Cosa stai facendo?» chiesi preoccupata.
«Trovo delle risposte» rispose semplicemente Damon andando verso il salotto.
Fece sedere l'uomo a una delle sedie e iniziò a legarlo con delle catene.
«Ti presento Mason Lockwood, unico, spero, licantropo in città» disse mentre cercava di rianimarlo scuotendolo.
«Lo hai davvero rapito? Come credi che reagirà?» chiesi basita.
«Non potrà farlo» rispose Damon stizzito. «Lo ucciderò entro sta notte.»
«Hai coinvolto Bonnie in tutto questo?» chiesi preoccupata. «L'ho vista andare via con Caroline poco fa.»
«Solo per scoprire dov'è la pietra di luna» rispose tranquillo. «Tyler l'ha data a Mason che l'ha nascosta.»
«Quindi sapete dov'è!» esclamai entusiasta.
«Sì» rispose Damon tranquillo.
«E allora perché hai intenzione di torturare questo povero ragazzo?» chiesi sconcertata.
«Perché voglio scoprire perché Katherine la vuole e lui è il mezzo più veloce» rispose Damon con una ovvietà disarmante.
«Ma che...»
Jeremy entrò in quel momento nel salotto interrompendo le mie parole. Damon lo aveva portato con sé tutto il pomeriggio.
«Io lo porto a casa, tu fatti dire quello che vuoi sapere, ma non ucciderlo» dissi minacciosa. «Non fare stupidaggini.»
«Non è della mia natura» rispose Damon con un sorriso maligno che gli tagliava il volto.
«Io voglio restare!» si lamentò Jeremy.
«Credimi, non vuoi» risposi io portandolo fuori.
Arrivammo davanti a casa sua e vedemmo un'ambulanza parcheggiata nel vialetto, Jeremy si buttò giù dalla macchina per raggiungere Elena che parlava con uno dei paramedici. Raggiunsi Alaric che era vicino alla porta di ingresso e mi raccontò cos'era successo: Jenna si era pugnalata da sola rischiando di uccidersi. Katherine l'aveva soggiogata per dimostrare ad Elena che nessuno della sua famiglia era al sicuro. Per fortuna Jenna non aveva colpito nessun organo vitale e si sarebbe ripresa presto. Dovevamo finirla o Katherine ci avrebbe messo tutti in ginocchio.
Tornata a casa raccontai l'accaduto a Stefan che corse in ospedale. Entrai nel salotto e con orrore vidi un sacco nero pieno, grande come un uomo. Non dissi nulla, Damon non mi avrebbe ascoltata. Mi limitai solamente a pensare a un giovane uomo che non meritava di morire. Caroline mi mandò un messaggio dicendo che aveva soggiogato sua madre e che erano tornate a casa. Doveva aver sofferto molto, non potevo credere che sua madre non potesse accettarla per quello che ormai era.

Due giorni dopo Jenna tornò finalmente a casa, le avevano dato tredici punti, ma per fortuna stava bene, aveva solo bisogno di riposo. Noi intanto ci eravamo organizzati per pensare ad un piano per liberarci di Katherine. Stefan aveva convinto Caroline a fare da tramite con la diavolessa anche se continuava ad avere molta paura di lei. Ci disse che Katherine voleva la pietra di luna ad ogni costo e avrebbe fatto di tutto per ottenerla, se non gliela avessimo consegnata avrebbe ucciso Jeremy o chiunque di noi. Voleva incontrarci al ballo in maschera organizzato dai Lockwood, quella sera.
«Vuole farlo in pubblico» commentò Stefan. «Uccidere Mason le ha fatto abbassare la guardia.»
«Con Jenna ha fatto una mossa disperata, è a corto di trucchi» disse Damon soddisfatto.
«Dobbiamo giocare più d'astuzia di lei» pensò Stefan a voce alta.
«Non possiamo darle la pietra così che vada via?» chiese candidamente Caroline.
«No, Katherine non avrà niente, mi ha stancato» rispose Damon accendendosi come un fiammifero. «Andrò al ballo in maschera e la ucciderò.»
«Non la ucciderai» disse Stefan calmo.
«Non dirmi che devo fare il buono» ribatté Damon sempre più incandescente.
«Non la ucciderai perché la ucciderò io» finì la frase Stefan.
«Sono consapevole che lo stiamo facendo per salvare Elena e la sua famiglia, ma è rischioso, troppa gente potrebbe farsi del male» dissi riportando entrambi alla realtà
«Hai ragione» ammise Stefan. «Ma Katherine va fermata, quello che ha fatto a Jenna è troppo grave per essere ignorato.»
«Dobbiamo isolarla lontano dagli altri» dissi imponendo le mie condizioni. «Posso intrappolarla con un incantesimo.»
«Va bene» accettò Stefan soddisfatto. «Anche Bonnie vuole partecipare, potreste fare l'incantesimo insieme.»
Annuii accettando la sua proposta e andai a prepararmi per la festa. Bonnie mi mostrò il grimorio di sua bisnonna e ne rimasi affascinata, era ricco di incantesimi interessanti e pieno di spunti creativi. Il grimorio di una strega è il luogo in cui appunta tutti gli incantesimi che compie così da tramandarli ai suoi successori.
Insieme andammo a casa Lockwood e cercando di passare inosservate tra gli invitati alla festa, lanciammo l'incantesimo sulla stanza che avevamo scelto per imprigionare Katherine e aspettammo Caroline che doveva arrivare con il nostro bersaglio. Dalla stanza accanto vedemmo Katherine entrare disinvolta nella stanza prescelta e Caroline che recitava perfettamente la sua parte. L'incantesimo permetteva a chiunque di entrare, ma a nessuno di uscire.
Non fu facile, Katherine era un osso duro, ma alla fine i fratelli Salvatore riuscirono ad avere la meglio sulle sue parole velenose. Purtroppo Katherine aveva una strega dalla sua parte che la proteggeva e l'aveva legata ad Elena in modo che qualunque cosa succedesse a Katherine sarebbe successa anche ad Elena. Non potevamo ucciderla, ma potevamo imprigionarla affinché non facesse più male a nessuno. Decidemmo di portarla nella cripta sotto la vecchia chiesa della città dove doveva stare da molto tempo.

«Stai bene?» chiesi a Stefan una volta tornati a casa.
«No» rispose secco lui.
«Cosa ti ha detto Katherine per farti rabbuiare così?»
«Nulla di vero, ma mi ha ricordato che devo dirti una cosa importante» disse Stefan facendomi sedere sul divano.
Tacqui aspettandomi il peggio.
«Lexi è morta.»
Bastarono quelle tre parole a spezzarmi il cuore. Il mio cervello non accettava quel pensiero, non poteva essere vero.
«Cosa?» chiesi tremante. «Come?»
«È venuta a trovarmi per mio compleanno, come sempre, ma ha scelto il periodo peggiore. Il Consiglio stava stanando i vampiri della cripta che si erano risvegliati e lei ci è finita in mezzo. Damon la uccisa per guadagnarsi la fiducia dello sceriffo e per garantirci l'immunità.»
Ero senza fiato, senza battito. Le lacrime continuavano a solcarmi le guance incontrollate e i singhiozzi rimbombavano nella mia gola secca di parole. Stefan mi strinse a sé cullandomi con le sue braccia forti. Un dolore lancinante mi trapassava il petto, ma sapevo che Stefan stava provando lo stesso e questo mi diede forza. Il dolore è sempre dolore, ma se è condiviso da un'altra persona diventa meno pesante da portare. Parlammo per diverse ore e come nostro solito ci confortammo a vicenda. Avevamo perso una parte di noi.
Fu solo quando salii le scale per andare a dormire che mi resi conto di aver perso la mia migliore amica, non era partita, non si era di nuovo fidanzata a scappata per amore, era morta. Non ci saremmo più riviste.
Incrociai Damon nel corridoio e i miei occhi svuotati dalle lacrime colpirono la sua attenzione.
«Stefan ti ha detto di Lexi» disse inserendosi sulla mia strada e impedendomi di proseguire. «Mi dis...»
«Ti prego evita» dissi tagliente. «Come hai potuto? Non ti perdonerò mai per questo.»
Lo sorpassai arrivando finalmente nella mia camera chiudendo la porta di scatto e abbandonandomi ad un sonno tormentato pieno di ricordi che facevano male. 

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