Eravamo seduti nel salotto al piano di sopra e cercavamo di trovare una soluzione.
«Quindi» dissi ricapitolando la situazione. «Abbiamo deciso di credere che Freya sia veramente chi dice di essere. Finn ha in mano Marcel e una decina di vampiri che possono servirgli per accumulare più potere e in più sta cercando di scoprire se Hope è ancora viva e se Marcel cede potrebbe farlo.»
«Direi che è un ottimo resoconto» disse Rebekah sarcastica.
«Mi fido delle persone che ho introno e sono sicuro che Marcel non ci tradirebbe» disse Klaus deciso. «Il problema è il futuro marito di Hayley che non è uno di noi e potrebbe spifferare tutto.»
«Futuro marito? Hayley si sposa?» chiesi allibita.
«Già» disse Klaus. «Ha scoperto che se due alpha si sposano le peculiarità di uno di loro passa a tutto il branco. In questo modo se Hayley sposa Jackson, che è un alpha, tutto il branco erediterà la sua capacità di controllare la trasformazione grazie al fatto di essere un ibrido.»
«La data è stata fissata?» chiese Rebekah.
«Sì, tra dieci giorni si sposeranno e mia figlia avrà un'armata di ibridi a proteggerla» spiegò Klaus. «Il problema è che Hayley ha deciso di raccontare tutti i suoi segreti a Jackson credendo che sia una persona di fiducia.»
«Io credo che lo sia» affermai. «Non ho confidenza con lui, ma è sempre stato al fianco di Hayley cercando di ricomporre il loro branco e aiutandola a superare la lontananza da Hope, merita di sapere la verità.»
«Più persone sanno della sua esistenza, più lei è in pericolo» disse duro Klaus.
«Più persone lo sanno e più persone possono proteggerla» ribattei. «Come lo sa Cami, può saperlo anche Jackson.»
Con questa frase calò il silenzio e io decisi di uscire per schiarirmi le idee. Ero stata sgarbata, ma ero preoccupata per Marcel e per Hope e non riuscivo a concentrami. Il panico mi stava assalendo e non riuscivo a trovare una via di uscita; ero troppo orgogliosa per tornare da Klaus e decisi di chiamare Hayley. Lei mi disse che Marcel era venuto da lei e che Finn gli aveva ordinato di prendere il suo sangue o avrebbe ucciso uno dei suoi vampiri ogni ora se non glielo avesse portato. Nonostante quelle pessime notizie Hayley aveva la situazione in mano e riuscì a calmarmi. Probabilmente Finn aveva capito che Hope era ancora viva e il sangue di sua madre gli serviva per rintracciarla. Hayley prese tempo dando a Marcel un po' del sangue di Jackson e io decisi di ingoiare la mia voglia di fare tutto da sola andando da Klaus per lavorare insieme.Arrivata a casa, però, la trovai vuota. Per tutto il giorno nessuno si fece vivo o mi rispose al telefono. Quando ormai il sole era tramontato vidi arrivare Klaus e Rebekah accompagnati da Kol.
«Dove siete stati?» chiesi preoccupata.
«Non ti preoccupare» disse Kol sorridendo. «Abbiamo fatto gli eroi salvando Hope dalla grinfie di Finn.»
«Ho usato la magia per la prima volta» disse Rebekah euforica. «Il mio nuovo corpo è quello di una strega, non pensavo che fosse così bello.»
«Come avete fatto a fermare Finn?» chiesi curiosa.
«Non è stato facile» ammise Klaus. «Ma Kol ha gestito la situazione magnificamente. Elijah tornerà a casa domani con Cami e Hope e visto che Finn è morto dobbiamo aspettarci che sia entrato in un nuovo corpo.»
«Il fratellino è tornato tra noi» disse Rebekah prendendo in giro Kol.
«Ti sei meritato la nostra fiducia, prendi una delle camere» disse Klaus avvolgendogli un braccio introno alle spalle.
«Grazie» rispose lui sincero.Avevo saltato cena per la preoccupazione e visto che avevo fame decisi di prepararmi qualcosa di veloce da mangiarmi in camera. Facendo levitare il piatto e il bicchiere salii le scale diretta in camera mia. Ad aspettarmi appoggiato allo stipite della porta c'era Kol con il suo solito sorrisetto stampato in faccia.
«Cosa ci fai qui?» chiesi.
«Lo sai che la camera in cui dormi era la mia, vero?» rispose lui afferrando il piatto annusando le uova che avevo cucinato.
«Sì lo so, ma l'ho usata più di te» dissi riprendendomi il piatto seccata. «Quindi direi che è più mia che tua.»
«Sei arrabbiata con me?» chiese sapendo già la risposta.
«No, perché dovrei» risposi sarcastica.
«Sei arrabbiata perché non hai contribuito al salvataggio di oggi pomeriggio. Non puoi fare a meno di aiutare gli altri e il pensiero che Hope e Marcel siano al sicuro non per merito tuo ti manda fuori di testa» disse fissando i miei occhi marroni. «Ci ho azzeccato?»
«Non voglio sempre aiutare gli altri» dissi seccata. «Cerco solo di proteggere le persone che amo. Oggi avresti potuto chiamare me piuttosto che chiedere a una che è strega da una settimana.»
«Questo sembra essere il nostro primo litigio» osservò Kol smorzando l'atmosfera. «Proprio come se stessimo insieme...»
«Ti piacerebbe» risposi secca.
«Probabilmente» ribatté lui cingendomi in vita con le braccia. «Scusa se non ti ho coinvolto» disse sincero. «La verità è che volevo dimostrare a Klaus che sono dalla vostra parte e ci sono riuscito.»
«Sono contenta che siate di nuovo in sintonia» dissi appoggiando le mani sulle sue spalle.
«Quindi sono perdonato?» chiese fissandomi le labbra.
«Direi di sì» dissi sporgendomi in avanti per baciarlo.
Qualcosa dentro di me esplose quando le nostre labbra si toccarono. Il cuore iniziò a battere all'impazzata e non avevo intenzione di farmi portare via quella sensazione inebriante. La mia coscienza, però, si risvegliò all'improvviso e mi diede uno schiaffo in faccia. Sussultai e mi allontani da Kol.
«Klaus è nella stanza accanto, non possiamo farlo» dissi prendendomi le guance tra le mani.
«Non glielo hai ancora detto?» chiese lui stupito.
«Quando avrei dovuto farlo?» domandai sarcastica. «Mentre si sbarazzava di sua madre o mentre cercava di fare fuori il fratello che dava la caccia a sua figlia.»
Mi sedetti sul letto con le gambe incrociate e Kol si sedette sulla poltrona davanti a me.
«L'ultima volta che gli ho presentato il mio fidanzato a cercato di ucciderlo e mi ha chiuso in un collage per quattro anni» dissi ricordando il passato.
«Quindi stiamo insieme» affermò Kol soddisfatto.
«Così non mi aiuti per niente» dissi coricandomi sulla schiena.
Lui fece lo stesso di fianco a me e disse: «Non penso che vorrà uccidermi, sono suo fratello. Onestamente ho più paura di Marcel.»
Scoppiò a ridere e io non potei fare altro che unirmi a lui.
«Non sei obbligata a dirglielo» disse. «Ma penso che se lo facessi lui sarebbe felice per te, vuole il meglio per te e io lo sono sicuramente» disse incorniciandosi il volto con le mani.
«Avevo dimenticato quanto fossi modesto» dissi sorridendo.
«Non lamentarti, so che ti piaccio da morire» disse beffardo.
«Da come ti comporti direi che sei tu quello che non può fare a meno di me» ribattei a tono.
«Amo quando mi tieni testa» disse abbracciandomi. «Sei la cosa più bella che mi sia capitata Jud. Non rinuncerei mai a te.»
I miei sentimenti per lui non erano chiari come i suoi, c'erano tante complicazioni e non le avevo ancora analizzate tutte, ma era questo che amavo di Kol, non chiedeva mai nulla in cambio. Diceva quello che provava senza aspettarsi nulla e teneva davvero a me.
«Non devi dire niente se non vuoi» disse con la voce un po' tremolante.
Lo avevo ferito, volevo essere sicura di quello che dicevo e in quel momento non lo ero.
«Puoi restare a dormire qui se vuoi» dissi cercando di cambiare discorso.
«Che cosa hai in mente?» chiese lui con uno sguardo perverso.
«Assolutamente niente» risposi io imbarazzata. «Come ho già detto Klaus è nella stanza affianco e poi ci conosciamo da troppo poco tempo.»
«Adoro la tua innocenza» disse lui con occhi sognanti.
«Non sono una ragazzina, non trattarmi come tale» dissi secca.
«Se insisti dormirò qui, ma non ti concederò la mia virtù» disse con gesti melodrammatici.
Io risi e ci addormentammo abbracciati come due giovani innamorati.
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Sifane
General FictionUna ragazza con un passato travagliato e con un dono speciale. Dopo un incontro inaspettato la sua vita cambierà per sempre e dovrà fare i conti con il tempo che passa. Una ragazza gentile, fedele, sempre pronta ad aiutare gli altri, dovrà confront...