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Io e Caroline stavamo cercando di pulire le macchie di sangue rimanenti dallo scontro con Kol quando Stefan ed Elena entrarono in casa.
«Ciao!» dissi allontanandomi dal lavandino per andargli incontro.
Quando li raggiunsi, però, le parole mi morirono in bocca. Stefan stava tenendo in braccio il corpo di Jeremy che sembrava svenuto. Ci fece un cenno con la testa, mentre Elena non ci rivolse la parola chiedendo a Stefan di aiutarla a portare suo fratello al piano di sopra.
Quando Stefan scese le scale io e Caroline lo prendemmo da parte per capire cosa fosse successo.
«Sull'isola c'era un altro cacciatore» spiegò Stefan. «Ha preso in ostaggio Damon, ma grazie a Rebekah lui sta bene ora anche se il cacciatore è scappato. Quando sono sceso nella cripta dov'era nascosta la cura ho trovato Elena ferita e sanguinante, l'ho aiutata a rimettersi in piedi e mi ha spiegato che Katherine era sull'isola ed era andata da Jeremy fingendosi sua sorella. Quando siamo arrivati nella cripta Jeremy era a terra privo di vita e Bonnie, Silas e la cura erano spariti. Damon e Rebekah sono rimasti sull'isola per cercare Bonnie e anche il professor Shane che probabilmente è scappato lasciando sola Bonnie.»
«Stai dicendo che Jeremy è morto?» domandai stupefatta.
«Sì, ma Elena nega la realtà e spera che lui si risveglierà grazie all'anello dei Gilbert» disse Stefan abbassando la voce per non farsi sentire da Elena.
«Da quando si comporta così?» chiese Caroline preoccupata.
«Da quando lo abbiamo trovato» rispose Stefan. «Vuole aspettare che si risvegli.»
«Ma lui non si risveglierà e lei lo sa, vero?» domandai. «L'anello funziona solo sugli umani, ora lui è un cacciatore.»
«Una parte di lei sicuramente lo sa, ma stiamo parlando di Elena. Prova dolore più profondamente di chiunque altro, rifiutare la sua morte è l'unica cosa che le permetterà di resistere.»
«Non potrà andare avanti per sempre» osservai cupa.
«Lo so, ma non voglio essere io a dirglielo» disse Stefan sincero. «Non finché sapremo che Bonnie sta bene, non finché Damon non sarà qui.»
«Lui può usare l'asservimento per convincerla che andrà tutto bene» ipotizzò Caroline.
«Non sono in quella fase» disse Elena facendoci prendere un colpo. «So che adesso è un essere sovrannaturale, ma quando Bonnie ha fatto l'incantesimo per risvegliare Silas il tatuaggio è sparito, magari significa che Jeremy ha terminato il suo compito e ora è di nuovo umano. È possibile, giusto?» chiese piena di speranza.
«Elena...» la chiamò Caroline dolcemente.
«È possibile» affermò lei. «C'è una speranza e rimarrò aggrappata a questa speranza perché non posso credere che mio fratello sia morto» esclamò. «Il mio non è un rifiuto» concluse prima di tornare di sopra.
Uscimmo sul portico e riflettemmo su quello che era successo.
«Dopo tutto quello che è accaduto non posso credere la cura sia in mano a Katherine» disse Caroline sconsolata.
«Ero sicuro che Elena non sarebbe rimasta un vampiro per sempre» disse Stefan uscendo dai suoi pensieri. «Adesso continua ad esserlo e non ha più una famiglia.»
«Adesso non possiamo pensarci» disse Caroline facendo uscire il suo lato razionale. «Dobbiamo fare un piano. Ci serve un funerale e una storia di copertura. Dovrei dirlo a mia madre, lei saprà cosa fare.»
«Dobbiamo chiamare Matt, lui ci darà una mano» suggerì Stefan.
«Hai ragione. Chiamerò Matt e poi andrò da mia madre, farò una lista e farò quello che si dovrebbe fare o dire in queste situazioni» disse nevroticamente.
«Cos'è questo odore?» chiesi annusando l'aria.
«È il suo corpo» disse Stefan greve. «Sta iniziando a decomporsi.»
«Chiamerò la dottoressa Fell» dissi. «Lei saprà come conservarlo più a lungo.»

Meredith Fell arrivò dopo poche ore e cercò di spiegare la situazione ad Elena. Lei diede di matto e cercò di ucciderla, fu solo quando vide Matt, che nel frattempo era arrivato, che riuscì a calmarsi un po'. Lui aveva questo magnifico potere su di lei. Elena mi implorò di aiutare suo fratello con la magia, ma io non potevo fare nulla. Lei non si intristì e iniziò a sperare che Bonnie arrivasse presto perché era l'unica che poteva fare qualcosa, anche se non era vero. Stefan mi disse che Damon lo aveva chiamato, aveva finalmente trovato Bonnie. Avevano preso l'aereo e in un paio di ore sarebbero arrivati a casa di Elena. Lei era al settimo cielo, non vedeva l'ora che Bonnie arrivasse così avrebbe potuto aiutare Jeremy. Rebekah intanto, aveva trovato il cacciatore ed era rimasta sull'isola per interrogarlo e per cercare Shane.
Orami la sera era calata da diverse ore, ma i fari dell'auto di Damon ci fecero sospirare di sollievo. Abbracciai Bonnie calorosamente togliendomi dalle spalle la paura di averla persa. Lei e Damon ci vollero parlare in privato e restammo fuori di casa per non essere ascoltati.
«Ho un compito» spiegò Bonnie. «Devo completare una cosa chiamata "triangolo dell'espressione".»
«Non puoi uccidere altre dodici persone» la rimproverai.
«So che sembra folle, ma è l'unico modo per acquisire abbastanza potere» insistette lei.
«Potere per cosa?» chiese Stefan confuso.
«Qetsiyah ha creato l'Altra Parte per fare in modo che Silas non potesse mai ricongiungersi con la sua amata. Shane mi ha rivelato che lei è la capostipite della famiglia Bennet e quindi io sono l'unica che possa far svanire l'Altra Parte.»
«Questo non è possibile» dissi sicura.
«Invece lo è» disse lei cercando di convincermi. «Silas riporterà in vita tutti quelli che sono dall'Altra Parte, ma ha bisogno di me per rompere il velo che ci separa.»
«Questa è una follia!» esclamai. «Shane ti ha fatto il lavaggio del cervello o cosa? Per quanto tu sia potente è un incantesimo molto pericoloso e per quanto mi riguarda non ne vale la pena.»
«Jeremy è morto!» gridò lei.
«Ne sono consapevole, ma sono cose che capitano. Tutti qui hanno perso qualcuno, non possiamo rischiare di compromettere tutto il mondo magico solo perché c'è la possibilità che Elena non regga il lutto. Elena non ha più i genitori, ora non ha più neanche suo fratello ed è stata trasformata contro la sua volontà, indovina a chi è successa la stessa cosa? A me! Eppure sono qui a cercare di trovare una soluzione con voi. Volete rischiare tutto per Elena, va bene, ma non contate su di me.»
Rientrai in casa e incontrai gli occhi di Caroline che probabilmente aveva sentito tutto.
«Non mi guardare così» dissi cogliendo il suo disappunto.
Mi spostai in salotto dove potevo stare in disparte dagli altri. Sapevo di aver usato delle parole molto dure, ma era quello che pensavo. Questa volta si trattava di alterare l'equilibrio magico rischiando di creare catastrofi che non saremmo mai riusciti a fronteggiare. Il dovere di una strega è quello di mantenere l'equilibrio, ormai Bonnie era stata condizionata da Shane e rischiava di perdersi nei meandri della magia oscura. Non lo avrei permesso, ma sarebbe stata dura disintossicarla.
«Non ti sto giudicando» disse Caroline sedendosi vicino a me. «Penso solo che se c'è una speranza di riportare Jeremy indietro, dobbiamo provarci.»
«Non sono d'accordo» dissi sincera. «La morte non è una cosa con cui si può giocare. La magia serve per alterare la realtà, ma ci sono comunque delle regole. La magia che vuole usare Bonnie è oscura, si basa sui sacrifici e non è naturale. Se ci fosse un modo sicuro per riportare indietro Jeremy, sarei la prima ad adoperarlo, ma non si può fare. Non dovevamo neanche cercare la cura secondo me. Abbiamo illuso Elena dicendole che sarebbe potuta ritornare umana senza neanche provare ad insegnarle come convivere con la sua nuova natura. Ora la cura è in mano a Katherine e Jeremy è morto, non abbiamo ricavato nulla da questa ricerca e anzi la situazione è peggiorata drasticamente. Non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza del mondo intero solo perché un ragazzo è morto. Sono parole crudeli, ne sono consapevole, ma è la cruda verità.»
«Hai ragione» commentò Caroline. «Elena, però ne uscirà distrutta.»
«Conosco il suo dolore, anche io ho perso mio fratello. Con il tempo diventa più sopportabile e sono certa che con tutte le persone che ha intorno riuscirà a stare meglio.»

Matt portò a casa Bonnie che aveva più di tutti bisogno di riposo. Elena non aveva detto una parola da quando Damon era arrivato. Ad un certo punto, si alzò di scatto dal tavolo della cucina e salì al piano superiore. Damon la seguì e noi rimanemmo in allerta, forse la bomba stava per scoppiare. Dopo pochi minuti Elena scese le scale con il volto rigato di lacrime seguita da Damon che teneva in braccio il corpo di Jeremy.
«Mettilo sul divano» ordinò Elena con voce tremante.
Iniziò ad aprire freneticamente tutti gli sportelli della cucina cercando qualcosa.
«Ti serve una mano?» chiese amorevolmente Caroline.
«Trovato» disse apatica Elena mentre iniziava a versare dell'alcool denaturato sul bancone della cucina.
«Cosa fai?» chiesi preoccupata avvicinandomi.
«Ci serve una copertura, giusto?» chiese lei continuando a versare l'alcool. «La storia dell'attacco animale non reggerà, dobbiamo bruciare la casa con lui all'interno» disse dirigendosi in corridoio.
«Elena smettila!» supplicò Stefan.
«Perché?» domandò lei. «Dovevo superare la fase del rifiuto e l'ho fatto. Sto affrontando la realtà e questa è la realtà. Io non voglio più vivere qui. Non voglio vedere i suoi disegni o le sue cose» disse lanciando a terra la bottiglia di alcool ormai vuota. «Questa non servirà più» disse aprendo un mobiletto del salotto per tirare fuori una bottiglia di Bourbon. «Alaric non è più qui per berlo. Oppure volete sul serio riportare indietro ogni essere sovrannaturale intrappolato dall'Altra Parte. Tu che dici?» disse rivolta a Damon. «So che rivuoi il tuo compagno di bevute. Io non so cosa fare. Non so se questo mi rende una persona cattiva o no, ma...» disse cospargendo Jeremy di Bourbon.
«Elena smettila, mi stai spaventando!» supplicò Caroline.
«Che cos'altro possiamo farne del corpo? Insomma non c'è più spazio nella tomba di famiglia dei Gilbert!» esclamò gettando a terra le foto sopra il caminetto. Accese un fiammifero e iniziò a fissarlo.
«Ti prego, fermati» dissi avvicinandomi.
«Non c'è più niente che mi trattenga qui» disse disperata. «Ogni centimetro di questa casa è pieno di ricordi delle persone che amavo e che sono morte. Mia madre, mio padre, Jeremy, Jenna, Alaric. Sono tutti morti!» gridò. Lasciò andare il fiammifero, ma Damon lo prese al volo spegnendolo.
«Ora devi calmarti» disse prendendole le mani.
Lei urlò in preda al dolore. Era completamente sotto shock, tremava, balbettava, respirava a fatica e continuava a singhiozzare.
«Fa troppo male, ti prego fallo smettere» disse implorando Damon.
Lui si inginocchiò e la abbracciò stretta.
«Io ti posso aiutare, voglio che ti lasci aiutare» disse con voce calma. «Guardami» ordinò prendendole il volto tra le mani. «Spegni tutto.»
«No, Damon!» esclamai cogliendo le sue intenzioni.
«Spegni i sentimenti» continuò Damon imperterrito. «È quello che voglio che tu faccia, così il dolore andrà via.»
Elena smise di colpo di piangere iniziando a fissare il vuoto. Andò di sopra per lavarsi la faccia e non emise un suono.
«Ha sbagliato» dissi a Damon.
«Non è vero e voi lo sapete» ribatté guardando anche Stefan. «Non sarebbe sopravvissuta altrimenti. La terremo d'occhio e quando sarà pronta la farò tornare come prima.»
«La sua umanità era l'unica cosa che le era rimasta» protestò Stefan.
«L'umanità non ti serve se non hai nessuno di cui prenderti cura» sentenziò Damon.
«Aveva te» disse Stefan.
«Ha perso suo fratello, io non basto» osservò lui tetro.
Elena scese le scale con un altro fiammifero acceso in mano.
«Non farlo!» esclamai. «Possiamo trovare un'altra copertura.»
«No, questa è la migliore. Così nessuno farà domande» disse lei con voce piatta.
«Se adesso dai fuoco alla tua casa non c'è ritorno» disse Stefan calmo. «E se quando tutto questo sarà superato, volessi tornare?»
«Non vorrò» rispose lei fredda facendo cadere il fiammifero a terra.
Il pavimento prese fuoco all'istante e noi uscimmo subito di casa lasciandoci alle spalle il corpo di Jeremy. Era come se una corda mi stringesse il petto impedendomi di respirare, ero triste. Chiamammo i vigili del fuoco e poi andammo a casa in completo silenzio. Elena camminava tranquilla e non si guardò indietro neanche una volta. Non sarebbe mai più stata la stessa e si sarebbe pentita per sempre di quello che aveva fatto quella notte.


Ciao! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e perdonatemi per eventuali errori. Seguite la pagina @sifane_by_maggie su Instagram per essere sempre aggiornati sulla storia e scoprire tante curiosità.

Buona lettura!
Maggie.

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