Mi sentii come una bambola di porcellana che qualcuno aveva appena fatto cadere da una mensola. Ero a pezzi. Il dolore si fece largo in me come il fuoco spinto dal vento. Damon, l'amore della mia vita, era morto. Questa non era una punizione, era una tortura. Come avrei potuto guardare ancora in faccia Stefan? Come avrei potuto guardare ancora in faccia chiunque? Come sarei riuscita a sopravvivere a quel dolore?
Era colpa mia. Avevo giocato con il fuoco e adesso ne pagavo le conseguenze. Io avevo deciso di tornare a Mystic Fall e io avevo deciso di rimanerci anche se sapevo che Damon era lì. Lo avevo condannato a morte.Caddi sulle ginocchia senza neanche percepire il dolore delle ossa sul terreno. Il mio corpo si afflosciò prosciugato completamente da qualsiasi emozione. Avevo il fiato corto e l'urlo che avevo appena emesso mi aveva bruciato la gola. I miei occhi erano gonfi e non riuscivo più a controllare i singhiozzi. Elijah mi mise una mano sulla spalla e io non ebbi neanche la forza di scacciarlo via. Lo odiavo, odiavo Klaus e odiavo me stessa. Riuscii a stento a mettermi in piedi e iniziai a camminare sempre più veloce. Volevo solo andare via, volevo solo vederlo per un'ultima volta. Corsi più forte che potevo ed arrivai davanti al portone di casa Salvatore con il petto che si alzava e si abbassava freneticamente. Entrai nell'ingresso e subito vidi Elena venirmi incontro ed abbracciarmi, era preoccupata per me e voleva assicurarsi che stessi bene. Rimasi interdetta, alzai lo sguardo e lo vidi. Damon era davanti a me e mi fissava con i suoi occhi di ghiaccio. Le sue sopracciglia erano aggrottate, era triste. Andai verso di lui con estrema cautela, quasi temendo di vederlo sparire avvicinandomi con troppa veemenza. Lo abbracciai con tutta la forza che avevo in corpo e scoppiai a piangere. Mi accarezzò la testa e mi disse che gli dispiaceva per Stefan. A quel punto ero veramente confusa e gli raccontai che cosa mi aveva detto Elijah. Damon sgranò gli occhi e mi disse che era tutto falso, Elijah mi aveva riempito di bugie. Voleva solamente farmi perdere tempo, voleva solamente tenermi lontana.
Dopo che ero scomparsa, Bonnie aveva iniziato a cercare in tutti i grimorii che era riuscita a trovare, una cura per il morso che continuava a torturare Damon, ma non aveva trovato nulla. Aveva provato a localizzarmi, ma ero scomparsa e non era rimasta nessuna traccia di me, Elijah doveva avermi occultata in qualche modo. Per questo Stefan aveva proposto un'idea molto pericolosa, ma che avrebbe sicuramente prodotto dei risultati: chiedere a Klaus. Lo aveva trovato a casa di Alaric e gli aveva chiesto se ci fosse una cura. La risposta era sì. Klaus, però, non era il tipo che dava qualcosa senza aspettarsene una in cambio e per questo avrebbe dato la cura a Stefan solo se lui avesse spento la sua umanità e lo avesse seguito senza fare domande.
I vampiri possono spegnere la loro umanità, è cose se ci fosse un interruttore che possono decidere di spegnere quando vogliono non sentire più nulla. Stefan lo aveva già fatto subito dopo la trasformazione e lo aveva fatto ancora negli anni venti. Lo chiamavano lo Squartatore e avevano ragione. Era spietato e senza scrupoli, si lasciava una scia di cadaveri dietro e non si preoccupava di niente e di nessuno. Klaus voleva questo, voleva renderlo una bestia e ci riuscì. Stefan accettò l'accordo per salvare suo fratello. Glielo doveva, si era sentito in colpa tutta la vita per averlo costretto a trasformarsi con lui e adesso era giunto il momento di riscattarsi, anche se tornare ad essere lo Squartatore lo avrebbe distrutto di nuovo. La cura era il sangue di Klaus. Katherine venne incaricata di portarla a Damon il che significava che finalmente poteva uscire. Klaus sapeva perfettamente che in questo modo lei sarebbe stata libera, ma non gli importava niente di Damon. Katherine avrebbe potuto tranquillamente fuggire lontano per gustarsi la ritrovata libertà, ma portò lo stesso la cura a Damon in un ultimo moto di generosità.
Questo significava che non avrei più rivisto Stefan chissà per quanto, che Klaus mi aveva tolto la persona per cui avrei sacrificato la mia stessa vita, che lo aveva costretto a tornare il mostro che tanto temeva e che lo aveva allontanato da Elena, la donna che amava e che probabilmente non avrebbe mai più rivisto. Tutto questo era profondamente ingiusto, sprofondai nel divano e passai la notte a pensare.La mattina dopo decisi di parlare con Damon e di dirgli la verità su che cosa era successo nel 1980. Sapevo che se Klaus lo avrebbe scoperto si sarebbe adirato non poco, ma dopo che avevo creduto di perderlo mi ero resa conto che se non avessi detto la verità a Damon, sarebbe stato il mio più grande rimpianto. Ci sedemmo in giardino e dopo una lunga premessa, Damon acconsentì a farsi assorbire il soggiogamento. Procedetti con l'incantesimo e vidi i ricordi balenargli davanti agli occhi. Dopo che ebbi finito rimanemmo in silenzio a fissarci.
«Hai mantenuto il segreto per tutti questi anni?» chiese Damon incredulo dopo una lunga pausa. «Io credevo che non mi amassi più, ero convinto di non essere abbastanza.»
«Tu sei sempre stato molto più di abbastanza, ti ho amato sinceramente dal primo giorno» giurai con gli occhi lucidi.
Lui appoggiò la sua fronte alla mia e all'improvvisò lui mi baciò. Fu un bacio candido, un bacio d'addio. Sentii il mio cuore bruciare, ma sapevo che per lui non era lo stesso. Una lacrima mi rigò la guancia e involontariamente tirai su con il naso.
«Io lo so che adesso tu ami lei» dissi evidenziando la realtà. «Ho visto come guardi Elena e mi va bene, ho sempre e solo voluto che tu stessi bene.»
Lui si sorrise candidamente e io non potei che fare lo stesso, anche i suoi occhi erano lucidi.
«Io ti amerò per sempre. Mi odio per il dolore che ti ho procurato e ci tengo a dirti che tu sei abbastanza, non devi nasconderti dietro alla rabbia. Katherine ti ha spezzato il cuore, io ho fatto lo stesso, ma questo non significa che non puoi più amare.»
Non ero stupida avevo visto come guardava Elena, c'era qualcosa di speciale tra loro. Stava succedendo quello che era successo con Katherine, la differenza era che Elena non era come lei ed aveva un cuore grande. Non avevo idea di che cosa sarebbe successo in futuro e di certo non pretendevo che io e Damon tornassimo insieme. Non potevo cambiare il passato, l'unica cosa che volevo era che Damon fosse felice e il mio istinto mi diceva che con Elena avrebbe potuto esserlo. Gli sarei sempre stata riconoscente per aver reso la mia vita migliore e avrei continuato ad amarlo per sempre in un modo o nell'altro.
STAI LEGGENDO
Sifane
General FictionUna ragazza con un passato travagliato e con un dono speciale. Dopo un incontro inaspettato la sua vita cambierà per sempre e dovrà fare i conti con il tempo che passa. Una ragazza gentile, fedele, sempre pronta ad aiutare gli altri, dovrà confront...