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Jackson era stato incaricato di trovare le pietre che avrebbero contenuto l'incantesimo per gli anelli lunari. Erano diaspro nero, una pietra rara e praticamente introvabile. Purtroppo non riuscì mai a consegnarcele visto che Marcel lo prese in ostaggio. Il risentimento verso Klaus lo stava logorando ed era assetato di vendetta. Voleva sapere cosa stava tramando con i lupi e ci riuscì interrogando Jackson. Per fortuna Klaus è sempre provvisto di un piano di riserva e si era già accordato con Francesca Guerrera per avere delle pietre in più. Lei era una mercenaria e aveva molti contatti, per questo non sarebbe stato difficile per lei procurarsene qualcuna. Ci consegnò le pietre e Genevieve iniziò l'incantesimo. Sarebbe stato un procedimento lungo e noi eravamo pronti ad aspettare. Dopo pochi minuti, però, centinaia di vampiri iniziarono a penetrare nel Palazzo. Marcel li capitanava ed era determinato a bloccare l'incantesimo. Aveva lavorato duramente per ripulire la città dai lupi mannari e non aveva intenzione di ridare loro potere grazie agli anelli. Klaus ed Elijah scesero in cortile per fronteggiarli mentre io ed Hayley controllavamo Genevieve. Anche Francesca e i suoi fratelli rimasero con noi, loro la proteggevano, ma erano pur sempre tutti umani. A quanto le mie orecchie potevano sentire gli Originali stavano facendo una strage. Dovevano proteggersi, lo capivo, ma non era necessario ucciderli tutti. I minuti scorrevano a rilento e dopo quella che sembrava un'eternità Genevieve completò l'incantesimo. Le pietre erano impregniate di potere ed erano pronte per essere incastonate. Con nostra grande sorpresa la strega consegnò le pietre a Francesca che calò la maschera e ci confidò di non essere umana. Era un lupo mannaro anche lei e voleva primeggiare, aveva fatto un accordo con Genevieve e tutto era andato secondo i loro piani. Cercai di fermarla, ma i suoi fratelli mi attaccarono rivelandosi più forti di quanto credessi. Ebbero la decenza di non toccare Hayley, ma tra i loro colpi vidi che la portarono via.

Mi risvegliai annebbiata dal veleno. I fratelli di Francesca mi avevano conciata per le feste e mi avevano morso in diversi punti. Ci misi diversi secondi a capire che ero legata a uno dei banchi della chiesa di Saint Anne da un incantesimo. Cercai di assorbilo, ma ero molto indebolita dallo scontro appena subito e non ci riuscii. Cercai di concentrami sulla mia magia non facendo caso al sangue che mi usciva dal labbro ormai spaccato. Dopo diversi minuti riuscì ad assorbire la magia del veleno di lupo e il vampirismo fece il resto guarendomi completamente. La mente mi si schiarì e riuscì ad alzare gli occhi verso l'apside della chiesa. Quello che aveva davanti agli occhi era la scena più violenta a cui avessi mai assistito. Hayley era sdraiata sull'altare ed era tenuta ferma da quattro streghe. Il rumore che sentivo in sottofondo erano le sue urla lancinanti che rimbombavano per tutta la navata. L'orrore per quello che stavo vedendo mi pervase e cercai inutilmente di liberarmi per aiutarla. L'incantesimo che mi teneva legata era troppo forte, Monique in piedi di fianco a Genevieve continuava ad alimentarlo. Non doveva andare così. Stavano facendo partorire Hayley e questo significava che volevano portare via la bambina.
Klaus spalancò il portone principale e lottò quanto me. Monique lo attaccò al muro con la magia e gli spezzò il collo. Finalmente riuscii a liberarmi sfruttando quel momento di distrazione, ma Monique era appoggiata dagli Antenati e quindi la sua magia era molto potente. Con un incantesimo fece in modo che il pavimento si sciogliesse, i miei piedi vennero bloccati da quella melma che cercava di inghiottirmi. Annaspando cercai di liberarmi e vidi che la piccola era nata. Genevieve la teneva stretta tra le braccia, Hayley la pregò di poterla tenere, ma lei le negò questo piacere. Monique non esitò un istante e sgozzò Hayley. Gridai e quell'ondata di dolore consentì alla mia magia di liberarmi. Colpì Monique con tutta la potenza che avevo e lei volò lunga la natava colpendo una delle colonne violentemente, mi avvicinai a lei e le feci ribollire il sangue. In preda dal dolore iniziò ad urlare, ma io non avevo intenzione di smettere. Strinsi ancora di più i pungi fino a che lei smise di respirare. Mi voltai verso l'altare e mi accorsi che Genevieve doveva essere sgattaiolata via con la piccola senza farsi notare. Hayley era inerme, sdraiata sull'altare. Le braccia pendevano dai bordi e i suoi occhi erano spalancati, ma senza vita. Il sangue continuava a sgorgare scuro e denso dal suo collo. Cercai disperatamente di fermarlo con le mani, ma era troppo tardi, il suo cuore si era fermato. Klaus era ancora disteso a terra con il collo spezzato, stava guarendo, ma ci sarebbero voluti ancora diversi minuti. Presi Hayley in braccio e la posai su uno dei primi banchi. Appoggiai la sua testa sulle mie gambe e le sistemai i cappelli impastati di sangue e sudore. Le sue mani erano fredde e le strinsi forte nelle mie. Non avevo neanche la forza di piangere, ero a pezzi. La sua pelle era bianca e il suo odore stava svanendo, le avvolsi le spalle e la avvicinai a me.
«Mi dispiace» sussurrai al suo orecchio. «Non doveva andare così.»
Ero devastata. Hayley era diventata molto importante per me in quei mesi e avevo davvero creduto che saremo state felici insieme, a crescere la piccola come una vera famiglia. Lei era una dei buoni e meritava di vedere la figlia che aveva protetto con tanta forza a fatica. Ora la piccola era in mano a Genevieve che le stava facendo chissà cosa. Dovevo salvarla, dovevo portare in salvo la speranza della nostra famiglia. Non avevano fatto abbastanza per sua madre, ma avrei fatto di tutto per lei. Klaus finalmente si risvegliò. Era distrutto e le lacrime che versò gli lasciarono dei solchi profondi sulle guance. Gli affidai Hayley e mi diressi verso il cimitero dove ero sicura di trovare Genevieve. Avevo intenzione di ucciderla, e avevo intenzione di uccidere chiunque si fosse messo sulla mia strada.

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