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Arrivammo davanti al portone del Palazzo. Ero emozionata e non riuscivo a smettere di sorridere.
«Sappi che non è normale che tu sia più emozionata di me» disse sarcasticamente Kol stringendomi la mano.
«Questo perché non sei abituato ad essere accolto, ma da oggi lo sarai, vedrai» dissi incitandolo. «Entro prima io, così gli facciamo una sorpresa!»
Corsi ad aprire il portone e mi infilai dentro saltellando. Sembravo una bambina di cinque anni, ma non riuscivo a contenere l'eccitazione. Arrivai al centro del cortile interno vicino alla fontanella, chiamai Klaus a gran voce e percepì solo una folata di vento. Klaus era letteralmente corso ad abbracciarmi.
«Perché questo improvviso gesto d'affetto?» chiesi caustica. «Sei malato?»
«Niklaus sta scivolando nella demenza e nella paranoia» disse Elijah scendendo le scale per raggiungerci.
«Sono sicuro che i miei nemici stanno venendo qui ad uccidermi visto che il legame con la mia discendenza si è spezzato» disse Klaus con uno sguardo abbastanza folle.
«Okay» dissi stringendogli le spalle con le mani. «Sono qua e non sono stata rapita da nessuno. In realtà sono stata impegnata in qualcosa di molto bello» dissi mostrando un sorriso luminoso come il sole. «Ho una sorpresa per voi!»
Klaus abbandonò per un momento la paranoia e mi guardò incuriosito, lo stesso fece Elijah che ormai si era avvicinato a noi.
«Signori e signore» dissi vedendo che anche Freya era sbucata da camera sua. «Rullo di tamburi prego!»
Kol colse il segnale e fece la sua entrata sfoderando il suo sorriso migliore. Klaus ed Elijah erano senza parole e non si mossero di un centimetro.
«Non può essere» commentò Klaus. «Ci sei riuscita.»
«Sì. Quando ho spezzato il legame con la tua discendenza si è creata un'ondata di potere senza precedenti e ne ho approfittato» spiegai.
«Hai rubato il Nexus Vorti» mi accusò Freya con la sua solita freddezza.
«E ho riportato in vita vostro fratello» dissi acida.
Odiavo l'ingratitudine.
Ci fu un momento di silenzio che però venne rotto dalla risata sinceramente felice di Klaus che abbracciò suo fratello seguito a ruota da Elijah. Era così bello vederli di nuovo insieme. Lui e Freya non si erano mai incontrati e si presentarono volentieri. Doveva essere strano sapere di avere una sorella maggiore con cui non si aveva condiviso nulla.
«Io devo andare, vi lascio un po' da soli» dissi rompendo la magia. «Marcel ha bisogno di una strega e conta su di me.»
«Hey aspetta!» disse Kol fermandomi mentre stavo per uscire. «Sta sera ci vediamo a Basin Street alle otto, va bene? Dobbiamo recuperare un bel po' di appuntamenti, vestiti elegante.»
Io sorrisi e lui mi baciò per salutarmi. Mi irrigidì di colpo e diventai paonazza.
«Baciami ancora una volta davanti ai tuoi fratelli e ti rispedisco nel mondo dei morti» dissi secca affogando nell'imbarazzo.
Lui sorrise e si morse il labbro inferiore. Lo sfarfallio tornò e per evitare di umiliarmi ulteriormente lo salutai e uscii sorridendo e scuotendo la testa.

Raggiunsi casa di Marcel e dopo averlo aggiornato sugli ultimi eventi mi preparai per l'incantesimo. Era una semplice localizzazione, tre dei suoi uomini più fedeli della Strige erano spariti nel nulla. Mi aveva chiamata quella mattina e io non avevo nulla in contrario nell' aiutarlo. Dopo che Aya era morta, la Strige era stata costretta a rivolgersi solo più a Marcel come capo.
«Fammi capire è un favore per te o per la Strige?» chiesi pungente.
«Non è così semplice» rispose lui stringato.
«So che ti sei unito a loro per aiutare, ma senza offesa, non sembri più sotto copertura.»
Si comportava in modo strano e avevo paura che si fosse fatto prendere la mano.
«Una volta dentro, per uscire dalla Strige devi morire. Come ho detto non è semplice» insistette lui. «Mi aiuterai o no?»
«Certo che ti aiuterò» dissi scrollando le spalle. «Volevo solo controllare che non fossi passato al lato oscuro della forza» scherzai.
«Non ti preoccupare sono ancora me stesso» disse dandomi un affettuoso bacio sulla guancia.
«Mi serve qualcosa che appartenesse ai tuoi amici per trovarli» dissi sistemando una cartina di New Orleans davanti a me. Marcel mi sporse un orologio, un portafoglio e una cravatta. Lanciai l'incantesimo e dopo poco li trovai.
«Li ho trovati» dissi fiera. «Ma sono morti» precisai dopo aver controllato meglio.
«Io non capisco...» disse pensieroso Marcel. «Chi farebbe una cosa del genere? Per quale motivo?»
«Non so» dissi sincera.
«Grazie per il tuo aiuto, davvero. Cercherò di arrivarne a capo e ti terrò aggiornata. Tu va a prepararti per il tuo appuntamento galante. A proposito, è il caso che gli faccia il discorsetto da fratello maggiore?» mi prese in giro.
«Direi proprio di no» dissi con più serietà di quanto volessi.
Rise di me e lasciammo casa sua insieme. Lui andò a cercare i suoi uomini e io andai a Basin Street per prepararmi. C'era solo una persona con cui volevo condividere quel momento e chiamai Rebekah. Stranamente non mi rispose e un po' delusa decisi di concentrarmi su cosa mettere.

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