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Klaus era diventato ossessivo. Aveva iniziato ad uccidere vampiri come avrebbe colto dei fiori aspettando che qualcuno ammettesse di aver rapito Hayley. La pressione era alta, la gente era spaventata e lo stivale di Klaus premeva sempre più forte sulle loro teste. Alla fine il colpevole venne allo scoperto.
«È stata Greta!» sbraitò Klaus entrando come una furia in camera mia.
«Dovrei conoscere questo nome?» domandai confusa.
«È uno dei vampiri di Marcel, è stata lei a denunciare Henry e probabilmente è stata lei ad ucciderlo» ipotizzò Klaus. «Henry è morto?» domandai sconcertata.
«Purtroppo sì» rispose lui sinceramente dispiaciuto. «Ora però tutto ha un senso. Greta ha confessato e mi ha rivelato di essere una seguace di August Mueller.»
«Continuo a non seguirti» dissi sincera.
«Alla fine degli anni venti mentre tu eri con Stefan, io ero in Germania. Ho incontrato August e credevo fosse solamente un artista di poco conto. Poi si sono diffuse notizie di massacri di licantropi in tutto lo stato, credevamo fosse Mikael, ma era lui. Era un violento fascista e un assassino che si divertiva ad uccidere branchi di lupi mannari.»
«Che cosa gli hai fatto?» chiesi immaginando la risposta.
«Meglio non saperlo» rispose lui con il suo solito sorriso maligno.
«Cosa vuole Greta da Hayley?»
«Lei professa la purezza della razza dei vampiri» spiegò Klaus. «Vuole usare Hayley per costringermi a, come dice lei, "curare" mia figlia. Ha intenzione di usare l'incantesimo che Esther mi ha inflitto per reprimere il mio lato di lupo, su mia figlia. Se non la assecondo ucciderà Hayley.»
«Dovremmo dirlo a Hope» dissi pensierosa.
«Non posso vedere Hope sottomessa alla maledizione che io ho sopportato per un millennio» ribatté Klaus. «Ho intenzione di guardare Greta arrostire su una pira prima di cedere alle richieste della sua setta.»
«Se uccidono Hayley e ad Hope non viene data la possibilità di salvarla, lei non ti perdonerà mai» ribattei severa.
«E se loro impongono questa vergogna a mia figlia e uccidono comunque sua madre... io non mi perdonerò mai» disse con la voce spezzata dalla preoccupazione.
«Dov'è ora Greta?» chiesi razionalmente.
«È imprigionata nei tunnel costruiti da Marcel per me, lui la sta sorvegliando» spiegò. «Queste persone reagiscono solo alla forza, non possiamo arrenderci.»
«Non lo faremo, ma dobbiamo essere cauti. Non sono persone ragionevoli, il tuo fervore potrebbe turbarli» osservai.
«Io voglio che siano turbati, hanno rapito la madre di mia figlia!» sbraitò furente.
«Per questo pagheranno, ma come ho detto, non dobbiamo farci prendere dal panico» ribadii. «Andrò da Vincent per aiutarlo con gli incantesimi di localizzazione, tu parla con Marcel e trovate una soluzione ragionevole.»
Klaus annuì contro voglia e uscì dalla stanza cosciente del fatto che avessi ragione.

Fu bello passare del tempo con Vincent e con le altre streghe. Nonostante avessimo avuto un rapporto burrascoso erano come una famiglia per me e ora che gli Antenati non avevano più la loro influenza, le streghe erano più tolleranti e accoglienti. Vincent era sempre lo stesso, parlare con lui raccontandogli degli ultimi anni mi rasserenò facendomi spuntare un sorriso sulle labbra. Ero fiera di quello che aveva costruito e felice che fosse diventato un punto di riferimento per tutte le streghe. La congrega stava costruendo il carro per la parata finale del carnevale e fui felice di dare una mano dopo che i nostri tentativi di trovare Hayley furono di nuovo fallimentari.
Tornai a casa stremata e dopo aver salito le scale, mi diressi verso il salotto per riposarmi prima di andare a dormire. Una volta varcata la soglia, però, vidi Klaus che parlava con una bionda che conoscevo bene.
«Caroline!» esclamai riconoscendola. «Cosa ci fai qui?» chiesi sorpresa.
«Hope è scappata da scuola con un ragazzo» rispose Klaus al posto suo.
Aveva la mascella serrata e le mani strette in due pugni, la rabbia colava dai suoi occhi.
«Chi è questo ragazzo?» domandai preoccupata.
«Non importa, lo ucciderò» decretò Klaus furente.
«Le streghe della scuola la stanno già cercando» disse Caroline cercando di calmarlo. «Sembra siano diretti fuori New Orleans.»
«Perché vorrebbe tornare a casa?» chiese Klaus pensieroso.
«Non lo so, glielo chiederai quando la troveremo» ribatté Caroline speranzosa. «Andiamo.»
Ci incamminammo verso l'auto di Caroline, una strana sensazione, però, mi fece bloccare di colpo. Era come se fossi circondata da un campo magnetico, qualcosa mi stava attirando a sé, qualcosa di potente.
«Aspettate» dissi facendo fermare Klaus e Caroline che camminavano davanti a me. «Credo che l'incantesimo di occultamento che nascondeva Hayley si sia sciolto, sento la sua magia.»
«Ottimo» commentò Klaus sollevato. «Tu va da lei, noi cerchiamo Hope.»
Annuii e partii seguendo quella traccia.
Guidai tutta la notte e poi, verso l'alba, raggiunsi una casa abbandonata isolata da ogni centro abitato; un cartello buttato a terra segnalava quel luogo come "Shiloh Place". Non sentivo alcun rumore e scesi dalla macchia cauta e pronta a scattare in ogni momento. Feci qualche passo verso l'entrata della casa, ma udii in lontananza il rombo di un motore e mi nascosi dietro ad una siepe per non farmi notare. La luce del primo sole, però, mi permise di riconoscere l'auto e confusa uscii dal mio nascondiglio.
«L'avete trovata?» chiesi a Klaus che aveva appena chiuso la portiera.
«No, a quanto pare è insieme a sua madre qui dentro. Roman, il ragazzo con cui è scappata da scuola, è il figlio di Greta» spiegò Klaus.
Rabbrividii, ma cercai di non pensare al peggio e mi avvicinai a lui e a Caroline per capire come procedere. Un'ombra, più veloce della mia vista, raggiunse Caroline e le spezzò il collo. Venne verso di me e io seguendo l'istinto lo spinsi via con la magia. Era Elijah e mi guardava come se fossi un nemico da distruggere. Iniziai a sentire il peso dell'energia del Vuoto su di me e deglutii spaventata.
«Cosa ci fai qui?» domandò Klaus più stupito che preoccupato.
«Proteggo la mia famiglia» ribatté lui duro come sempre.
«Loro sono la tua famiglia?» si meravigliò Klaus irritato. «Hope è lì dentro!»
«Non è un mio problema» osservò lui sprezzante.
«Che mi dici di Hayley?» lo provocai. «Tu l'amavi.»
«Lì dentro c'è il fratello della donna che amo e voi non entrerete» sentenziò Elijah.
Ero confusa dalle sue parole e guardai Klaus desiderosa di spiegazioni.
«Questo dimostra quanto poco tu ricordi della tua vecchia vita, se la ricordassi sapresti che non c'è modo di fermarci» disse Klaus minaccioso.
«Posso assorbire la compulsione» suggerii avvicinandomi ad Elijah.
«Non credo proprio» mormorò Elijah.
Mi prese per la gola spingendomi a terra. Klaus si avventò su di lui in modo che lasciasse la presa su di me. Si accasciarono a terra mentre Klaus lo riempiva di colpi ben assestati. Feci leva sulle ginocchia e mi misi a sedere concentrandomi sulla mia magia. Elijah si immobilizzò e Klaus si fermò accorgendosi di quello che stavo facendo.
«Va da Hayley!» gridai.
Lui annuì e si rimise in piedi diretto verso la casa. Mi resi conto che la vicinanza tra i due fratelli stava già facendo effetto e chicchi di ghiaccio grossi come palline da tennis iniziarono a piovere dal cielo, nonostante il sole del mattino splendesse alto. Il ghiaccio lasciava lividi sulla mia pelle e questo mi deconcentrava. Elijah sfruttò questo varco per reagire riuscendo a rimettersi in piedi. Mi alzai anche io e lo fissai negli occhi pronta ad attaccare. Lui mi guardò con uno sguardo di puro odio e dopo essersi avvicinato a me, iniziò a farmi a pezzi. Alla fine mi tirò un pugnò che non riuscii a schivare e il mio labbro li lacerò facendo uscire sangue scuro dalla mia bocca. Il bruciore mi fece venire la pelle d'oca e non fui abbastanza recettiva da schivare un altro colpo che questa volta mi fece incrinare una costola. Con il respiro spezzato boccheggiai, ma cercai di colpire comunque il mio avversario. Lui però incassò bene il colpo e mi afferrò un braccio rompendolo. Urlai dal dolore tenendomi il braccio destro al petto con l'altra mano. Lacrime di dolore mi solcavano le guance, ma cercai di trattenermi. Dopo tutto dovevo solo distrarre Elijah finché Klaus non avesse liberato Hayley.
«Mi aspettavo un avversario più degno» disse Elijah sbeffeggiandomi.
«Stai insultando te stesso» dissi beffarda. «Sei stato tu ad insegnarmi a lottare.»
«Io non ti conosco» disse lui sulla difensiva.
«Invece sì, solo che non te lo ricordi» spiegai con una punta di tristezza. «Non siamo mai andati particolarmente d'accordo, ma non mi avresti mai colpita con la violenza che stai usando ora.»
«Non mi importa della persona che ero» ribatté Elijah raccogliendo da terra un rastrello arrugginito a cui spezzò il manico. «Voglio cancellare ogni traccia del mio passato e penso che incomincerò da te.»
Barcollavo, ma cercai di restare in piedi non cedendo al dolore.
«Greta ha ragione, i vampiri sono una razza superiore, non dovrebbero mischiarsi con i lupi o con le streghe» dichiarò Elijah avvicinandosi.
«Non ho mai avuto paura di te» dissi coraggiosa.
«Ora dovresti» sibilò.
Conficcò il manico del rastrello nel mio stomaco trapassandomi da parte a parte. Urlai di dolore e mi accasciai a terra con il sangue che mi sporcava i vestiti. Vidi Elijah che si allontanava e poi persi conoscenza sopraffatta dal dolore. Riaprii gli occhi dopo qualche minuto e mi resi conto che avevo ancora un'asta di legno conficcata nella pancia. Ero stesa su un fianco e con le mani cercai di afferrare il manico del rastrello per tirarlo via. Tirai con tutta la forza che avevo e riuscii a liberarmi da quella tortura. Sentii i miei organi e la mia pelle guarire mentre cercavo di capire cosa stesse succedendo accanto a me. Caroline era ancora stesa a terra e non dava segni di vita; dalla casa provenivano delle urla che non riuscii ad identificare. Strisciai lungo il prato cercando di raggiungere l'entrata della casa. Mi diedi tempo e con un po' di sforzo riuscii a rimettermi in piedi mentre finivo di guarire. All'improvviso due figure si catapultarono fuori dalla casa prendendo fuoco appena toccarono terra. Klaus urlò squarciando squarciando la finta serenità di quel mattino e io mi resi conto con orrore che una di quelle due figure era Greta e l'altra era Hayley. Un dolore diverso rispetto a quello provato prima mi percosse e corsi verso Klaus per capire cosa fosse successo.
«Porta via Hope» mi disse sbrigativo.
«Klaus...» cercai di dire notando che anche lui era sporco di sangue.
«Portala via!» ordinò.
Non me lo feci ripetere due volte e presi in braccio Hope che si trovava a terra svenuta. Notai Elijah parlare con quello che supposi essere Roman, come se fosse preoccupato per lui. Un brivido di disgusto mi pervase, ma cercai di concentrarmi su Hope. Salii in macchina, guidando più veloce che potevo e con i singhiozzi che mi scuotevano la portai a casa.
La feci stendere sul letto e aspettai che si risvegliasse. Non avevo idea di che cosa le avrei detto, non riuscivo neanche a dirlo a me stessa. Tremavo dalla testa ai piedi ed ero ancora ricoperta di sangue. Andai in bagno per pulirmi e mentre l'acqua lavava via la mattina che avevo vissuto, le lacrime continuavano a scendere senza sosta ormai fuori dal mio controllo. Hayley era morta. Si era sacrificata per salvare sua figlia e Klaus, aveva visto il suo vecchio amore arrivare, ma lui non la conosceva più e non l'aveva salvata. Non avrei mai perdonato Elijah per quello. Hope era diventata orfana e Hayley aveva lasciato un buco nella nostra famiglia che non si sarebbe mai più rimarginato. Era un dolore insopportabile, le gambe non lo reggevano più e mi fecero sedere sulle piastrelle del bagno. Ero incredula, sconfortata, arrabbiata. Un membro della mia famiglia era morto vittima dell'odio; era una storia che conoscevo troppo bene, ma che comunque mi aveva colto alla sprovvista. Era stato uno schiaffo in piena faccia che mi aveva lasciato senza parole e senza fiato. Tutti amavano Hayley eppure era stata uccisa dalla paura e dalla discriminazione, solo perché era diversa. Il fatto che fosse un ibrido era più importante del suo ruolo di alpha, di amica, di madre. Greta era un mostro senza cuore e ora che non c'era più neanche lei, forse c'era la possibilità di aggiustare le cose.

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