Il tempo passava più lentamente di quanto pensassi. Mi sembravano passati anni da quando era iniziato l'anno nuovo, ma in verità era appena iniziato maggio. La primavera aveva spazzato via l'inverno e il sole iniziava a farsi sempre più caldo. Rebekah mi raccontò che Katherine aveva deciso di consegnare la cura ad Elijah per dimostrargli che teneva davvero a lui e che doveva fidarsi di lei. Questo significava che in quel momento il destino della cura era nelle mani di Elijah. Klaus la voleva per Elena in modo che potesse di nuovo creare degli ibridi, mentre Rebekah la voleva per diventare umana e ricominciare da capo. Elijah desiderava che la sua sorellina fosse felice, ma non era sicuro che lei avesse davvero preso sul serio tutte le implicazioni che la sua scelta avrebbe causato e per questo decise di attendere. Nel frattempo la situazione con Elena stava seriamente precipitando. Era spietata senza la sua umanità e non potemmo fare altro che rinchiuderla per cercare di riaccendere le sue emozioni. Mentre escogitavamo un piano per rimetterla in sesto, Katherine venne a trovarci dicendo che era finalmente libera. Elijah non era riuscito a convincere Klaus a liberare la sua amata e per questo lei aveva cercato un'atra via. Aveva scoperto che a New Orleans una strega di nome Jane-Anne Deveraux stava cospirando contro Klaus e visto che nessuno poteva mettersi sulla strada del grande ibrido, lui decise di tornare in quella città per regolare i conti. In cambio di quella informazione Klaus promise di non tormentarla più e così lei guadagnò la sua libertà. Al solo pensiero di tornare in quel luogo mi vennero le lacrime agli occhi. Avevo giurato di non metterci più piede ed ero determinata a perseguire la mia promessa.
Passarono le settimane e continuavamo a non ottenere nulla dall'isolamento di Elena. Caroline era in pensiero per lei e tentò di parlarle più di una volta senza però mai riuscire a scalfire il muro che si era costruita attorno. Soggiogò la maggior parte dei professori e il preside in modo che non si accorgessero delle assenze di Elena, mancava poco alla fine della scuola e loro avrebbero dovuto affrontare gli esami dell'ultimo anno. Giugno era alle porte e decidemmo di iniziare a giocare sporco per riavere indietro la nostra Elena. Pensavamo che l'isolamento l'avrebbe portata a pensare a quello che aveva fatto da quando aveva spento l'umanità, invece era solo rimasta in una specie di limbo. Era affamata e indifferente, almeno se fosse stata arrabbiata avremmo saputo che provava ancora delle emozioni. Decidemmo di tirarla fuori dallo scantinato dei Salvatore e la portammo nel salone dove la legammo ad una sedia. Era affamata e quindi era debole, ma non dovevamo sottovalutarla. Le togliemmo il suo anello solare così che il sole diventasse il suo più grande nemico e poi la svegliammo bruscamente.
«Avete preso il mio anello, sono devastata» disse Elena sarcastica. «Posso tornare all'isolamento?»
«No, resterai seduta lì per un po'» disse Damon calmo. «Quando vuoi, Stefan.»
Lui era in piedi vicino alle due grandi vetrate e teneva chiuse le tende.
«Adesso dovrei avere paura?» domandò Elena sfrontata.
«L'avrai eccome e quando accadrà concentrati su quella paura» disse Stefan calmo come il fratello.
«Non mi lascerete bruciare» ribatté Elena sicura di sé.
«Non ci credi?» chiese Damon arrogante.
«No» sancì lei. «E anche se riuscirete a riaccendere le mie emozioni io mi ricorderò di questo momento e vi odierò per sempre.»
«Correremo il rischio» disse Damon scrollando le spalle.
Stefan scostò la tenda che copriva la finestra e appena un raggio di sole colpì il braccio di Elena, lei iniziò ad urlare e a contorcersi di dolore. Andò avanti per un po' e poi quando la sua mano prese fuoco, Stefan richiuse le tende e Damon spense le fiamme con l'estintore che aveva di fianco.
«Così va meglio?» chiese ironico. «Mostra un po' di gratitudine o qualunque altra emozione e finirà tutto.»
«Io ti ucciderò» sussurrò Elena.
«Non ho capito bene» dissi avvicinandomi a lei.
«So che è stata una tua idea e per questo ti ucciderò» disse guardandomi negli occhi.
«Percepisco un po' di rabbia o mi sbaglio?» chiesi beffarda.
«Dovevo immaginare che sarebbe stata la sua prima emozione, mi capita spesso di provocarla» commentò Damon.
«Elena noi non vogliamo farti questo» disse Stefan inginocchiandosi di fianco a lei. «Puoi fermarci in qualunque momento, sappi che è una tua scelta.»
Dalla bocca di Elena uscì una risata amara e inquietante.
«Trovo divertente che sia tu a scostare la tenda» disse rivota a Stefan. «Una parte di te proverà piacere visto che dopo tutto ti ho mollato.»
«Sei stata davvero spietata» commentò Damon acido. «Vedi piano piano la tua corazza inizia a cedere e prima o poi raggiungeremo il dolce e ricco centro della tua umanità» disse con il sorriso più finto del mondo stampato in faccia. «Facciamo un po' di luce sull'argomento.»
Stefan si alzò e si diresse di nuovo verso le tende.
«Fammi indovinare, questo farà molto più male a te che a me, vero?» domandò Elena subdola.
«So a cosa stai pensando» ribatté Stefan imperturbabile. «Dopo tutto ciò che hai fatto hai paura dei sensi di colpa che proverai quando riaccenderai le emozioni. Possiamo aiutarti solo rendendo l'alternativa ancora più dolorosa.»
Questa volta Stefan scostò le tende facendo in modo che il sole colpisse anche il viso di Elena che urlò a pieni polmoni. La sua pelle divenne bordeaux e iniziò a lacerarsi pezzo dopo pezzo. Stefan richiuse le tende e Elena sospirò sconvolta.
«Un giorno mi ringrazierai. Quando riaccenderai la tua umanità saprai che senza la vita fa veramente schifo» disse Damon severo.
«Sai cos'altro fa schifo?» chiese Elena retorica. «Essere asservita a te, vivere ogni giorno con la convinzione di essere innamorata di te. Mi ricordo ogni orribile momento di allora. Tu avevi paura che non fosse reale e infatti non lo era!» esclamò.
Si alzò di scatto sfilando le corde che la tenevano legata e corse verso la vetrata strappando via le tende. Prese fuoco all'istante urlando in piena agonia. La spingemmo all'ombra e Damon spense il fuoco con l'estintore. Elena tossì e poi scoppiò a ridere.
«Sono la donna che amate, non mi fareste mai del male e lo avete appena dimostrato. Quindi di cosa dovrei avere paura?» chiese con un sorriso goliardico stampato in faccia.
La rinchiudemmo di nuovo e cercammo di pensare ad un piano alternativo. Lei era furba e non avrebbe mai mollato con noi, facendo leva sul nostro affetto per lei. Per questo avevamo bisogno di qualcuno che non avesse scrupoli e che soprattutto non tenesse ad Elena. Le nostre speranze si riversarono tutte su Katherine. Lei non aveva nulla da fare da quando Elijah l'aveva scaricata per seguire il fratello a New Orleans. Il richiamo della famiglia era sempre stato il suo punto debole e dopo che aveva scoperto che Katherine aveva ucciso Jeremy decise di fare un passo indietro. Elijah credeva che Katherine fosse ancora la dolce contadina che aveva incontrato anni prima, ma non era più così. Lei era cambiata, obbligata per secoli a fuggire da Klaus. Forse un tempo aveva davvero amato Elijah, ma ora il suo obbiettivo era sopravvivere e lui era un mezzo per raggiungere il suo scopo.
Katherine giocò un po' con Elena, ma si annoiò presto e la liberò lasciando la porta dello scantinato aperta. Voleva fare uno dei suoi soliti dispetti e noi dovemmo cercare Elena nel bosco per la maggior parte della notte. Ci dividemmo per coprire più territorio e iniziammo a cercare. Matt, intanto, ci aveva raggiunto perché se con Elena non funzionavano le cattive avrebbero funzionato le buone. Matt era stato il suo primo amico e l'unico che fosse ancora un umano dal cuore buono e semplice. Si unì anche lui alla ricerca e fu il primo a trovarla. Damon, Stefan ed io lo raggiungemmo il prima possibile dopo che lo sentimmo urlare. Elena si era avventato su di lui in preda dalla troppa fame e rischiava di ucciderlo. Stefan tirò via Elena spingendola verso un albero, mentre Damon prese Matt che stava per svenire.
«Che cosa credevi di fare?» chiesi stupita dal suo comportamento.
«Ora basta, ti stai comportando come una ragazzina viziata» disse Damon esasperato. «Credi che non riusciremo a punirti e forse e vero, ma posso sempre punire lui» disse indicando Matt che teneva in piedi con un braccio.
«Sul serio credi che...»
«Sta zitta» la interruppe Damon. «Riaccendi subito le tue emozioni o ti darò io una ragione per essere davvero triste. Lo ucciderò proprio qui davanti a te» minacciò.
«Damon!» lo ripresi io.
«No, non mi fermerete. Non tieni a nessuno? Bene, dimostralo» disse fissando Elena. «E se mi stessi sbagliando poco male, un cameriere in meno.»
«Elena...» implorò Matt in un sussurro.
«Stai bleffando» disse lei sostenendo il suo sguardo.
Damon spezzò il collo a Matt senza pensarci due volte. Elena urlò e Stefan la lasciò andare, io persi un battito.
«Adesso senti qualcosa?» chiese Damon sfidandola. «Sei arrabbiata per quello che ho fatto al tuo amico o sei triste perché il ragazzo che amavano tutti ora non è atro che un mucchio di ossa?»
Elena iniziò a piangere e si inginocchiò vicino a Matt.
«Ripensi a quando era piccolo» disse Damon subdolo. «Un ragazzo goffo con un sorriso smagliante e tutta la vita davanti a sé. Immagino sia un bene che indossasse questo» aggiunse mostrando la sua mano su cui spiccava l'anello che una volta indossava Jeremy.
Elena si lasciò andare ai singhiozzi investita da tutte le emozioni che piano a piano ritornavano a galla. Tirai un sospiro di sollievo e continuai quello che Damon aveva incominciato.
«Senti che il tuo cuore diventa più leggero, vero?» chiesi gentile. «È la gioia, perché il tuo amico non è morto. Queste sono emozioni, è la tua umanità.»
Elena iniziò a piangere sempre più forte e balbettò parole a caso nel panico più totale. Tremava e ripensava a tutte le cose che aveva fatto da quando aveva spento l'umanità. Provava molto dolore, ma riuscimmo a calmarla chiedendole di concentrarsi su qualcosa in particolare. Lei, però, scelse l'odio per Katherine e decise di ucciderla convinta che l'avrebbe aiutata a superare il suo dolore.
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Sifane
General FictionUna ragazza con un passato travagliato e con un dono speciale. Dopo un incontro inaspettato la sua vita cambierà per sempre e dovrà fare i conti con il tempo che passa. Una ragazza gentile, fedele, sempre pronta ad aiutare gli altri, dovrà confront...