fino all'ultima ora||Draco Malfoy

Capitolo 77

*la notte, dopo la lezione di Piton*
POV Draco:
Nemmeno io riuscivo a dormire. Non avevo previsto tutto questo, tutto il percorso che la mia vita aveva deciso di seguire negli ultimi mesi.
Ero felice sì, per avere accanto a me Matynna, e per essere riusciti ad affrontare anche quest'altra tappa della nostra vita, ma questa calma mi terrorizzava in qualche modo.

Ogni singolo rumore nella stanza era un intruso, venuto qui per allontanare dalle mie braccia Matynna. Ogni ombra che appariva nella stanza era uno sconosciuto, pronto a prendersela via da me.
Gli incubi ormai erano sempre più evidenti, ogni singola notte. Mi mostravo forte all'esterno, perché così le avevo promesso, e per non indebolire anche lei, ma dentro di me c'era una bufera, e percepivo che anche lei fosse nella stessa situazione.

Avevo una strana sensazione dentro di me, come se qualcosa potesse andare storto da un minuto all'altro, ed ero certo che tutto si collegasse a Nathaniel. Questa insicurezza e constante paura l'aveva provocata lui, e sapevo che per causa sua stavamo attraversando entrambi questa situazione.

Fortunatamente Maty era ancora qui accanto a me, ore dopo, con la luce che filtrava nella stanza; nessuna ombra, nessun rumore era riuscito a prenderla e a portarmela via.

Non avevo mai apprezzato a pieno l'avere qualcuno costantemente vicino a me come Matynna. Ormai conoscevo ogni parte del suo corpo, ogni singola mossa. Conoscevo lo sguardo assonnato che mi avrebbe rivolto se si fosse svegliata in quell'istante, i suoi occhi con quelle ciglia scure che sbattevano. Il modo in cui lei mi avrebbe accolto tra le sue braccia, il suono del suo sbadiglio.
La conoscevo, ed era quello che mi bastava.

"Giorno amore" disse lei, spostando la posizione che aveva nel letto.
"Lo sento che qualcosa ti turba" continuò lei, pietrificandomi con quei occhi smeraldo che ogni volta mi facevano impazzire "ne vuoi parlare?" chiese.
"Mi spaventa un po' questa situazione" dissi io sospirando, guardando le pareti della stanza, come se potessi fuggire da tutto questo "mi spaventa Nathaniel, il fatto che sia fuggito all'improvviso, Adron, la proposta dei tuoi genitori...mi spaventa tutto."
Lei si avvicinò al mio viso e cominciò ad accarezzarmi i capelli, come era solita fare quando mi vedeva in una situazione come quella.
"Anche io ho paura, ed è strano anche per me perché non mi ha mai terrorizzato una cosa così tanto prima di ora. Sento che c'è qualcosa sotto, l'ho percepito dal primo momento, l'abbiamo percepito" disse lei, parlando a bassa voce quasi sussurrando.
"Magari ci sbagliamo però. È probabile che Nathaniel abbia sentito una delle nostre conversazioni, non è detto che sia venuto a conoscenza di tutto prima di giungere ad Hogwarts. Magari Jessica si è sbagliata, non ha davvero il marchio nero" continuò lei.
"Si collega tutto Maty" la interruppi io "esattamente tutto. Perché è scappato quando siamo venuti a conoscenza del marchio? Perché quelle continue domande, quegli atteggiamenti possessivi? Perché la proposta dei tuoi? È questo che mi turba."
"Lo so, ci sono tante cose. Ma andiamo avanti ok? Come abbiamo sempre fatto. Continuiamo le lezioni, alleniamoci, per essere pronti, in qualsiasi situazione" disse lei, e mi abbracciò come se il tocco della sua tiepida pelle riuscisse a placare tutto.

POV Matynna:
Erano passate ormai diverse settimane dalla nostra prima lezione con Piton. Io e Draco avevamo fatto molti progressi: riuscivamo a controllare i nostri poteri e le nostre abilità, cosa di cui andava molto fiero il professor Piton. Avevamo riferito tutto anche al preside Silente, il quale nel frattempo era venuto a conoscenza del nuovo esercito di Adron.
Anche se desiderava mostrarsi sicuro di sé si vedeva che anche lui provasse timore. Aveva paura che potesse essere creata una nuova guerra, a causa della quale altri studenti avrebbero perso la vita, ma non lo diceva. Se lo teneva dentro di sé, così come anche io e Draco avevamo deciso di fare.
I nostri sentimenti, la nostra paura, erano avvolti in una corazza che li nascondeva dal resto del mondo.