Capitolo 68

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"Potete andare. La lezione finisce qui" disse il professor Piton facendoci segno di lasciare l'aula "controllerò le vostre pozioni questa sera...quanto a voi..."
Mi girai di scatto capendo che stesse parlando di me e Nathaniel.
"Vi devo parlare" proseguì il professore.
"Matynna, io vado nella mia stanza" mi sussurrò Draco avvicinandosi al mio orecchio "raggiungimi appena hai fatto, ti devo parlare."
"Certo" risposi io.

"Bene" iniziò il professore. Si vedeva che in qualche modo fosse deluso da me. Lui conosceva benissimo la mia famiglia; aveva frequentato la nostra casa da quando ero una bambina per diversi affari quindi mi aveva visto crescere. Era ovvio che fosse abbastanza sorpreso per l'errore che avevo fatto.
"Signorina Smith" proseguì lui "mi potrebbe spiegare come siete riusciti a combinare questo enorme disastro?"
"La pozione stava andando alla perfezione, aveva il colore adatto, la stavamo mischiando con la giusta modalità" iniziai a spiegare io.
"Ho dato però il permesso a Nathaniel di aggiungere l'ultimo ingrediente, il succo di sanguisuga, ed evidentemente ha sbagliato la quantità."
"Doveva controllarlo signorina" disse Piton irritato "lei sa che il signor Philips è appena arrivato in questa scuola, quindi non gode della stessa preparazione che invece possiede lei."
"Questo sicuramente, ma volevo coinvolgerlo nel lavoro" continuai io.
"In qualsiasi caso non cambio idea riguardo alla mia punizione. Dovrete comunque presentarvi stasera nel mio ufficio" disse Piton.
"Va bene" dissi io, abbassando la testa in segno di rassegna.
"Capito" ripose Nathaniel "possiamo andare ora?"
"Potete andare" disse il professore.

Uscendo dall'aula non rivolsi nemmeno una parola a Nathaniel. Avevo paura che Draco potesse essere nuovamente furioso per colpa sua, quindi non volevo peggiorare la situazione.
"Mi dispiace per prima Matynna" disse lui, intanto che proseguivo il corridoio verso il dormitorio di Draco.
"Lascia perdere" risposi io.
"Fammi perdonare in qualche modo, non so. Che cosa vuoi?"
"Non voglio niente. Sappi però che stasera dovrai lavorare di più, essendo che il grosso errore era il tuo" dissi io.
"Come desideri."
"Adesso vai. Non ho bisogno di un cavaliere che mi porti nella mia stanza, faccio da sola" sbottai io.
"Cercavo solo di essere cordiale" disse lui, salutandomi e allontanandosi da me.

Normalmente, in un momento come quello, avrei cominciato ad insultarlo, ma ora come ora non potevo permettermi di fare una cosa del genere.
Dovevo restare al piano, e potevo benissimo sfruttare questa possibilità per conoscerlo ancora più a fondo.

Una volta arrivata dinnanzi alla stanza di Draco bussai alla porta facendo un profondo respiro per tranquillizzarmi.
"Non volevo Draco ti giuro, non è stata una mia intenzione assolutamente. Hai visto che tutti questi giorni ho cercato di ignorarlo perché ho notato quanto stessi male per la situazione che ha provocato" gli dissi io, prendendolo per le mani.
"Amore, tranquilla. Lo so per certo che non è stata colpa tua" ripose lui.
"Quindi non sei arrabbiato?" domandai io.
"Con te no di certo. Per quanto riguardo Nathaniel potrei farci un pensierino. Mi sarebbe davvero piaciuto sbattergli la faccia sul tavolo per poi metterla nel calderone, ma mi sono dovuto trattenere."
Scoppiai a ridere guardandolo.
"Ho ripensato a questi giorni. Non penso che dovrei amareggiarmi e perdere le speranze proprio ora, perché questo piano non può andare avanti se uno di noi non collabora" disse lui, fissandomi negli occhi.
"Sfrutta questa punizione per sapere di più su di lui, ok?"
"Era proprio quello che volevo fare amore" risposi io.
"Se però Nathaniel dovesse cercare di farti del male dimmelo subito. Arriverò più in fretta possibile da te" proseguì lui.
"Non ce n'è sarà bisogno, dovrà prima affrontare me!"
"È così che ti voglio" continuò lui.
"Quindi fammi capire. Ti sta bene che io passi del tempo da sola con un ragazzo? Dove è finito il mio Draco super geloso?" chiesi io ironica.
"Non puoi nemmeno capire quanto io sia geloso già da stamattina, ma ho capito che se proseguiamo con il piano potremo davvero farcela insieme" disse lui.
"Sono felice che tu l'abbia capito" dissi io.
"Bene, adesso vado. Devo finire alcuni compiti e poi andrò direttamente nell'ufficio di Piton" continuai io.
Mi avvicinai al suo viso lasciandogli un dolce e delicato bacio sulle labbra.
"Ti amo Matynna."
"Ti amo anche io."

_______

"Come mai sei finita in punizione con Nathaniel?" mi chiese Jessica, la mia compagna di stanza, intanto che stavo sfogliando un libro di Erbologia.
"Perché quel coglione non sa mettere le giuste quantità per fare delle pozioni corrette" risposi io.
"E che dovrete fare stasera per la punizione?" domandò lei.
"Ancora non lo so. Ci comunicherà Piton tutto stasera" risposi.

Dopo essermi avvantaggiata diversi compiti e aver un po' parlato con Jessica iniziai a prepararmi per la punizione. Optai per una maglietta nera semplice a maniche lunghe, un paio di jeans blu e diversi accessori.
"Vado allora, a stasera!" dissi io uscendo dalla stanza.
"Ciao Ciao!" rispose Jessica.

Una volta arrivata all'ufficio di Piton notai che Nathaniel stava già aspettando davanti a questo.
"Sei un po' in ritardo" disse lui.
"In verità sono in perfetto orario. Sei tu quello che non ha guardato bene l'orologio" risposi io.
"Beh, hai ragione."

Dopo circa dieci minuti il professore ci fece entrare dentro il suo ufficio, che assomigliava ad una grande ammasso di boccette di pozioni e vecchi fogli di pergamena.
"Stasera dovrete mettere in ordine alfabetico tutte le pozioni che possiedo. Partendo da destra dovrete riempire tutti gli scaffali. Se per caso una boccetta dovesse cadere e rompersi dovrete guardare nel mio libro di Pozioni e rifarla da capo. Perciò vi consiglio di fare estrema attenzione. Potete iniziare."
Il professore uscì dalla stanza lasciandoci soli.
"Faccio io le prime lettere dell'alfabeto" dissi io sbuffando.
"Allora io partirò dalla fine" rispose Nathaniel.

Dopo aver cominciato a mettere a posto le pozioni di Piton con grande cautela decisi di dare il via al piano.
"Parlami un po' di te Nathaniel. Tu mi hai fatto diverse domande riguardo alla mia vita, anche sentimentale" dissi io "mi piacerebbe conoscerti meglio visto che ora siamo amici, non credi?"
"E che vorresti sapere?" chiese lui.
"Non saprei. La tua famiglia magari, se hai fratelli o sorelle?"
"Sono orfano. I miei sono morti quando avevo 3 anni" disse lui.
"Oh questo non lo sapevo, mi spiace."
"Non fa niente,tranquilla."
"Ehm,allora hai qualche hobby?" continuai io.
"Mi piace leggere, e adoro suonare la chitarra" rispose lui.
"Questo è davvero bello. Mi piacerebbe provare qualche volta."
"Potrei darti una mano" disse lui.
"A proposito di mano. Puoi spingere la scala leggermente a destra? Non riesco ad arrivare a-"

Stavo per cadere a terra ma mi aggrappai alla mano destra di Nathaniel, il quale la ritrasse subito abbassando la manica della maglietta.
"Che hai lì sotto?" chiesi io, cercando di alzarmi da terra.
"Ehm, n-non è niente. Continuiamo" rispose lui schietto.

Continuai a mettere a posto le boccette ripensando a cosa fosse appena successo. Si era creata un'atmosfera abbastanza scomoda, e il silenzio cominciò a prevalere nella stanza.
E se sotto la maglietta avesse un marchio?
Magari il vecchio marchio nero di Voldemort.
Avrei dovuto investigare di più assieme a Draco.

fino all'ultima ora||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora