Capitolo 21

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HARRY POV.

Avevo come l'impressione che ieri pomeriggio non avrei dovuto parlare con Ally. Non avrei dovuto dirle come mi sento, non dovrei farlo con nessuno. Non conosco quella ragazza, non so nulla di lei, se non che sembra davvero una ragazza curiosa. Per questo non avrei dovuto dirle nulla. Sono sicuro che ora non farà altro che fare domande, come tutti gli altri, e io non voglio. Non risponderò a nessuna di esse.

La mattina mi svegliai di soprassalto. Controllai l'orario prima di alzarmi e svegliare Lux. La scuola si sta facendo ogni giorno più pesante e con il lavoro non ho quasi mai tempo per lei. Ogni volta che credo di poter stare con lei un po' di più succede sempre qualcosa che me lo impedisce. Lei è tutto ciò che mi rimane e non posso permettermi che me la portino via. Non lo sopporterei.

La accompagnai a scuola e come al solito aspettai che fosse entrata nella sua classe, poi mi avviai verso la mia scuola.
Raggiunsi i ragazzi appena arrivai, non mi ero fatto vedere dalla mattina in cui me ne sono andato via con Ally. Il giorno dopo non sono voluto andare da loro, il perché non lo so, non me la sentivo. Quando arrivai Louis mi abbracciò "Fratello! Ma dove cazzo sei sparito?" "Sono sempre stato qui Lou" dissi ridacchiando per la sua espressione corrucciata "Beh potevi farti sentire almeno un po' " "Hai ragione fratello scusami" dissi sinceramente. Sorrise e poi salutai anche gli altri. Mi raccontarono dei due giorni in cui non ci siamo visti "Harry. Ascoltami -disse Lou guardandomi- Lottie mi ha detto che Ally è 'sparita' la stessa mattina in cui ti te ne sei andato con la scusa più banale del mondo. Sei sicuro di non avere nulla da dirci?" "I-io -balbettai- em" "Dai Styles non fare il timido" disse Liam ridacchiando leggermente "Abbiamo parlato". Le loro facce quasi sconvolte mi fecero scoppiare a ridere "Che cazzo avete da guardarmi così" dissi cercando di smettere di ridere "Tu hai parlato con lei. C'è parlato sul serio. Nel senso una vera conversazione?" "Si ragazzi. Non so come mai, ma con lei non faccio fatica a parlare" dissi facendo spallucce "Amico...è una cosa fantastica!" disse Niall battendomi il cinque "Grande fratello! Ei è una notizia fantastica, finalmente ti stai aprendo con qualcuno, e non lo stai facendo per forza" disse Lou battendomi un mano sulla spalla "Già...ma ragazzi non mi sono 'aperto' come dite voi. Solo abbiamo parlato di cosa ci piace tralasciando il discorso famiglia" "Wow! È la prima ragazza che non chiede della famiglia come prima cosa" disse Zayn. Mi ritrovai ad annuire sorridendo quasi fiero di conoscere una ragazza come Ally. Una ragazza diversa dalle altre. Fortunatamente la campanella suonò prima che i ragazzi potessero fare domande imbarazzanti.
Entrammo a scuola e ci dirigemmo nella nostra classe. La mascella si serrò non appena Taylor si avvicinò. Non mi è mai piaciuta quella ragazza se non fisicamente, non avevo intenzione di parlare con lei "Harry -disse con la sua solita voce stridula- non dovresti essere tutto solo. Perché non esci con me e le ragazze pomeriggio?". Scossi la testa guardandola solo un attimo per poi girare lo sguardo distogliendolo dal suo. I ragazzi mi guardavano stranito: nessuno avrebbe mai detto di no a Taylor. Era famosa come 'la ragazza dalle belle scopate'. Bene a me non importava un cazzo di lei e delle sue belle scopate. Ho già provato l'esperienza, siamo stati insieme per tipo due mesi. Mi chiedo ancora oggi che cazzo ci trovavo in lei. È una bella ragazza lo ammetto: bionda occhi azzurri, magra anche se con poche forme. Ma non è il mio tipo e sono felice di aver chiuso con lei "Oh fantastico adesso non mi parli nemmeno più" disse accennando una risatina nervosa "Senti Harry non puoi essere ancora arrabbiato con me, andiamo è passato quasi un anno" disse lamentandosi. Annui continuando a guardare davanti a me "Non possiamo provare di nuovo?" Chiese appoggiandosi a me. Mi alzai dal banco scollandomela di dosso "Senti Taylor non ho intenzione di rimettermi con te okay! Quindi fammi un favore e trovati qualcun altro con cui scopare, tanto con tutti qui deficienti che ci sono qui dentro non farai fatica" dissi duramente prima di spostarmi da lei e sedermi da un altra parte.

LUKE POV.

È dall'altro ieri che non faccio che pensare a Lottie. Si insomma la pensavo anche prima, ma mai così tanto. Mi ritrovo a collegare ogni cosa che succede nella mia fottuta vita a lei, mi faccio quasi paura da solo.

Sta mattina le ho scritto un messaggio dicendole che l'avrei portata io a scuola con la mia moto. So quanto lei abbia paura di andare in moto, ma amo il modo in cui si stringe a me quando accelero stringendo la mia giacca come se da un momento all'altro potessi lasciarla da sola sul veicolo.
Bussai alla sua porta e Johanna mi aprì sorridente. Mi stupì del fatto che fosse a casa considerato che spesso lei e il patrigno di Lottie erano spesso in giro per lavoro. Mi disse che potevo andare di sopra se volevo , per vedere se è pronta, così salì le scale e bussai leggermente alla porta di camera sua. Aprì la porta e quando la vidi spalancai gli occhi: il suo esile corpo era avvolto solo con un asciugamano, i capelli biondi bagnati le ricadevano sulle spalle gocciolando sull'asciugamano. "Merda!" urlò prima di chiudere la porta dietro di se. Ero ancora bloccato davanti alla porta con gli occhi spalancati quando iniziai a ridere. Avevo visto Lottie in costume prima, ma cazzo li era in costume, qui se le cadeva l'asciugamano...dio Luke ma che cazzo vai a pensare. Aprì la porta quando sentì il phon accendersi e mi sedetti sul letto aspettando che finisse di asciugarsi i capelli. Guardai le foto appese alla bacheca sulla sua scrivania: una foto del nostro gruppo a Los Angeles nella casa di Ashton; una foto con le ragazze, una con i ragazzi, una della sua famiglia, alcune solo di lei sorridente e poi, al centro, una con me. Ricordavo esattamente quando ci scattarono quella foto. Ricordo di come stavamo morendo dal ridere per una cosa assolutamente stupida.
La porta del suo bagno che si chiuse mi fece distogliere lo sguardo dalle foto "Luke, che cazzo ci fai qui" "Buongiorno anche a te" dissi ridacchiando "Volevo giusto vedere come ti stava l'asciugamano addosso, sai com'è, io me ne intendo di moda" lei arrossì di colpo e non potei fare a meno che scoppiare a ridere "Stronzo" disse soltanto "È stata la cosa più imbarazzante della mia vita" "A me è piaciuto" sussurrai sperando che non mi sentisse "Che hai detto?" "Nulla. Andiamo o faremo tardi" dissi alzandomi e prendendola per un polso prima di trascinarla giù dalle scale.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora