Capitolo 36

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ALLISON POV.

"Dobbiamo assolutamente scegliere il vestito Ally! Muoviti" urlò per l'ennesima volta Stacy dal piano inferiore "Sto arrivando!" risposi io a mia volta sbuffando per la sua insistenza, a me andrebbe bene anche il vestito che avevo comprato a New York con Lottie, ma no secondo lei dovevo cambiare. Dopo una serie di discussioni, senza possibilità di farle cambiare idea, avevo accettato ad andare con lei a fare compere. Misi la mia felpona e scesi le scale raggiungendo la mia amica che si affrettò a trascinarmi fuori dalla porta lasciandomi giusto il tempo per dire ai miei genitori che stavo uscendo. Ci incamminammo per le vie del centro, il freddo pungente del trenta di dicembre mi colpiva violentemente il viso facendo arrossare le mie guance e spingendomi a tirare la sciarpa più su sul mio naso. Stacy stava parlando di quanto non vedesse l'ora di farmi conoscere il suo ragazzo e di quanto le fosse mancato uscire insieme, solo noi due, esattamente come hai vecchi tempi. Io mi limitavo ad annuire ai suoi discorsi e a concordare con le ogni tanto, osservavo il mondo attorno a me, le case con gli addobbi appesi alle finestre, gli alberi decorati e illuminati, la neve per le strade di Montreal, la gente che, come noi due, si affrettava verso il centro commerciale per prendere i loro vestiti in occasione dell'imminente festeggiamento dell'anno nuovo. Tutto sembrava non cessare mai, la gente sembrava più che intenzionata a far finire come si deve il loro anno entrando nel prossimo altrettanto perfettamente. Io invece avrei preferito di gran lunga passare la giornata sul divano, avvolta nella mia coperta calda con i miei amici seduti assieme a me sul divano oppure per terra il tutto in compagnia di un terribile e noioso film sul natale che avremmo finito per ignorare completamente iniziando a parlare e a scherzare tra di noi dimenticandoci di tutto il resto.

I negozi erano tutti aperti con i commessi in attesa di ricevere i clienti accogliendoli nel miglior modo possibile, tutti con un grande sorriso sulla faccia, tutti che si augurano buon anno nuovo. Stacy mi prese per il braccio e me lo strattonò prima di farmi cambiare bruscamente direzione facendomi entrare in un negozio: mille vestiti diversi di tutti i tipi erano appesi alle pareti o appoggiati sui manichini, alcuni con le maniche lunghe, altri con le maniche corte, alcuni addirittura senza maniche. Prima di venire qui riuscì a convincere Stacy a farmi mettere un vestito che, quantomeno, mi stesse comodo e che mi avrebbe tenuto un po' di caldo, per questo quando lei si diresse verso i vestiti sbracciati o con le maniche corte io andai esattamente nella direzione opposta. Passavo lentamente lo sguardo da un vestito all'altro toccando il loro tessuto per testare quanto calore avessero potuto tenermi e guardando, ovviamente, l'aspetto di ognuno. Il mio sguardo cadde su un vestito lungo e nero appeso alla fine di tutti i vestiti, leggermente nascosto. Lo presi nelle mie mani: doveva essere lungo circa fino a sotto il ginocchio, non era troppo scollato e le maniche erano ricoperte di pizzo. Continuai ad osservarlo finche una voce mi fece sobbalzare "Dovresti provarlo sai". Mi voltai e sorrisi alla ragazza che mi osservava felice "I-io si hai ragione" "Per me ti starebbe davvero benissimo" disse sorridendomi sinceramente. Mi convinsi e, dopo averle rivolto un sorriso di ringraziamento, mi diressi verso i camerini. Quando uscì dal camerino Stacy mi accolse con un urletto "O mio dio sei bellissima! Prendilo prendilo prendilo!" risi alla sua reazione sperando che la smettesse considerato che il resto della clientela nel negozio ci stava fissando "Mi piace- dissi sperando in qualche modo di zittirla- lo prendo" "Bene!" disse lei correndo ad abbracciarmi "Sei davvero un'incanto" sussurrò al mio orecchio. Sorrisi alle sue parole stringendola ancora di più a me. Pagai alla cassa il mio vestito e poi seguì Stacy fuori dal negozio e poi alla ricerca del vestito perfetto per lei.

* * * *

Dopo quattro strazianti ore di shopping finalmente tornammo a casa. Alla fine la mia amica aveva optato per un semplice vestito blu notte che arrivava sopra il ginocchio per la serata di questa sera. La salutai dirigendomi verso la porta e promettendole che sarei passata da lei più tardi per prepararci insieme. Salì in fretta in camera mia mettendo sotto carica il cellulare ed evitando le mille domande dei miei genitori. A volte vorrei solo che si facessero po' i cavoli loro. Ormai ho sedici anni e non sono più una bambina, ma loro sembrano davvero non capirlo. Mi stesi sul letto infilando le cuffie nelle orecchie e lasciando che la musica calmasse tutti i miei nervi.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora