Capitolo 64

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ALLISON POV.

Le nostre labbra si muovevano lentamente le une contro le altre. Presi a coppa il suo viso facendo una leggera pressione sulle sue guance muovendo il pollice. Si rilassò sotto il mio tocco avvicinandomi ancora di più a lui, assecondai i suoi movimenti quando approfondì il bacio lasciando le nostre lingue giocare insieme. Spostai una mia mano tra i suoi ricci massaggiandoli lentamente e provocando un leggero grugnito da parte sua. Mi sdraiai sulle coperte morbide sotto di me trascinandolo al mio seguito. Appoggiò un gomito al lato della mia testa accarezzandomi la guancia con l'altra mano. Sorrisi a quel contatto lasciandogli fare lo stesso prima di riprendere a baciarlo. Non mi sarei mai stufata di farlo, sentivo ogni volta scatenarsi le farfalle nello stomaco, i brividi impossessarsi del mio corpo, la testa e i pensieri completamente annebbiati da lui, dal suo sapore, dal suo profumo.
Mordicchiò il mio labbro inferiore prima di lasciarlo andare lentamente, aprii gli occhi trovando i suoi già fissi sul mio volto. Cercai di reprimere un sorriso ma non ci riuscii, spostai una delle due mani sul suo petto lasciando l'altra a giocare con i suoi ricci morbidi. Restammo a fissarci per un po' ma fummo interrotti dalla suoneria del suo telefono. Sospirando fece sfiorare un'ultima volta le nostre labbra spostandosi e alzandosi poco dopo. Mi fece segno che sarebbe tornato tra poco e quindi mi alzai, presi i libri e li aprii alla pagina che avrei dovuto studiare.

Poco dopo sentii il materasso di fianco a me abbassarsi e sorrisi istintivamente. "Devo andare a prendere Lux a scuola dopo" disse guardandomi "Vuoi venire con me?" domandò lasciandomi leggermente sorpresa. Allungai una mano verso la sua stringendola leggermente prima di regalargli un sorriso ancora più grande del precedente.

Non parlava di Lux da un po' di tempo e tutte le volte che andavo a prendere mio fratello non lo avevo mai visto, c'era sempre questa donna bionda, estremamente bella a mio parere che veniva a prendere la piccola bambina e la stringeva a se come se non lo avesse fatto per molto tempo. Non avevo mai chiesto a Harry cosa fosse successo, chi fosse quella donna e perché venisse sempre a prendere Lux, non erano affari miei, ma in fondo sapevo che qualcosa era successo perché conoscendolo non avrebbe lasciato sua sorella nelle mani di chiunque.
Mi guardò negli occhi e sospirò prima di chiudere i suoi. "È sua madre" disse lasciandomi stupita "La donna bionda che vedi sempre che va a prenderla, a sua madre". Mi alzai di scatto mettendomi seduta quando lui fece lo stesso. "A quanto pare Lux non é veramente mia sorella, i miei l'hanno adottata perché i suoi genitori non potevano prendersi cura di lei a dovere" giocò nervosamente con i suoi anelli cercando i tutti i modi di evitare il mio sguardo. Misi una mano sulla sua spalla appoggiando la mia testa sull'altra e intrecciando la mano libera con una delle sue calmando i suoi movimenti nervosi. Sospirò di nuovo rilassando leggermente la muscolatura "Mi dispiace" dissi solamente "So quanti sacrifici hai fatto per lei, per tutta la sua famiglia, per mantenerla. Immagino come tu debba sentirti" "So che lei è felice con loro, la vedo abbastanza spesso. Mi invitano a cena e a volte la lasciano a me. Ma quella casa sembra ancora più vuota ora che anche lei se n'è andata". Strinsi leggermente la presa sulla sua spalla allungandomi per lasciare un leggero bacio sulla sua mascella. Strinse la mia mano in risposta lasciandosi stringere.

Qualche ora dopo stavamo aspettando fuori da scuola i nostri fratelli. La sua mano giocava nervosa con la mia stringendola leggermente di tanto in tanto. Avevo mandato un messaggio a mia madre dicendo che sarei andata io a prendere mio fratello a scuola oggi pomeriggio e che lei poteva fare con calma. Harry guardava le nostre mani intrecciate spostando ogni tanto lo sguardo verso l'ingresso. Quando sentimmo la campana suonare ci avvicinammo al resto dei genitori, Harry continuava a tenere le nostre mani intrecciate e a me andava bene così.

Non avrei mai ammesso probabilmente quanto mi facesse bene sentirlo così vicino a me, sentire il calore del suo corpo a contatto con il mio.

Sorrisi verso di lui che era intento a guardare quasi preoccupato i bambini uscire. Quando lasciò la mia mano sentii una sorta di vuoto dentro di me, ma mi addolcii quando vidi una piccola chioma bionda lanciarsi tra sue braccia. "Harry!" "Ciao principessa" distolsi lo sguardo solo quando sentii qualcuno circondare la mia gamba. Mi abbassai all'altezza di mio fratello scompigliando i suoi capelli "Ciao campione" regalandomi un sorriso a trentadue denti mi prese per mano. Harry insistette per accompagnarci a casa e quando arrivammo davanti alla nostra villetta ringraziammo prima di vederlo sfrecciare via. Mio fratello si lanciò sul divano di casa pregandomi di sedermi con lui a guardare i suoi cartoni preferiti, così mi avvicinai e mi sedetti lasciando che si accoccolasse accanto a me. Poco dopo si addormentò con la testa sulla mia spalla lasciandomi sola con i miei pensieri.

Essi tornarono ad oggi pomeriggio. Adoravo passare il mio tempo con Harry, non serviva che ci dicessimo molto per divertirci o per stare bene insieme, avevo imparato a rispettare i suoi silenzi che erano diminuiti sempre di più con il passare dei giorni. Non sapevo dare una definizione a quello che eravamo: potevamo sembrare dei normalissimi amici che passano volentieri le loro giornate insieme, ma non sapevo come spiegare i baci, le carezze, il gioco delle nostre mani. Non credo che gli amici si comportino in questo modo.
Sapevo e speravo in qualche modo di aver aperto una breccia nel suo cuore, di averlo aiutato ad aprirsi infondo. Era quello che volevo succedesse sin dall'inizio.

Piccoli flashback dei pomeriggi scorsi riaffiorarono nella mia mente dipingendo un sorriso sul mio viso, una sensazione di sollievo riempiva il mio corpo e in qualche modo sapevo che era lui a darmela, e questa cosa mi piaceva.

Quando arrivarono i miei genitori riuscii a svegliare mio fratello che gli corse incontro e passammo il resto della serata tutti e quattro insieme.


HARRY POV.

"Quindi fatemi capire, la vostra proposta per il weekend è di andare nella casetta di Demi sperduta nelle colline della California" affermò poco convinto Zayn "Esatto" confermò Niall.

La settimana era passata molto velocemente e il weekend si stava avvicinando. Visti i quattro giorni di vacanza avevamo deciso di organizzare qualcosa da fare tutti insieme, ed ora eravamo seduti qui, su un muretto troppo freddo per essere adatto a lunghe riunioni di gruppo.

"Non ci staremo mai tutti quanti" constatò Liam ricevendo diversi segni di approvazione dal resto del gruppo "La casa è grande abbastanza per il nostro gruppo -rispose Demi- mentre per voi altri potrei chiedere alla mia vicina. È una signora anziana e mi conosce da una vita, non le dispiacerà lasciarmi la casa per quattro giorni"

Dopo un po' di discussioni decidemmo di andare lì. Sollevato mi alzai finalmente dal muretto su cui ero stato seduto per troppo tempo, salutai tutti velocemente e me ne andai. Non ero dell'umore di stare in compagni oggi, non che fosse successo qualcosa di particolare, semplicemente mi andava di passare un po' di tempo con me stesso prima di andare a lavoro. Passeggiare mi era sempre piaciuto, era una delle poche cose che riusciva a calmare la mia mente spesso troppo burrascosa e piena di pensieri. Presi un grande respiro quando, entrando in Central Park, una folata di vento mi scosto i capelli e involontariamente sorrisi. Passai una mano tra i capelli addentrandomi nel parco e raggiungendo l'angolino dove ero solito andare quando volevo stare un po' con me stesso. Mi sedetti sotto al grande albero e chiusi gli occhi: i pensieri delle ultime settimane mi indorarono la mente e non potei far altro che pensare a Lei.

Nelle ultime settimane non avevo pensato ad altro se non a lei, a quello che sentivo ogni volta che le stavo vicino, a quanto sentissi costantemente il bisogno di toccarla. Non avevo bisogno di dirle cosa volessi perché lei lo capiva dal mio sguardo e io facevo lo stesso con lei. Mi sentivo vivo. Dopo tanto tempo lei era riuscita a farmi sentire vivo di nuovo.

Sospirai abbassando la testa e riaprendo gli occhi tentando di sfuggire a questi pensieri, mi alzai e cominciai ad avviarmi verso casa.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora