Capitolo 59

85 3 0
                                    

ALLISON POV.

Il mio stomaco si strinse alla sensazione che provai quando mi baciò: potei sentire il mio cuore accelerare e battere forte contro la mia gabbia toracica.

Appoggiai le mani sulle sue guance lasciandomi andare al tocco dolce delle sue labbra sulle mie. Il sapore del drink che aveva bevuto prima era ancora presente sulle sue labbra. Erano fredde contro le mie. Erano morbide e piene rispetto alle mie secche.
Era un bacio lento, le nostre labbra si muovevano piano le une contro le altre, le sue mani stringevano leggermente la mia vita, quasi come se avesse paura che potessi rompermi al suo tocco. Una mia mano accarezzò i suoi ricci morbidi prima di raggiungere l'altra sua guancia.

Rallentò, se possibile, il movimento delle nostre labbra fino ad allontanarle dalla mie. Tenni gli occhi chiusi ancora per un po' cercando di imprimere la sensazione delle sue labbra sulle mie nella testa in modo da non dimenticarla mai. Sospirai quando sentii la sua fronte appoggiarsi leggermente alla mia e finalmente aprii gli occhi.
Vidi i suoi occhi osservare le mie labbra un'ultima volta prima di spostarsi sui miei incatenandomi al suo sguardo. Lasciai le mie mani sul suo viso, muovendo le mia dita lentamente sulle sue guance e lasciando le sue fare lo stesso sui miei fianchi.

No so esattamente per quanto tempo restammo in quella posizione, so solo che riuscì a sentire il vento freddo colpirmi quando si spostò dal mio viso. Abbassai lo sguardo sentendo il rossore impossessarsi delle mie guance: era stato un momento strano per me. Piacevolmente strano. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere questo é sicuro, ma il suo gesto mi aveva piacevolmente sorpreso. Sperai che non tornasse scontroso quanto prima, non credo che avrei retto il suo fare scorbutico, non dopo il bacio. Non quando tutto ciò a cui riuscivo a pensare erano le sue labbra, come sembravano fatte apposta per combaciare con le mie, come si erano lentamente mosse insieme alle mie, senza arroganza ma con gentilezza. Quasi come se con quel gesto avesse voluto scusarsi per il comportamento di prima.

Alzai di nuovo lo sguardo su di lui: il solito cipiglio decorava il suo viso, la solita postura rigida, erano in forte contrasto con la mascella rilassata e i suoi occhi che sembravano avere qualcosa di diverso.
"Io..." provai a dire qualcosa attirando la sua attenzione. Ma nulla uscì dalle mia labbra se non quell' Io.

Continuò a guardarmi, ma stette attento a non lasciarsi sfuggire niente dalle labbra. Nemmeno un suono. Si limitò a guardarmi con quei suoi occhi verdi che ogni volta mi facevano sentire un po' più debole.
Mi schiarii la voce asciugandomi le mani leggermente sudate sui pantaloni nel tentativo di non pensare al silenzio intorno a noi.

"Dovremmo rientrare" disse facendomi voltare il viso verso di lui. "Si" sussurrai. Mi girai avviandomi verso l'ingresso dell'enorme villa senza mai girarmi indietro. Quasi sospirai sollevata quando sentii il rumore dei suoi stivaletti sul terreno dietro di me. E sorrisi quando avvicinandosi la sua mano sfiorò la mia.

Tornammo al divano dove i nostri amici erano seduti davanti ad un tavolino di certo più pieno di bicchieri di come l'avevo lasciato. Sorrisi a Charlotte che stava guardando me e Harry con aria interrogatoria, facendole segno che dopo le avrei spiegato tutto. Ci sedemmo ai posti di prima, e quasi sorrisi quando Harry si sedette tranquillamente accanto a me. Non so come mai ma l'idea che lui fosse così vicino a me mi rendeva da un lato nervosa e dall'altro completamente felice.

Stavamo ridendo per una battuta di Louis quando la voce di Amy ci interruppe attirando la nostra attenzione.

"Ragazzi volevo solo ringraziare tutti per essere qui. Voglio dire, so che non vi sareste mai persi la mia festa perché nessuno mai lo farebbe -potei sentire il ragazzo accanto a me sbuffare ed la mia migliore amica alzare gli occhi al cielo alla sua affermazione- spero che vi stiate divertendo e...non so più cosa dire se non di non disturbare le camere" finì il suo patetico discorso ridendo, palesemente ubriaca, e lasciando che un ragazzo che non avevo mai visto l'aiutasse a scendere dal tavolo sul quale era salita prima, non so con quali forze.

"Sia chiaro, sono qui solo perché avevo voglia di uscire. Dio non la sopporto quella" ammise Jessica strappando una lieve risata a tutti noi seguita da una serie di battute riguardo a quanto fosse ubriaca.
Mi immobilizzai quando una figura attraversò la porta. Non feci nessuna fatica a riconoscerlo: capelli ed occhi chiari, sempre la stessa stupida felpa addosso.

Mi irrigidii sul posto provocando la reazione di Dylan che notandolo mi domandò se stessi bene. Mi limitai ad annuire abbassando la testa verso uno dei bicchieri davanti a me. Sapevo che prima o poi lo avrei rivisto e lui avrebbe scoperto di Charlotte e Luke, ma la serata era andata bene fino ad adesso e non volevo che lui la rovinasse in nessun modo.

Mi avvicinai a Charlotte e quando ebbi appurato che era ancora sobria le chiesi se potevamo parlare un attimo. Non c'erano dubbi nella mia testa, le avrei parlato di quella notte.

Raggiungemmo una stanza e trovandola libera ci infilammo dentro.
"Che succede? È per Harry?" scossi la testa "No. Devo parlarti di una cosa"
Mi guardò preoccupata e il suo sguardo fu quello che mi spinse a tirare fuori tutto "Una sera mentre stavo tornado a casa ho incontrato James. Lui -sospirai- mi ha detto che voleva che tu tornassi con lui e che non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di fare in modo che accadesse"
La vidi sussultare "È qui?" Mi chiese. Annuii incapace di dire nulla. "Allison, cosa ti ha detto esattamente?" Feci un respiro profondo "Mi ha detto che avrei dovuto aiutarlo a spingerti tra le sue braccia, che se non lo avessi fatto me ne sarei pentita amaramente. Io...io -sentii la mia voce incrinarsi al pensiero che lei potesse ritenersi ferita e tradita- mi dispiace. Avrei dovuto dirtelo prima, è solo che ero così spaventata e" "Ally. Smettila, calmati. Non sono arrabbiata con te, non potrei mai esserlo considerato che non hai fatto altro che aiutarmi con Luke nonostante quell'idiota ti abbia minacciata di fare il contrario"

Mi calmai al suono calmo della sua voce "Cosa farai ora?" chiesi "Non lo so. Credo che ne parlerò con Luke così che sia informato della pazzia di quel ragazzo. E se mai verrà fuori l'argomento in presenza di James farò in modo che tu non venga tirata in mezzo". Sfoggiò uno dei suoi sorrisi rassicuranti prima di alzarsi dal letto su cui entrambe eravamo sedute e offrirmi una mano. Uscimmo dalla stanza ridendo prima di raggiungere gli altri.

Non vidi più James per tutta la serata e rimasi profondamente sollevata da tutto ciò. Quando arrivò l'ora di tornare a casa, Charlotte si diresse verso la macchina del suo ragazzo a passo deciso mentre io la seguivo a ruota.
Stavo per arrivare alla macchina dove i ragazzi erano già saliti, quando sentii una mano calda afferrare il mio piccolo polso. Mi irrigidii pensando fosse James, ma quando mi voltai e vidi Harry sospirai sollevata. Aveva notato il mio cambiamento d'umore da quando era arrivato James alla festa, so che aveva notato come fossi diventata nervosa alla sua vista. Ma non aveva detto, ne fatto nulla.

Ed ora era lì. Difronte a me. Il mio piccolo polso nella sua mano calda e grande, i suoi occhi nei miei.
Mi tirò dolcemente verso di lui avvolgendomi in un lieve abbraccio. Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo respirando il profumo di colonia. Sorrisi leggermente e mi allontanai con fatica sciogliendo l'abbraccio.

"Buonanotte" sussurrò di modo che potessi sentirlo solo io.

"Buonanotte". Mi guardò un'ultima volta prima di voltarsi e raggiungere i suoi amici.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora