Capitolo 10

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ALLISON POV.

Niall ci aprì la porta della sua enorme villa accogliendoci tutti. Diede un bacio sulla guancia a noi ragazzi e il cinque ai ragazzi. Ci fece vedere dov'erano Louis e i suoi amici nel caso volessimo andare a salutarli e poi scusandosi ci lascio per accogliere altra gente. La musica era alta in tutta la casa. Certi ragazzi già ubriachi ballavano in salotto strusciandosi tra di loro e mi ripromisi di non finire come loro a fine serata. Ci avviammo in cucina a prendere qualcosa da bere "Cosa volete ragazze?" chiese Ash guardando gli alcolici e le bottigliette di birra posizionate sul tavolo "Io prendo un bicchiere d'acqua o della coca cola" tutti mi guardarono straniti "Non hai mai bevuto?" chiese Jessy "No. Non ero esattamente tipa da feste e locali" dissi arrossendo leggermente "Dai prendi almeno una birra. Non ti succede niente se bevi un po' basta che stai attenta" disse Mike "Okay. Dammi della birra allora" dissi sorridendo. Mi allungò un birra e iniziai a sorseggiarla. Era buona "Andiamo a ballare" disse Maddy prendendo Calum e trascinandolo in pista "Si infatti. Ashton" disse Jessy tirandolo per un braccio e portandolo via "Vieni Ally andiamo. Luke?" chiese Lottie tenendomi per un braccio "Io non ballo. Te lo sogni" disse ridacchiando "Dai. Solo uno. Con me" chiese facendo la faccia da cucciola. Sbuffò e si alzò per raggiungerci. Entrammo in mezzo a tutta la gente che ballava e Lottie mi lasciò la mano per tirare in mezzo alla folla Luke che intanto brontolava "Lottie non so ballare smettila" continuava a lamentandosi lui "Smettila. Non è mai troppo tardi per imparare Hemmings" disse attirandolo a se e iniziando a ballare.

Continuavo a esser spintonata tra un corpo e l'altro. Ogni tanto qualche ragazzo o ragazza mi si strusciava addosso e una sensazione di disgusto si impadroniva di me ogni volta che succedeva. Cercavo di uscire da quella mica di ragazzi sudati che ballavano a ritmo di musica uno sopra l'altro. Un ragazzo mi guardò. Iniziò ad avvicinarsi osservando ogni centimetro del mio corpo. Spaventata iniziai ad indietreggiare "Dove vai bambolina?" indietreggiai sempre di più cercando di mettere più distanza possibile tra di noi "Che fai? Scappi?" chiese ridacchiando. Indietreggiavo ogni volta che faceva un passo verso di me. In quel momento mi stavo maledicendo mentalmente per non essere rimasta appiccicata a Lottie o comunque insieme ad uno dei ragazzi "Senti non ho voglia di giocare smettila di allontanarti" indietreggiai ancora finché non andai a sbattere contro qualcosa. O meglio contro qualcuno. Mi voltai pregando fosse qualcuno di mia conoscenza "Ma che cazzo!" quella voce. Alzai lo sguardo e lo vidi. Harry. Aveva una camicia bianca e dei jeans neri. Una giacca nera gli copriva le spalle. Era lì. Davanti a me. Il solito cipiglio stampato in fronte. Il verde dei suoi occhi era più scuro rispetto all'altro pomeriggio. Due mani mi presero per i fianchi e mi tirarono indietro. Urlai. Si girò. Ora i suoi occhi guardavano me e il ragazzo sconosciuto che mi tirava da dietro. Continuava a passare lo sguardo da me al ragazzo e pregai mentalmente che si accorgesse della paura che mi stava divorando da dentro. Si avvicinò a noi quanto bastava per superare in altezza il ragazzo che non ne voleva sapere di mollarmi "Lasciala" disse guardando freddamente il ragazzo dietro di me "Andiamo amico rilassati. Ci stavamo solo divertendo vero?" e mi strinse i fianchi. Harry mi guardò "A me non sembra. Lasciala" disse avvicinandosi "Amico trovatene un altra. È piena di ragazze la festa" disse il ragazzo "Lasciala. Non te lo ripeto più" disse avvicinandosi "Mark. Vattene" Niall si stava avvicinando a noi "Non eri invitato tu" lo guardò con disprezzo per poi guardare me. Mi mimò 'stai bene?' e io annuì. Poi guardò Harry. Non gli disse nulla ma lui annuì come se avesse capito "Mark ora lasciala e vattene. Non voglio rogne sta sera. Va via" disse Niall freddamente. Mi mollò e caddi in avanti. Credevo di cadere di faccia contro il pavimento ma due braccia mi presero prima che potesse succedere. L'elettricità si sparse per tutto il mio corpo al solo contatto. Sapevo benissimo chi era. Solo con lui lo sentivo. Mi tirò su e mi guardò negli occhi. Il cuore iniziò a battere all'impazzata come a voler uscire dal petto. Come a volersi letteralmente mostrare a lui. Il mio stomaco fece una serie di giravolte e all'interno di esso era in corso una tempesta "Stai bene?". Volevo rispondergli. Lo volevo così tanto. Ma quando aprì la bocca per parlare le parole mi morirono in gola. Incapace di dire qualsiasi cosa mi limitai ad annuire. Mi staccai da lui cercando inutilmente di bloccare quell'elettricità che ormai si era impossessata di ogni fibra del mio corpo "Grazie" sussurrai abbassando lo sguardo. Speravo che lo facesse anche lui. Lo speravo davvero. Stavo lottando con tutte le mie forze per non guardarlo. Per non lasciarlo entrare ad esplorare la mia anima. Non ho mai voluto essere un libro aperto per la gente. Ho sempre voluto imparare a nascondere le mie emozioni. Ho sempre voluto essere una di quelle persona che quando sta male si stampa un sorriso sul volto e cammina a testa rispondendo che sta bene se qualcuno glielo chiede...ma semplicemente non credo di esserlo. Anzi sono sicura di non esserlo. Non è un problema mostrare le proprie emozioni. La gente la maggior parte delle volte non prova nemmeno a capire come stai davvero. Le basta un piccolo sorriso anche se quasi inesistente per credere che tutto vada bene. La maggior parte delle volte non ti guarda nemmeno negli occhi. Ed è una fortuna per quelli come me. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Riflettono le tue emozioni, i tuoi sentimenti. Poi ci sono le persone come Harry. La loro arma migliore per capire la gente non sono domande. Non sono parole. Leggono le emozioni riflesse negli occhi. Non hanno bisogno delle parole per sapere come si sente la gente. Per loro che osservano le parole sono inutili. È per questo che non voglio guardarlo negli occhi. Tenevo ancora la testa bassa nella speranza che smettesse di fissarmi. Ma evidentemente non ne aveva intenzione. La musica lì dentro mi stava stordendo e la stanchezza iniziava a farsi sentire. Le gambe mi cedevano e i tacchi mi stavano distruggendo i piedi "Em...io sono davvero stanca. Vado a cercare Lottie e mi faccio portare a casa" dissi imbarazzata girandomi verso la folla "È lì" disse allungando una mano davanti a me. Aveva le braccia attorno al collo di Luke a stavano ballando a ritmo dell'unica canzone lenta che probabilmente sentiranno sta sera. Non potevo interromperli. Non adesso. Sbuffai girandomi verso di lui e sorridendogli leggermente "Io...penso che aspetterò" gli dissi facendolo ridacchiare leggermente "Posso accompagnarti io se vuoi. Dobbiamo andare dalla stessa parte comunque" disse "Em...io non vorrei disturbare e poi è la festa di un tuo amico e sono sicura che vorrai passare ancora un po' di tempo qui con lui e non me lo perdonerei mai se per colpa mia ti perdessi la serata e..." "Parli sempre così tanto?" chiese guardandomi. Un ghigno divertito si presentò sul suo viso facendo spuntare della adorabili fossette. Ero sicura che le mie guance stessero andando a fuoco in quel preciso istante "Per me non è un problema davvero. Non sono un tipo da feste e poi non posso lasciare Lux sveglia fino a tardi se no domani non la sveglio più e...." "Adesso sei tu quello che parla troppo" dissi ridendo "Allora vogliamo andare?" chiesi guardandolo finalmente negli occhi. Il verde opaco di prima era stato rimpiazzato dal verde smeraldo che avevo visto solo quando Lux gli era corsa incontro "Dopo di te" disse facendomi passare.

A Lottie:
Lottie sto andando a casa. Sono stanca. Non preoccuparti mi sta dando un passaggio Harry. Grazie della serata magnifica. Poi mi devi raccontare alcune cose signorina ;)

"Harry? Hai il numero di Niall? Vorrei ringraziarlo per la serata" dissi mentre ci dirigevamo alla macchina "Mmmm...si aspetta" prese il suo cellulare e mi inviò il contatto "Grazie". Arrivati alla macchina aprì la portiera per farmi entrare e la richiuse quando entrai, raggiunse il posto del conducente e prese posto. Accese la macchina e partì verso casa mia. In macchina regnava il silenzio. Non sapevo cosa dire, ne come iniziare una conversazione. Non sapevo nulla di Harry. Solo il nome, il cognome, l'età e che ha una sorella tenerissima.

A Niall:
Ciao Niall sono Allison. Volevo ringraziarti per la serata e per Mark. Auguri ancora ;)

Iniziai a canticchiare 'Hollow years' dei Dream Theatre. Lo sentì accendere la radio e partì esattamente quella canzone. Mi girai verso di lui che sorrideva canticchiando "Ti piacciono?" chiesi sorridendo come una cretina. Non rispose. Annuì e basta alzando il volume. Mi girai verso il finestrino e iniziai a cantare. Conosco ogni loro canzone a memoria. Sono sempre stata la mia band preferita "Qual'è la tua preferita?" chiesi sperando che mi rispondesse. Volevo davvero iniziare una conversazione con lui. Ma se non aveva intenzione di parlare non ci sarei mai riuscita. Quando non rispose mi girai sbuffando verso il finestrino. Non riuscivo proprio a capirlo. Prima cercava di aiutarmi con quel Mark o come si chiama, poi mi offre un passaggio, fa tutto il gentile, scopro che gli piace il mio gruppo preferito e poi che fa? Mi ignora. Non parla. Mi avevano detto che non lo faceva con nessuno. Ma stare in macchina con uno così è davvero stressante. Sembra di essere soli. Solo la musica mi accompagna in questo viaggio "The Silent man" mi girai verso lui guardandolo confusa "È la mia canzone preferita" fece spallucce. Sorrisi soddisfatta "Looking through her eyes" gli dissi. Lo vidi sorridere e le sue adorabili fossette spuntarono. Sorrisi anche io. Allora non era così male. Non è vero che non parla. C'è si. Però qualcosa lo dice. Passammo il resto del viaggio godendoci 'Falling into infinity' in silenzio.

Arrivati davanti a casa mia sbloccò le portiere e scese per venire ad aprirmi la porta. Gli sorrisi e scesi avviandomi alla porta. Suonai il campanello e sentì dei passi avvicinarsi. Mia madre venne ad aprirci "Ciao ragazzi siete già a casa?" chiese guardandoci confusa "Si mamma. Ero stanca così Harry si offerto di riaccompagnarmi a casa" sorrisi a Harry prima di entrare in casa "Accomodati caro vado a chiamare le piccole pesti" sorrise a fece spazio a Harry per farlo entrare. Entrò in casa e mi raggiunse in cucina "Posso offrirti qualcosa?" chiesi. Scosse la testa. Ecco ci risiamo. Adesso non parla di nuovo. Gli sorrisi nella speranza che si rilassasse un po'. Andai in salotto per sedermi sul divano. Ero davvero distrutta. Mi seguì senza dire una parola "Puoi sederti se vuoi" dissi indicando il divano. Mi sorrise e si sedette vicino a me "Harry!" Lux gli corse incontro e gli saltò addosso. La prese al volo e la fece sedere in braccio a lui "Ciao principessa. Ti sei divertita?" "Sii! Spero che Niall faccia un altra festa così posso venire ancora qui" disse abbracciando Harry. Logan mi raggiunse e si sedette in braccio a me "Ciao campione. Allora. Com'è andata?" chiesi al mio fratellino che stava guardando la bimba accanto a lui "Bene" dissi prima di sbadigliare e appoggiarsi a me "Principessa non possiamo sempre disturbare i signori Leerman lo sai vero?" disse Harry guardandola seriamente "Oh" disse dispiaciuta guardando Logan che le sorrise stancamente "Non disturbi caro sai?" disse mia madre spuntando dalla cucina "Siete sempre i benvenuti se volete" disse sorridendo a Lux "Ecco visto Harry. Smettila di fare il cattivo" disse facendogli la linguaccia "Visto che sono così cattivo la prossima volta non vai proprio da nessuno" disse scherzando "Noo! No scherzavo Harry! Lo sai che scherzo" disse facendoci ridere "Lo so principessa. Andiamo a casa forza. Saluta Logan". Lux scese dalle gambe di Harry, si avvicinò a Logan e lo abbracciò. Erano così teneri. Sorrisi guardando quella scena così tenera "Ciao Logan" "Ciao Lux. Ciao Harry" disse guardando Harry che nel frattempo si era alzato e stava aiutando sua sorella a mettere la giacca "Ciao campione. Batti il cinque" disse abbassandosi alla sua altezza. Gli diede il cinque e Harry gli scompigliò i capelli "Grazie di tutto signori Leerman scusate il disturbo" "Non preoccuparti Harry ti ho già detto che non c'è problema. Grazie a te per aver riaccompagnato Allison a casa" rispose mia madre "Vi accompagno alla porta" dissi io alzandomi e accompagnando Harry e Lux alla porta "Grazie Harry. Sai per Mark..." dissi alzando lo sguardo. I nostri occhi si incrociarono. Rispondimi. Rispondimi ti prego "Non preoccuparti è un idiota lascialo perdere" sorrise. Poi fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Non da lui. Si avvicinò e mi stampò in bacio sulla guancia "Buonanotte Ally" sussurrò al mio orecchio prima di prendere la mano della sorella e andare in macchina "Buonanotte Harry" sussurrai quando ormai era troppo lontano per sentirmi.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora