ALLISON POV.
La sveglia risuonò per tutta la stanza strappandomi via dai miei sogni. Mi alzai e mi diressi in bagno. I miei lunghi capelli rossi erano aggroviglianti in un ammasso di ricci disordinati, i miei occhi azzurri ancora stanchi si riflettevano pigramente nello specchio donandomi la visione del mio viso stanco. Feci una doccia veloce e mi vestì pronta per andare a scuola. Salì sul pullman trovando un posto libero vicino al finestrino. Misi le cuffie e mi persi nel mio mondo. Osservavo New York da dietro il finestrino notando come le persone indaffarate correvano per andare al lavoro, salutavano le famiglie con un grosso sorriso per poi dirigersi alle macchine che sfrecciavano sulle strade della grande metropoli. Alcune persone già di prima mattina sembravano arrabbiate con il mondo intero per il loro lavoro, altre invece uscivano di casa con il sorriso cercando di affrontare al meglio la lunga giornata. Il mondo sfrecciava intorno a me e ogni gente che camminava sul marciapiede sotto di me aveva una storia da raccontare. Che poi lo facesse apertamente o no è tutto da vedere. Ma ognuno di noi ha una storia da raccontare. Il grande edificio scolastico si stagliava davanti a me con imponenza. Scesi dal pullman e mi diressi verso l'entrata. Lottie non c'era sul pullman sta mattina e il senso di colpa mi divorò lo stomaco ripensando a quello che era successo ieri. Si era incantata a fissare un punto indefinito della stanza non appena ha ammesso di provare qualcosa per Luke. Mi disse di non preoccuparmi. Ma sapevo che mentiva. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Gli occhi non mentono. E i suoi non dicevano che stava bene. Era persa. Erano spenti. Fissi in un punto. E fu lì che capì che non avrei dovuto più tirare fuori l'argomento. Fu in quel momento che capì che se voleva dirmi che succedeva lo avrebbe fatto lei. Mi avvicina al gruppo non appena individuai la testa biondo platino di Mike. Toccai la spalla di Clary che mi strinse in un abbraccio non appena si voltò verso di me. Salutai tutti gli altri e iniziammo a parlare "Ma Lottie?" chiese Jessy "Non c'era oggi sul pullman" risposi io "Speravo poteste dirmi voi dove fosse" dissi un po' insicura. Notai Luke irrigidirsi quando nel cercarla tra gli studenti non la vide. Sospirò sollevato non appena una macchina parcheggiò davanti a scuole e Lottie scese ridendo con Louis "Oh eccolaaa!" disse Jessy. Venne verso di noi con il suo solito sorriso stampato in faccia. Salutò tutti con un bacio sulla guancia mostrando il suo immancabile sorriso "Scusate Lou ha insistito per accompagnarmi sta mattina. La sveglia non ha suonato e mi sono svegliata tardi. Non sarei mai riuscita a prendere il pullman in tempo." disse infine rivolta verso di me con un sguardo di scuse. Le sorrisi. Uno di quei sorrisi sinceri. Rassicuranti. La campanella suonò e ci dirigemmo tutti verso le nostre classi.
* * *
La mattinata passo molto più in fretta del previsto. Lottie mi offrì un passaggio in macchina per tornare a casa dicendo che almeno non sarebbe 'rimasta rinchiusa in macchina' sola con i ragazzi. Non mi diede il tempo di rispondere che potevo benissimo andare in pullman. Non volevo disturbare Louis. Mi trascinò davanti all'Audi di suo fratello e mi dissi di entrare senza storie. Risi e mi sedetti nei sedili posteriori con lei aspettando che Louis finisse la sua discussione con i suoi amici "Allora signorina. Ha intenzione di dirmi qualcosa o di rimanere zitta tutto il tempo!" disse lei facendomi ridere "Emmm...dunque signorina, se le dicessi che non ho la più pallida idea di cosa dirle lei che farebbe?" risposi di rimando "Le direi che...che...che non lo so nemmeno io" disse ridendo a crepapelle. Smise di ridere quando vide un ragazzo con la maglia della squadra della scuola passare davanti a Louis che lo incenerì con lo sguardo. Lottie si rigirò immediatamente verso di me e quando vide il mio sguardo confuso mi disse con un velo di malinconia "Em...lui...lui era il mio ragazzo" "Lottie. Mi dispiace. Che è successo?" chiesi io "Ally. Ti dispiace se ne parliamo un altro giorno. Magari domani. Sta arrivando Lou e non voglio che si preoccupi. Detesto essere compatita" mi chiese dolcemente "Lottie se non vuoi parlarmene non sei obbligata" le dissi prendendole la mano "Nono! Io voglio dirtelo. Solo...non adesso" disse lei stringendo la presa sulla mia mano e sorridendomi "Allora signore dove vi porto?" chiese Louis entrando il macchina e riportandoci alla realtà "Settima strada" risposi io "E settima strada sia" disse lui sorridendoci dallo specchietto e mettendo in moto. Accese la radio facendo partire il disco inserito. Delle note fin troppo famigliari risuonarono nel veicolo "O mio dio! Ma è Silent man dei Dream Theater" dissi io con occhi sognanti facendolo ridacchiare "Si Harry mi ha prestato questo CD dicendomi che dovevo assolutamente ascoltarli perché erano magnifici. Da quel giorno non smetto di sentirli." disse sorridendo al ricordo "Aspetta." disse Lottie "Ti piacciono?" chiese stranita "Sono il mio gruppo preferito" dissi io sorridendo soddisfatta "A te no?" chiesi "Diciamo che sono più da Green Day o cose così. Ma lo ammetto sono bravissimi" disse lei. Continuammo a parlare di musica tutto il tempo finché non arrivammo sotto casa mia "Grazie mille ragazzi. Giuro che la prossima volta non vi rompo" dissi ridendo "Tu non rompi mai vero Lou?" chiese Lottie al fratello che annuì sorridendomi "Quando vuoi" disse lui. Diedi un bacio a Lottie e a Louis che se ne era uscito dicendo che 'glielo dovevo per il passaggio' e mi allontanai entrando in casa. Mi madre osservò con aria interrogativa la macchina di Lottie allontanarsi prima di rivolgersi a me "Chi ti ha portato a casa?" chiese lei "Lottie e suo fratello" dissi sorridendole "Quindi quello a cui hai dato il bacio era il fratello" disse lei "Mamma! L'ho dato anche a Lottie se è per questo" dissi io facendola ridere. Mangiammo e poi mi chiese se pomeriggio potevo andare a prendere Logan a scuola. Corsi in camera mia feci velocemente i compiti e poi corsi a prendere mio fratello. Il cortile della scuola era pieno di bambini che correvano sui giochi in giardino oppure andavano verso il loro genitori. Mi avvicinai piano piano quando scorsi la testolina di mio fratello e gli misi le mani sugli occhi "Chi è?" dissi io "Allyyyy!!!" si girò verso di me a mi abbracciò "Ciao campione!" dissi ridendo. Ero così impegnata a salutare lui che mi accorsi dopo della bambina che era seduta con lui a giocare. Lunghi capelli biondi e lisci contornavano il suo piccolo viso, occhi verdi ci scrutavano attentamente "Ciao! Io sono Allison. Sono la sorella di Logan" dissi avvicinandomi "Come ti chiami?" chiesi dolcemente "Lux" disse lei sorridendomi "Logan vieni a giocare. Anche tu puoi giocare con noi" disse lei e non potei fare a meno di sorridere e sedermi con loro. Stavamo giocando quando Lux guardò dritto davanti a se e le si illuminò il viso. Mi girai. Due occhi verdi ci fissavano intensamente. Passava il suo sguardo da Lux, a Logan, a me di continuo. Il cipiglio sulla sua fronte era evidente e la confusione nel suo sguardo anche. Alzai lo sguardo e incatenò il suo al mio. Harry. Il verde dei suoi occhi mi perforava l'anima. Scavava dentro di me e si impossessava di ogni piccola parte. Volevo distogliere lo sguardo da quel ragazzo imbronciato. Ma non riuscivo. Volevo far uscire dalla mia anima i suoi occhi curiosi. Ma sembrava essersi preso ogni parte di me. "Harryyy!!" urlò Lux facendogli distogliere lo sguardo. Quando vide la bambina avvicinarsi correndo a lui il suo sguardo si addolcì, il cipiglio scomparve dal suo viso e i suoi occhi, prima di un verde scuro e penetrante, si schiarirono diventando verdi chiaro. Si abbassò al livello di Lux permettendole così di avvolgere le sue piccole braccia attorno al suo collo prima di stringerla in un forte abbraccio e prenderla in braccio. Stavano lì. Abbracciati. Lui che la stringeva come se avesse paura che potesse scivolargli via da un momento all'altro. Lei che sorrideva e nascondeva la faccia nel suo collo. Sorrise anche lui. Due fossette comparvero ai lati della sua bocca. Una scintilla attraversò i suoi occhi rendendoli ancora più chiari del solito. Lux gli sussurrò qualcosa e lui alzò lo sguardo verso di noi. Ma distolsi subito il mio non volendo cadere ancora sotto l'incantesimo dei suoi occhi. Logan si avvicinò a me e si sedette in braccio "Quel ragazzo si sta avvicinando" mi sussurrò. Alzai lo sguardo e lo ritrovai davanti a noi. Lo sguardo rivolto verso di noi. Sorrideva ancora. Lasciò scendere Lux e si sedette per terra. Lei si avvicinò e disse "Logan. Non avere paura. Non ti mangia sai." disse ridendo al mio fratellino "Lo so" disse lui scoppiando a ridere "Harry. Lui è Logan. È il mio compagno di banco" disse sorridendo fiera "Ciao" disse timido mio fratello "Ei campione. Lux mi ha parlato tanto di te sai". La sua voce roca e profonda mi fece alzare subito lo sguardo che avevo tenuto basso tutto il tempo. Non l'avevo mai sentito parlare fino ad adesso.
"Non ti parlerà...non perché sei tu. Lui fa così con tutti" disse Ashton "Ash ha ragione" confermò Calum.
Mio fratello arrossì e Lux corse da Harry nascondendosi nel suo petto "Non dovevi dirglielo" sussurrò lei facendolo ridere. Logan sorrise ancora di più nel sentirlo ridere e si avvicinò prendendo la manina di Lux "Pensi che se gli presento mio sorella si arrabbia" chiese lui "Noo! Harry. Lei è Ally. È sua sorella" disse sorridendo. Così lui alzò lo sguardo. E di nuovo quella sensazione. I miei occhi incatenati ai suoi, le mani iniziano a sudare, una morsa mi stringe lo stomaco, uno zoo si scatena dentro di esso, la mia anima lotta per non mostrarsi a lui, ai suoi occhi, ma cede. Cede come ha ceduto prima. Cede come se non avesse altra possibilità. E si mostra. Si mostra a lui senza timore. Continua a fissarmi senza dire una parola così, spinta dalla voglia di sentire di nuovo la sua voce, allungo una mano verso di lui e mi presento "Allison". Guarda titubante la mia mano, indeciso se afferrarla o no, l'indecisione e chiara nei suoi occhi verdi. Inizio a credere che non la prenderà mai. E penso che forse è meglio toglierla e fare finta di nulla. Ma quando mi decido a ritirare la mia mano ecco che la prende. La prende nelle sue mani grandi. Calde. Elettricità si sparge nel mio corpo al suo tocco. Il cuore batte e sembra voler uscire dal petto. "Harry". Di nuovo quella voce. Quella voce così profonda. Quella voce che rimbombava nella mie orecchie. Lo guardai. Più sicura adesso. Sorrideva. Mi stava sorridendo per qualche strana ragione. Sorrisi anche io. Allontanò piano la sua mano dalla mia. Il mio corpo si raffreddò. Il cuore ritornò a battere normalmente. Ritirai la mia mano e distolsi lo sguardo. Lasciando che la mia anima tornasse a rinchiudersi dentro di me. I due bambini ci guardavano senza capire. Senza capire il perché dei nostri silenzi. Senza capire come mai non ci stessimo conoscendo. Guardai mio fratello che mi sorrise esattamente come Lux faceva con Harry. La mia tasca vibrava e risposti velocemente a mia madre che chiedeva che fine avessimo fatto. Solo allora mi accorsi dell'orario. La campanella era ormai suonata da mezz'ora. Erano le cinque e stava iniziando a piovere "Logan" dissi io "Logan dobbiamo andare" "Ma io non voglio. Dai per favore" disse lui con la faccia da cucciolo "Logan. Sono le cinque. Sta iniziando a piovere, non abbiamo un ombrello e io non ho la macchina" dissi accarezzandolo "Quindi dobbiamo correre?" chiese lui "Se non ci sbrighiamo temo di si" dissi guardando il cielo grigio sopra di noi "Ti accompagniamo noi" disse una vocina alle nostre spalle. Lux era li. Che ci guardava e stringeva la mano di Harry "Tanto lui è grande. Ha la macchina. Così non devi correre" disse lei "Piccola. Non voglio disturbare tuo fratello. Stai tranquilla" dissi abbassandomi al suo livello "Ma non lo disturbi! Vero Harry?". Confusione. Il suo sguardo era confuso. Non capiva come sua sorella potesse fidarsi in questo modo di uno sconosciuto probabilmente. Guardò la sorellina che aspettava una risposta. E di nuovo. Il suo sguardo si addolcì "Per me non ci sono problemi." disse grattandosi il retro del collo con la meno libera "Emm...dovete solo dirmi l'indirizzo" disse insicuro. Sorrisi appena sentì i bambini gridare "Siii". "Ally. Andiamo con loro per favore. Sono stanco." disse facendo la faccia da cucciolo. Ooh andiamo non potevo dirgli di no "Se per te non è un problema" dissi rivolta a Harry e Logan mi abbracciò. Ci dirigemmo verso l'auto. Ed entrammo.
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Looking through his eyes
Novela JuvenilAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...