Capitolo 48

103 8 0
                                    

ALLISON POV.

Ora sapevo. Mi aveva dato la chiave per la parte più dolorosa del suo cuore, quella che conteneva il ricordo di quella notte orribile e il ricordo di quelle persone a lui tanto care che lo avevano lasciato troppo presto. Si era preso sulle spalle il carico della vita della sorella, vivendo solo in parte la sua adolescenza. Era stato costretto a crescere troppo in fretta, a farsi carico di certe responsabilità.

Non potevo biasimarlo per non voler dire a nessuno la sua storia, tutto quello che era successo era una cosa davvero orribile e se fossi stato in lui avrei probabilmente reagito alla stessa maniera. Sapevo di aver abbattuto i suoi muri, ed ero contenta di non averlo fatto con la forza, ero contenta che si fidasse di me tanto da raccontarmi una cosa così difficile.

La strada del ritorno fu silenziosa esattamente come all'andata, ma questa volta non sentivo quello strano peso al petto, sentivo semplicemente silenzio, ed il calore della sua mano ancora nella mia. Il portone di casa era vicino ed in poco tempo lo raggiungemmo. Sospirai rabbrividendo quando la sua mano lasciò la mia, presi le chiavi e le infilai nella serratura. "Grazie" sussurrai girandomi verso di lui. Mi guardò confuso come se non stesse capendo perché lo stessi ringraziando. Ma lui non poteva sapere quanto quelle informazioni mi avevano aiutato in parte a capirlo.

Tuttavia annuì sorridendo leggermente. Ricambiai il sorriso prima di augurargli la buona notte e girarmi verso la porta di casa. Stavo per aprire la porta quando mi girai improvvisamente e vedendolo ancora abbastanza vicino esclamai "Non ci volevo andare". Lui bloccò i suoi passi girandosi verso la mia direzione con ancora lo stesso sguardo confuso sul viso "Con James -chiarì- non volevo uscire con lui" ammisi sostenendo il suo sguardo. Abbassai la testa quando un sorriso spuntò sul suo viso e la rialzai solo quando disse "Buonanotte Ally" restando lì ferma a guardalo andare via.

* * * *

Il giorno dopo mi alzai stranamente di buon umore. Gli eventi della sera passata avevano fatto un po' di ordine nella mia testa aiutandomi a mettere insieme i pezzi del puzzle che era la vita di Harry.

Ancora faticavo a credere a quanto aveva sofferto, a quanto duramente aveva lavorato per mantenere la sorellina. Non potevo nemmeno immaginare quanto tempo gli ci era voluto per rimettere insieme pezzi del suo cuore infranto, e non potevo biasimarlo se portava costantemente quella maschera d'indifferenza sul viso. Ieri sera cercava di nascondersi mentre le lacrime calde rigavano il suo viso arrossato dal freddo, arrossando i suoi occhi smeraldo.

Ma io lo vedevo, sentivo la sofferenza dietro le sue parole, vedevo il dolore dietro il suo sguardo e mi chiedevo se sarebbe mai stato possibile ricostruire quel cuore così infranto, sa sarebbe mai stato capace di riaffezionarsi a qualcuno, sa sarebbe mai stato capace di amare qualcuno.

Decisi di andare a fare colazione fuori approfittando dell'assenza dei miei genitori. La giornata era ancora più fredda di quella di ieri, il vento scuoteva gli alberi annodando i miei capelli, arrossava le mie guance e con se portava il freddo che puntualmente si insinuava tra le mie ossa raffreddando tutto il mio corpo.
Il cambio di temperatura dall'esterno a dentro il locale era impressionante: se fuori si moriva di freddo dentro quel posto riuscivi quasi ad avere caldo. Mi sedetti al tavolo riflettendo su cosa prendere, anche se sapevo che alla fine avrei preso le solite cose: cappuccino e brioche oppure una ciambella. "Buongiorno, benvenuta da Starbucks" sorrise i ragazzo dietro che aspettava la mia ordinazione con un bloc-notes aperto e un sorriso radioso in viso . Ricambiai il sorriso ordinando la mia colazione. Ringraziai il cameriere quando mi portò la colazione "Figurati" disse prima di allontanarsi lasciandomi sola.

Iniziai a mangiare con foga la mia brioche assaporando il suo gusto e mi stupì di scoprire che la fame quella mattina era ancora più forte di quella che mi ero immaginata.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora