Capitolo 38

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ALLISON POV.

"ALLY!". Quella voce, la stessa voce che non sentivo da quella che sembrava essere un'eternità arrivò forte e chiara al mio orecchio: il suono profondo di quest'ultima mi ricordava tutte le sensazioni migliori. Sensazioni che solo una persona era stata in grado di farmi provare: Daniel. Girai la testa nella sua direzione osservandolo avvicinarsi a me, a noi. Gli diedi le spalle incapace di sostenere il suo sguardo, tutto quello che volevo era non vederlo più, era che lui mi lasciasse stare una volta per tutte; ma quando lo sentì tanto vicino da riuscire a toccarmi mi rassegnai al fatto che non sarebbe accaduto nulla di tutto quello che avevo voluto. Il suo tocco mi fece girare nella sua direzione "Daniel" sussurrai con un sospiro "Che bello rivederti Allison" disse lui cercando il mio sguardo. Per un momento, quando i miei occhi incontrarono i suoi, mi vennero in mente tutti i baci leggeri scambiati negli anni precedenti, tutte le carezze e gli abbracci che erano riusciti a farmi sentire a casa; poi però la situazione cambiò radicalmente: i ricordi del dolore che mi aveva causato riaffiorarono spazzando via tutti i ricordi felici di noi due. Potei sentire il mio cuore stringersi leggermente, cercando di proteggersi dai ricordi di momenti fin troppo dolorosi. Daniel aveva giocato con i miei sentimenti e con il mio cuore. Aveva preso ogni cosa di me, gli avevo dato tutto quello che avevo e lui lo aveva preso senza pensarci, consumando il mio amore per lui fin quando non ne rimase più nulla.

Il rumore di un bicchierino di vetro che veniva poggiato pesantemente sul tavolino dietro me mi risvegliò dai miei pensieri: Harry mi stava fissando cercando di capire chi fosse il ragazzo misterioso che si era avvicinato a noi senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Quando i miei occhi incontrarono le sue gemme verdi per un momento, in mezzo alla confusione dei suoi occhi, scovai un qualcosa che mi infuse sicurezza "H-harry lui è Daniel, Daniel lui è Harry". I due ragazzi si guardarono scettici prima di stringersi la mano ripetendo i loro nomi "Sono Daniel, il suo ragazzo" disse "Il mio EX ragazzo" dissi io sottolineando la parola ex il che sembrò dare molto piacere a Harry che nel sentire le parole dell'altro ragazzo aveva irrigidito la mascella. Daniel ridacchiò lasciando che una smorfia divertita si formasse sul suo viso "Andiamo Ally non sarai ancora arrabbiata per quello che è successo vero?" "Mi sembrava di averti detto di starmi alla larga, o mi sbaglio?" un'altra risatina uscì dalla sua bocca e questo non fece altro che farmi arrabbiare di più. Aggrottai la fronte fulminandolo con lo sguardo "Vattene Daniel, adesso" dissi decisa facendolo smettere di ridere "Andiamo Ally smettila di fare la bambina" disse avvicinandosi. Mi spostai più indietro sulla sedia cercando di creare più spazio possibile ma quando andai a sbattere contro il bancone dei drink capì che non potevo allontanarmi da lui più di così. Sogghignò quando capì di essere abbastanza vicino da potermi toccare, allungò una mano verso di me, ma qualcuno si mise in mezzo a noi due: riconobbi la massa di ricci e l'imponente statura di Harry davanti ai miei occhi "Sei ancora qui? Ti aveva detto di andartene" "Tu sparisci, non centri nulla in tutto questo". Harry serrò i pugni tendendo le braccia lungo i fianchi "Harry calmati" sussurrai da dietro le sue spalle afferrando una sua mano per stringerla nelle mie "Vattene Daniel" dissi uscendo dal mio nascondiglio dietro Harry che si spostò accanto a me stando comunque sempre attento alle azioni del mio ex ragazzo "Okay bambolina, però non credere che sia finita qui". Quando si allontanò rilasciai un forte sospiro che non sapevo di trattenere "Che diavolo vuole quel tipo?" disse Harry guardandomi con una certa frustrazione negli occhi "Non lo so, sinceramente non credevo l'avrei più rivisto, almeno questi erano i miei piani -sbuffai- evidentemente mi sbagliavo". Sentì i miei occhi riempirsi di lacrime e decisi di andare al bagno "I-io vado, vado al bagno" dissi balbettando.

I bagno erano pieni di ragazze intente a rifarsi il trucco, sistemandosi i vestiti striminziti lungo i fianchi. Mi avviai in un bagno e chiusi la porta appoggiandomi a quest'ultima scivolandoci contro.

Non avrei mai voluto rivedere Daniel, era l'ultima cosa che avrei voluto, finalmente credevo di essermi dimenticata di tutto quello che era successo, ma quando i miei occhi azzurri avevano incontrato i suoi nocciola tutto il mondo mi era crollato addosso: mi ricordai di quanto mi piacesse perdermi in quegli occhi, di quanto li avevo considerati un porto sicuro per me, di come mi ero fidata ciecamente quando mi diceva che la sera non potevamo vederci perché doveva lavorare per aiutare la sua famiglia.

Sentì una lacrima scendere lentamente lungo il mio viso seguita da tante altre. Portai le gambe al petto lasciando che tutta la mia frustrazione uscisse fuori. Chiusi gli occhi appoggiando la fronte alle mie ginocchia e fu in quel momento che li vidi: due gemme verdi che mi guardavano sorprese e felici di vedermi, lo smeraldo luccicante presente in esse. Tutto quello che mi aveva fatto piangere fino a quel momento smise di fare così male, lasciando che le mie lacrime diminuissero prima di sparire completamente. Passai la mano sui miei occhi strofinandoli leggermente, poi mi alzai. Quando aprì la porta mantenni lo sguardo basso dirigendomi silenziosamente al lavandino per sciacquarmi la faccia.

Harry era seduto allo stesso posto di prima, si stava guardando in giro preoccupato, ma quando i suoi occhi preoccupati incontrarono i miei lucidi sembrò rilassarsi leggermente. Mi avvicinai piano a lui sedendomi accanto e prendendo la mia coca-cola per poi finirla "Hai pianto" sussurrò facendo fare una leggera capriola al mio cuore che sussultò quando mi strinse la mano. Alzai lo sguardo verso di lui facendo scontare i nostri occhi ancora una volta "Sto bene" dissi non distogliendo lo sguardo dal suo. Non rispose, annuì solamente. Ci fu un attimo di silenzio imbarazzante che fu però interrotto da lui "Sai a volte parlarne fa bene, aiuta a sfogarsi, così dicono" disse lui facendomi ridacchiare "È solo che, è una giorno di festa non voglio che lo passi sentendo il mio lagnoso discorso adolescenziale su una storia finita male" "Se non volessi non te lo direi non credi" disse lui sorridendomi leggermente. Abbassai lo sguardo incapace di sostenere il suo sguardo: non avevo mai parlato con nessuno di Daniel se non con Stacy, nessuno si era mai offerto di sapere cosa fosse successo, ne come mi sentissi, tutti si sono semplicemente limitai a qualche abbraccio e carezza. Non mi sarei mai aspettata che lui, il ragazzo che era stato capace di farmi provare quanto di più vicino ai sentimenti per Daniel con un semplice sguardo, lo stesso ragazzo che adesso mi guardava sorridendo e infondendomi sicurezza, spronandomi a parlare di quello di cui non avevo mai parlato, guardandomi con quegli occhi che sembravano dire "Non preoccuparti, fidati, io sono qui e ti ascolto".

Alzai un'ultima volta lo sguardo verso di lui ma questa volta, quando i nostri occhi si scontrarono per quella che sembrò la millesima volta in quella serata, non scappai dal suo sguardo ma mi imposi di aprirmi a lui lasciando che i suoi occhi smeraldo guardassero attraverso i miei.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora