Capitolo 13

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HARRY POV.
La mattinata a scuola sembra non passare più. Odio fottutamente tanto il giovedì. Pieno di materie di merda, insegnate da persone di merda in un posto di merda. Quando la campanella dell'ultima ora di scuola suonò mi precipitai fuori da quel posto. Raggiunsi i ragazzi che stavano discutendo su quello che era successo la mattina prima. Louis era incazzato nero da ieri e il suo solito spirito dell'umorismo è completamente andato a puttane. Lo capisco. Se qualcuno dovrebbe mai fare una cosa del genere a Lux penso che potrei ucciderlo con le mie mani, soprattutto dopo che l'ha trattata di merda spezzandole letteralmente il cuore. I ricordi della mattina precedente mi portarono a pensare ad una sola persona. La stessa che mi ronzava in testa continuamente. Era così spaventata, confusa. Quando si avvicinò e sentì un lacrima rigarle il viso bagnando la mia mando appoggiata sulla sua guancia sentì uno strano dolore al petto. Mi affrettai ad asciugare tutte le lacrime che scesero dopo di quella. Quando quella fottuta campanella suonò non volevo davvero lasciarla andare. Ma non potevo fare tardi a lezione. Avevo bisogno di mantenere la mia media alta. Non perché me ne fregasse qualcosa ma per il semplice fatto che i miei genitori tenevano davvero tanto a questa cosa, che promisi loro di mantenere voti alti a scuola, oltre che a prendermi cura di Lux. Salutai in fretta i ragazzi e andai a casa. Avevo il pomeriggio libero e sarei potuto andare a prendere Lux a scuola invece che mandare mia zia. Dopo mangiato feci velocemente tutti i compiti e poi mi vestì per andare a prendere Lux. Presi il libro che dovevo restituire in biblioteca con l'intento di passare dopo aver preso mia sorella. Entrai nel famigliare edificio e mi diressi verso la sua classe. Tutti i genitori erano fuori ad aspettare che uscissero i figli, una signora anziana stava aspettando presumo il nipote accompagnata dal marito e poi c'ero io. Un diciottenne in mezzo ai genitori e ai nonni. In attesa della mia sorellina. Ogni volta che vedevo questa scena non potevo far altro che pensare alle volte in cui mia madre veniva a prendermi a scuola.

La campanella suonò presi il mio zaino e uscì. Tutti i genitori erano lì ad aspettare i miei compagni di classe ma io cercavo la mia mamma. Quando la vidi le corsi incontro e lei si abbassò per prendermi poi in braccio "Ciao tesoro. Com'è andata a scuola? Ti sei divertito?" chiese con il suo solito tono dolce "Si" dissi io sorridendo. Mi mise giù e le presi la mano mentre andavamo alla macchina "Andiamo a prendere un gelato ti va campione?" probabilmente feci una faccia buffa visto che scoppiò a ridere "Siii" urlai io prima di allacciarmi la cintura e partire "E che gelato sia" disse lei sorridendomi dallo specchietto.

La porta che si aprì mi distrasse, per fortuna, dai ricordi che mi stavano inghiottendo. Entrai nella sua classe e vidi accanto a lei il piccolo Logan. Così simile a sua sorella. Mi avvicinai piano piano e presi Lux dal dietro facendola ridere quando iniziai a farle il solletico "Ciao principessa" le dissi mettendola giù "Ciaooo" sorrise lei "Ei campione" dissi scompigliando i capelli rossi di Logan "Chi ti viene a prendere oggi?" chiesi non vedendo nessuno ancora vicino a lui "La mia nonna e il mio nonno. Sono arrivati da Montreal sai e non li vedo da tanto e..." "Ed eccoci qui" disse la signora che avevo visto poco prima fuori dalla porta sempre a braccetto con suo marito "Nonna! Nonno!" Logan saltò dalla sedia per abbracciarli "Nonna lei e Lux la bambina che ti dicevo ieri sera e lui è Harry suo fratello. Il ragazzo che ha fatto arrossire Ally ieri mentre parlavo di loro" disse lui ridendo. Al sentire pronunciare il suo nome il mio stomaco si strinse leggermente "Salve sono Harry" dissi porgendo la mano ad entrambi "È un piacere conoscerti Harry. La storia dell'arrossire è vera nel caso ti interessi" disse la signora Leerman ridacchiando "Ciao giovanotto. Sono Kevin il nonno di Logan e di Ally" disse marcando sul suo nome "È arrossita davvero tanto ieri" disse ridacchiando anche lui. Non riuscì a frenare il sorriso che mi spuntò sul volto "È un piacere anche per me conoscervi sognori Leerman" dissi io "Oh caro noi siamo i genitori della madre ma ti prego chiamaci per nome. Io sono Rose e lui, come ha detto prima è Kevin" disse Rose sorridendomi "Bhe allora è stato un piacere ma io e Lux dobbiamo proprio andare a casa. Rose, Kevin, campione" dissi salutando e prendendo Lux per mano prima di avviarmi alla macchina. Quando salì le allacciai la cintura e partì "Principessa ascolta devo restituire un libro in biblioteca quindi adesso passiamo un attimo di lì okay" le dissi vedendola annuire "Tutto bene Lux?" chiesi preoccupato "Harry. Perché le altre bimbe mi prendono in giro quando gli dico che mamma e papà non ci sono più?" chiese girandosi verso di me. Quella domanda mi fece affondare il cuore "Principessa....lasciale parlare. Tu sei forte più di tutte loro. Sono solo stupide, non sanno quello che si prova a non avere i genitori. Non sono nemmeno lontanamente forti come te" dissi sospirando "Si ma...non è giusto" disse tirando su con il naso. O no. Parcheggiai la macchina di fronte alla biblioteca e poi scesi per sedermi accanto a lei nei sedili posteriori. Le slacciai la cintura e lasciai che si sedesse in braccio a me. La abbracciai e le accarezzai dolcemente i capelli "Lux...ascoltami...va tutto bene...so che non è giusto. Lo so perfettamente. So anche che è difficile vivere e crescere senza i genitori. Ma devi ascoltarmi...andrà tutto bene okay...noi ce la faremo e tu alla fine glielo metterai in culo...o merda fai finta che non ho detto l'ultima frase okay" dissi accorgendomi di quello che le avevo detto ricevendo solo un movimento del capo in risposta "Adesso riporto il libro e poi andiamo a casa si?" dissi scendendo dall'auto e prendendola in braccio mentre lei stringeva il mio libro. Chiusi l'auto e mi diressi in biblioteca. Appena entrammo il forte odore di libri pervase i miei sensi e non potei far altro che sorridere. Mi avvicinai al bancone per salutare Marge ma quando arrivai non trovai la solita signora anziana dietro di esso. C'era un ragazza impegnata a sistemare alcune carte. Mi schiarì la voce e lei alzò lo sguardo. Ally. I suoi capelli rossi le incorniciavano il viso ricandendole perfettamente lungo le spalle, i suoi occhi azzurri incatenati ai miei. Nessuno dei due parlava. È strano come riuscissimo a comunicare solo guardandoci negli occhi. È strano come mi sento quando è vicino a me. È tutto così fottutamente strano "Ally!" urlò Lux interrompendo il nostro contatto visivo "Ciao piccola" le sorrise dolcemente "Harry lasciami voglio salutarla" disse mia sorella dandomi degli schiaffetti sulle mani. La lasciai e lei corse da Allison che si abbassò al suo livello e l'abbracciò. Sorrisi a quella vista. È così bello il contrasto tra i capelli biondi della mia sorellina e il rosso della ragazza. Quando si staccò dall'abbraccio ricorse da me e la presi in braccio come prima "Allora...cosa vi serve?" chiese sorridendoci "Io...devo restituire questo" dissi mettendo il libro sul bancone "Oh...okay...em aspetta sono nuova devo ancora capire bene come si fa" disse arrossendo. Ridacchiai facendola arrossire ancora di più "Okay ho quasi fatto...ecco fatto" disse togliendo il fogliettino che aveva messo dentro Marge quando presi il libro. Andò verso un scaffale e riposizionò il libro esattamente al suo posto. Non sapevo lavorasse lì. Non l'avrei mai detto. E Marge non mi aveva parlato di nessuna nuova dipendente "Da quando lavori qui?" chiesi alzando il sopracciglio "Martedì. È stato il mio primo giorno ufficiale diciamo" disse ridacchiando "È stato un disastro" scosse la testa ridendo "Non può essere andato così male" dissi ridendo "No credimi è stato orribile. Questo posto era pieno di gente che prendeva in prestito o restituiva libri e io non avevo la minima idea di cosa dovessi fare" disse ridendo e arrossendo leggermente "Ma ei! Sto facendo progressi" scoppiammo a ridere entrambi "A che ora finisci?" chiesi "Diciamo che Marge mi ha detto che questi primi giorni posso chiudere un po' prima. Quindi diciamo alle cinque/ cinque e un quarto" "Tra dieci minuti in pratica" dissi guardando l'orologio. La testa di mia sorella era appoggiata alla mia spalla e stava leggermente russando. Andai verso le poltrone e la misi sdraiata lì coprendola con la mia giacca. Guardai Ally che mi stava fissando con le sopracciglia aggrottate "Che c'è? Pesa dopo un po' " dissi sorridendo "Povera sarà scomoda non puoi portarla a casa o che ne so io" disse lei guardando Lux "Starà bene. E poi devo prima vedere i tuoi progressi per assicurarmi che non combini pasticci. Lavoravo qui prima sai" dissi sorridendo soddisfatto "Davvero? Quindi sai come si fanno tutte quelle cose strane" disse riferendosi al prestito dei libri. Annuì facendole segno di seguirmi "Queste 'cose strane' come dici tu non sono così complicate sai" dissi ridacchiando per la sua faccia corrucciata "Dai ti faccio vedere: allora quando qualcuno prende in prestito il libro devi prendere uno di questi foglietti e farlo compilare al tipo, poi lo metti nel libro ed ecco fatto. Ricordati di eliminarlo dalla lista dei libri finché non te lo riportano" sorrisi quando la vidi scrivere il procedimento frettolosamente su un foglio "Che c'è. Me lo dimentico se no" disse ridendo con me "Ei dai direi che hai lavorato abbastanza....em...se ti va posso darti un passaggio" dissi grattandomi il retro del collo imbarazzato "Mi faresti un favore" mi rilassai quando la visi sorridere. Andai a recuperare Lux che dormiva beata sulle poltrone con su la mia giacca la presi in braccio e andai verso la macchina. Quando fu sicura di aver chiuso bene la porta dell'edificio salì affianco a me e misi in moto l'auto. Il viaggio in macchina fu davvero troppo silenzioso e quando arrivammo davanti a casa sua mi schiarì la voce mentre cercavo disperatamente qualcosa da dirle. Si slacciò la cintura si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia. Quando si allontanò di nuovo arrossì violentemente e questo non fece altro che farmi sorridere. Ci guardammo negli occhi senza fiatare. Ma bastò. In quel momento vidi tutto quello che avrebbe voluto dirmi nei suoi occhi oceano ancora incatenati ai miei. Sorrise prima di scendere dalla mia auto e entrare in casa sua. Sorrisi e mi diressi verso casa, ripensando al veloce bacio sulla guancia.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora