Looking through his eyes

Capitolo 69

HARRY POV.

"Benvenuti alla semi-finale di campionato di football dei principali licei di New York"

La voce assordante dell'altoparlante mi investii i sensi stordendomi e strappandomi violentemente dai miei pensieri. Sbuffai infastidito cercando invano di trovare una posizione comoda sugli spalti dove eravamo seduti.

"Ditemi di nuovo perché cazzo siamo qui" dissi rivolgendomi ai miei amici che tenevano in mano del cibo e della birra "È il nostro ultimo anni qui dentro Styles! Potrebbe essere l'ultima partita di football tra licei che vediamo" disse Liam esaltato. Alzai gli occhi al cielo continuando a non capire da dove venisse tutto questo entusiasmo per il football.

Da quando eravamo entrati in questa scuola, o meglio, da quando avevo iniziato a frequentare i ragazzi non ci eravamo mai persi una partita di football del nostro liceo. Io avevo sempre cercato di oppormi a questa scelta, ma in cambio avevo solo ricevuto degli occhi al cielo e alla fine mi ero sempre ritrovato con il culo appoggiato a questi spalti scomodi e una birra scadente in mano.

Sospirai e presi un piccolo sorso della mia birra portando il mio sguardo verso il campo quando il coach e la squadra entrarono. I miei amici applaudirono felici ai giocatori incitandoli ripetendo il loro nome insieme al resto dei tifosi. Io scossi semplicemente la testa bloccando il mio sguardo su un giocatore in particolare.

'Mi ha minacciata'

Le parole di Allison rimbombavano nella mia testa ed erano tutto ciò a cui riuscivo a pensare quando incontravo anche solo per sbaglio James nei corridoi della scuola. E ora vederlo lì, a prendersi gli applausi degli spalti, con quel sorriso da perfetto figlio di puttana, sentivo crescere in me la voglia irrefrenabile di prenderlo a pugni.

Mi limitai a guardarlo male e ignorare la sensazione. Pochi minuti dopo le ragazze ci raggiunsero seguite dal resto del gruppo. Riconobbi prima la chioma bionda di Charlotte che, non so ancora con quale forza, si ostinava a venire a queste stupide partite, come se niente fosse successo. Trascinò Hemmings dietro di lei superando tutti i ragazzi e sedendosi poco distante da me. Dietro di lei, Allison li seguiva incerta e con lo sguardo indeciso. Si sedette accanto a me senza però degnarmi del minimo sguardo troppo concentrata a fissare i giocatori in campo.

"Presentiamo ora il capitano della squadra del liceo Webster il signor James McAdams"

Sentii la ragazza di fianco a me irrigidirsi improvvisamente e non potei frenare la mia mano dall'allungarsi e racchiudere la sua.

Solo in quel momento parve veramente accorgersi della mia presenza. Le sorrisi lievemente come per rassicurarla che non si sarebbe avvicinato a lei, per nessuna ragione, e quando ricambiò mi rilassai leggermente spostando il mio sguardo verso il campo.

La partita si concluse con una grande vittoria del nostro liceo e un forte entusiasmo diffuso tra i nostri tifosi. Sorrisi leggermente quando Louis mi batté una mano sulla spalla euforico per la vittoria "Qui bisogna festeggiare cazzo! L'ultimo anno e la squadra non è mai andata così bene!"
Scossi la testa cercando di reprimere un sorriso alle sue parole.
"Parli come se in campo ci fossi stato tu Tomlinson" "Ma se non sa nemmeno salire la scale di casa nostra senza che gli venga il fiatone!" disse Charlotte facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata e guadagnando un dito medio dal fratello maggiore che ad ogni modo ignorò il commento e buttando il braccio attorno alle mie spalle disse "Io dico di andare alla festa in palestra sta sera". Ci voltammo tutti verso di lui increduli: l'unico anno in cui eravamo andati alla festa era quello in cui Charlotte stava ancora con James, ma dopo nessuno di noi ci aveva più messo piede, forse per disprezzo verso il capitano o per rispetto verso Charlotte.