ALLISON POV.
Ero ancora bloccata in cima alle scale, fissando la porta aperta poco più in basso con gli occhi spalancati: James.
'Che diavolo ci fa lui qui? Come fa a sapere dove abito?'
Mille domande affollavano la mia mente ma nessuna di esse sembrava avere una risposta. Mi fissava con quel ghigno sul viso che avrebbe fatto rabbrividire chiunque, dei jeans stretti fasciavano le sue gambe muscolose e una giacca sportiva copriva le sue spalle larghe poggiandosi su una semplice maglia nera.
Mia madre dietro di me mi toccò le spalle e guardando James disse "Entra pure caro, Allison va a prepararsi e scende". Non se lo fece ripetere due volte ed entrò ringraziando gentilmente mia madre che mi spinse verso camera mia.
Appena entrai lei chiuse la porta lasciandomi sola con i miei pensieri e l'armadio aperto. Non avevo nessuna intenzione di mettermi qualcosa di elegante per uscire con lui, non avevo nessuna intenzione di uscire a dire la verità, ma non credevo di avere scelta. Non potevo di certo andare da mia madre e raccontare tutto quello che lui mi aveva fatto, non potevo fare nulla di tutto ciò.
Dopo essermi infilata un semplice paio di jeans e una maglietta recuperai la mia felpa e scesi le scale respirando profondamente. Mia madre e il ragazzo stavano parlando tranquillamente quando li interruppi schiarendomi la voce: mia madre fece qualche raccomandazione e James sull'orario di ritorno prendendo mio fratello per mano e uscendo di casa affermando di essere in ritardo. Quando chiuse la porta quel ghigno fastidioso tornò sul suo viso "Bella casa" disse facendomi raggelare il sangue "Che ci fai qui?" chiesi cercando di controllare la paura evidente nella mia voce "Ti porto fuori a cena, mi sembra ovvio" rispose avvicinandosi alla porta "Io non vado da nessuna parte con te" dissi il più impassibile possibile "Oh e invece tu verrai con me" ammise più duramente mentre si avvicinava la mio corpo che d'istinto indietreggiò. Scossi la testa guardandomi attorno spaesata quando la mia schiena toccò il muro freddo permettendogli di raggiungermi. Ghignò di nuovo poggiando le mani ai late della mia testa "Che fai Leerman? Scappi?" chiese ironico "Stai lontano da me" lo spinsi via raggiungendo la porta "Sia chiaro, lo sto facendo solo perché so che non mi mollerai più se non lo faccio" ammisi aprendo casa invitandolo bruscamente ad uscire. Mi voltai a chiudere casa e mi spostai da lui bruscamente quando mise le sue mani sui miei fianchi facendolo ridacchiare. Mi guidò fino alla sua auto aprendo la portiera per farmi salire.
Il mio corpo era un'insieme di paura e frustrazione che piano piano mi stava divorando dall'interno.
Avevo programmato di stare seduta sul divano, sorseggiando del tè e mangiando dei biscotti, mentre leggevo il mio fantastico libro oppure guardavo un po' di tv; uscire con un'idiota che mi aveva minacciata affinché facessi riavvicinare una delle mie migliori amiche a lui dopo quello che le aveva fatto passare era l'ultimo dei miei programmi.
Eppure eccomi qui, seduta sul sedile della sua auto per andare non so dove con l'ultima persona con la quale vorrei essere.In quel momento mi tornò in mente la prima volta che ero stata in macchina con Harry, al silenzio glaciale che c'era all'inizio all'interno del veicolo, all'imbarazzo che avevo provato, alle poche parole scambiate che dicevano tutto e nulla su di noi, alle leggere risate. Nonostante le mille strane emozioni che stavo provando in quel momento ero stata bene, mi ero sentita completamente a mio agio con lui.
Il rumore del motore che si spense mi fece tornare alla realtà "Dove siamo?" chiesi mentre scendevo "Spero ti piaccia il cinese" affermò chiudendo l'auto e dirigendosi all'entrata del ristorante. Il cameriere ci accompagnò al tavolo e poco dopo prese le nostre ordinazioni: prendemmo entrambi qualcosa di veloce da mangiare, io perché non avevo tanta fame, lui perché suppongo avesse altri piani in mente piuttosto che una semplice cena al ristorante cinese.
STAI LEGGENDO
Looking through his eyes
Teen FictionAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...