Capitolo 43

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CHARLOTTE POV.

Le luci accecanti della discoteca gremita di gente colpivano violentemente i miei occhi portandomi a chiuderli velocemente. La gente intorno a me ballava scatenata a ritmo di musica, chi con uno sconosciuto, chi con gli amici, chi con il proprio ragazzo. Io ero semplicemente lì, in mezzo alla pista muovendomi a ritmo di musica come ogni persona in quel locale, l'unica differenza era che io ero sola.

'Dio che palle' pensai

Io e Luke c'eravamo dati appuntamento davanti al bar un'ora fa, ma visto che ancora non si era presentato e io non potevo continuare a chiedere dell'acqua al barista, acqua che avrei mandato giù a fatica tra l'altro, avevo deciso di mandare al diavolo Luke e passare il mio capodanno come si deve. Quindi, dopo aver sorriso al barista, mi ero alzata dal mio sgabello e mi ero diretta in mezzo alla gente a ballare. Più di uno sconosciuto mi si era avvicinato e si era messo a ballare con me, non avevo protestato, volevo divertirmi, ma tutti loro se ne erano andati poco dopo a fare solo dio sa cosa con qualcun altro.

Girai il mio sguardo in direzione del bar e quando vidi due grandi occhi azzurri fissarmi intensamente mi rigirai sorridendo soddisfatta: Luke. Ripresi a muovermi, questa volta con più decisione, ondeggiando sui fianchi a ritmo di musica, dimenticandomi di tutto il resto e concentrandomi solo su quell'azzurro che ora era leggermente più scuro nei suoi occhi pieni di desiderio. Mi girai nuovamente verso di lui sorridendogli senza smettere un secondo di ballare. L'ennesimo sconosciuto mi si avvicinò mettendosi a ballare guardandomi lussuriosa, si avvicinò ed io indietreggiai non volendo avere nulla a che fare con lui. Delle mani afferrarono i miei fianchi e una voce che conoscevo fin troppo bene liquidò il ragazzo sconosciuto davanti a me. Tentai di spostarmi dalla sua presa ma lui mi strinse di più provocandomi un sorriso. Sentì il suo respiro sul collo "Oh, Charlotte Tomlinson, cosa mi stai facendo?" sussurrò al mio orecchio. Un brivido percorse tutta la mia schiena.

'Non lo so' pensai 'E tu Luke, che cosa mi stai facendo tu?'

Avrei voluto così tanto dirgli che non lo sapevo, che non riuscivo a capire come potesse essere cambiato tutto da un giorno all'altro, che non riuscivo a capire perché mi sentissi così quando mi stava anche solo vicino, non riuscivo a spiegarmi per quale strana ragione il mio cuore iniziasse a battere all'impazzata e tutti i miei tentativi di fermarlo erano vani; ma non gli dissi nulla di tutto ciò. Mi limitai a girarmi verso di lui allacciando le braccia al suo collo, lasciando che mi portasse più vicino al suo petto, sentì il suo cuore e il mio battere all'unisono e inconsciamente sorrisi. Lui mi guardò e con dolcezza mi chiese mentre allontanava una ciocca ribelle dal mio viso "Che c'è di tanto divertente?" io sorrisi ancora di più scuotendo la testa "Nulla" dissi decisa "Nulla" sussurrai alla fine senza smettere di sorridere. Lui scosse la testa e si lasciò scappare un sorriso. Continuammo a ballare l'una vicino all'altro, lasciando che la musica guidasse le nostre mosse e le emozioni dettassero il ritmo dei nostri cuori che continuavano comunque a battere alla stesso modo.

La musica rimbombava incessante nelle nostre orecchie, la gente intorno a noi ballava come se questa fosse l'ultima sera della loro vita, come se con questi balli sfrenati stessero dicendo addio all'anno ormai terminato, c'era chi era impaziente di chiudere questa porta per vedere cosa aveva in serbo il nuovo anno per lui, mentre c'erano persone che, forse per non dimenticare, forse perché in fondo per loro non era stato tanto male, forse per ragioni che nessuno verrà mai a sapere, chiudevano questa porta con riluttanza, sperando che non si chiudesse del tutto ma che rimanesse un piccolo spiraglio che gli avrebbe permesso di rivivere i momenti dell'anno passato.
Ero combattuta tra queste due parti: una grande parte di me avrebbe voluto chiudere la porta definitivamente, lasciare tutto alle spalle ed iniziare il nuovo anno come se fosse una nuova vita, dimenticarmi di tutti i momenti passati tra le sue braccia sentendomi a casa e tutto il dolore provato quando avevo sentito la mia casa distruggersi, sgretolarsi fino a diventare polvere, l'altra grande parte tuttavia l'avrebbe volentieri lasciata aperta permettendo a tutti i bei momenti di restare con me per sempre, tutti i sorrisi, le uscite con gli amici, i segreti inconfessabili, le battute esilaranti e tutto l'amore della famiglia, non avrei mai voluto lasciare andare tutto questo. Mai.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora