ALLISON POV.
Il sole batteva forte sulle finestre della casa di Demi dove ci eravamo riuniti presto la mattina seguente. Ognuno di noi si era messo all'opera per la colazione ed ora eravamo tutti seduti al tavolo cercando di decidere come passare la giornata. "Io dico che visto che oggi e domani sono i giorni che abbiamo completamente a disposizione, dobbiamo assolutamente approfittarne." Esordì Calum "Ovviamente solo che non è che ci sia molto da fare" osservò Jess "A dire la verità c'è un posto molto carino dove potremmo fare un pic-nic o qualcosa del genere, bisogna camminare un po' ma ne vale la pena". Alla fine optammo per quello e così ognuno di noi si diresse verso le rispettive camere per prepararsi. Prima che potessi raggiungere la porta d'ingresso una mano fece una leggera pressione sulla mia spalla "Vai di nuovo via senza salutare?" sorrisi e mi girai verso il ragazzo riccio dietro di me stampandogli un bacio sulla guancia indugiando più del dovuto "Buongiorno" sussurrai. Mi guardò cercando di reprimere un sorriso e io iniziai a sentire la piccola bolla che di solito si creava quando passavo del tempo con lui avvolgersi attorno a noi due prima di venire bruscamente interrotta da Lottie che mi trascinò letteralmente via da lui.
Ridacchiando entrò in casa nostra aiutando il rossore sulle mie guance ad apparire prepotentemente. "Cosa?" dissi soltanto "Nulla, nulla" scrollò le spalle prima di dirigersi verso la camera che condivideva con il suo ragazzo. Scossi la testa aprendo la mia valigia e tirando fuori un paio di jeans e una maglietta bianca abbinandoci sopra un cardigan beige. Sciacquai velocemente il viso e mi lavai i denti, dopo di che legai i miei capelli in una coda di cavallo lasciando sfuggire qualche ciocca rossiccia dall'elastico. Non mi preoccupai di mettere del trucco visto che non stavamo andando da nessuna parte in particolare.
Quando partimmo da casa erano ormai le undici e contammo che per arrivare tutti quanti a piedi ci avremmo impiegato almeno un'oretta volendo prendercela con calma. Osservai il paesaggio intorno a me sorridendo e prendendo dei respiri profondi: lasciai che l'aria non inquinata riempisse pienamente i miei polmoni liberandoli anche se in piccola parte dall'inquinamento di New York a cui erano abitualmente sottoposti. L'unico rumore che si sentiva erano i nostri passi e il leggero chiacchiericcio dei miei amici: questo era quello che tranquillamente io definivo pace. Ancora troppo presa dal paesaggio non mi accorsi che Harry mi si era affiancato guardando nella direzione del mio sguardo cercando di capire cose stesse catturando così tanto la mia attenzione. Sorrisi leggermente quando mi girai verso il suo viso notando che aveva messo i suoi occhiali da sole neri: se possibile con quelli era ancora più bello del solito.
Cercai di distogliere velocemente lo sguardo dal suo quando lui si accorse che lo stavo ancora fissando ricordandomi quanto odiasse essere fissato. Riportai il mio sguardo verso il panorama ignorando il suo sguardo ora pressante su di me. Vedendo che non aveva intenzione di spostarlo mi girai nuovamente nella sua direzione "Qualcosa non va?" chiesi gentile. Lui parve risvegliarsi e schiarendosi la gola scosse la testa senza lasciare che nessun suono uscisse dalle sue labbra. Ormai abituata ai suoi silenzi non dissi nulla e continuai a camminare aumentando leggermente il passo per raggiungere gli altri.
Un'ora dopo eravamo in cima alla collina da dove si potevano osservare le città ai suoi piedi regalandoci un panorama meraviglioso. Stendemmo le coperte sul prato e ci sedemmo su di esse, Liam tirò fuori il mazzo di carte che avevamo deciso di portare da casa ma visto che eravamo troppi e le carte non sarebbero mai bastati per tutti ci dividemmo in squadre. Giocammo per la maggior parte del tempo finché Niall attirò la nostra attenzione e letteralmente implorò di mangiare qualcosa. Il sole era stranamente caldo per essere ancora in inverno ma era un bene considerato che nessuno di noi aveva intenzione di perdersi un solo minuto di questa piccola vacanza. Dopo mangiato i ragazzi si allontanarono per giocare a calcio e non so per quale razza di strano motivo le ragazze avevano avuto la brillante idea di unirsi a loro. Dopo aver gentilmente declinato il loro invito a partecipare dissi loro che sarei andata a passeggiare un po' più avanti.
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Looking through his eyes
Teen FictionAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...