Capitolo 45

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ALLISON POV.

La mia voglia di riprendere la scuola era sotto lo zero, eppure mi svegliai alla solita ora, presi il solito pullman, mi sedetti nel solito posto accanto al finestrino lasciando che il veicolo mi guidasse verso l'enorme edificio.
Una volta davanti all'ingresso la situazione si presentò esattamente come la ricordavo: le cheerleader con la squadra incombevano sul resto degli studenti che, probabilmente per abitudine, non davano così tanto peso alla loro presenza. Io però mi sentivo ancora un po' in soggezione camminando sotto il loro sguardo, e quando i miei occhi incontrarono quello di Jace mi si raggelò il sangue. Tutto mi tornò in mente come se fosse accaduto ieri: la stretta delle sue mani sui miei polsi, il mio corpo inchiodato al muro, la sua minaccia, la mia 'missione'. Non avrei mai spinto Lottie nelle mani di quel verme, non dopo quello che le aveva fatto passare, non dopo che le aveva spezzato il cuore passandoci sopra fino a ridurlo in brandelli di polvere. Così, con questa convinzione, mandai giù il groppo che avevo in gola e distolsi lo sguardo dal suo riprendendo a camminare verso i miei amici. Erano tutti lì, al solito posto: Maddy e Calum, Jess e Ashton, Clary e Michael ed, infine, Lottie e Luke. Ma non erano soli come mi aspettavo, accanto a loro un altro grande gruppo stava ridendo e scherzando con i miei amici: il gruppo di Louis. Il mio cuore iniziò a battere velocemente quando realizzai che con loro ci sarebbe stato anche Harry.
Feci un respiro profondo e mi avvicinai schiarendomi la voce per far notare la mia presenza: subito Lottie mi corse in contro stringendomi in un caloroso abbraccio, seguita da tutte le altre. Luke si avvicinò abbracciandomi e lasciandomi un leggero bacio sulla guancia che ricambiai, cosa che feci con tutti gli altri. Mi stupì leggermente quando Louis mi richiamò "Non mi saluti piccola rocker?" scossi la testa ridacchiando al soprannome avvicinandomi per lasciarmi stringere in un piccolo abbraccio. Salutai anche tutti gli altri guardandoli uno ad uno e rimasi un po' delusa nel non trovare una chioma riccia tra essi. Scossi la testa tornando di fianco a Lottie "Come sono andate le vacanze?" "Bene, sono andata dai miei nonni a Montreal, ho rivisto Stacy e ho conosciuto il suo ragazzo oh e non immaginate chi ho incontrato" dissi interrompendomi di colpo. Non avrei dovuto dirgli di Harry. Non volevo che credessero che per me era stata una cosa importante, anche se in effetti era così. "Chi?" chiese Jess curiosa "I-io, nessuno di importante, voi non lo conoscete" dissi scuotendo la testa "Uhh, c'è puzza di ex ragazzo" disse Clary facendo una smorfia col naso e ricordandomi che in effetti avevo incontrato Daniel e che quindi la mia non era del tutto una bugia. Mi limitai ad annuire dicendo che non era un argomento del quale amavo particolarmente parlare sviando così l'argomento capodanno. La campanello suonò distraendoci dalle nostre chiacchierare sulle vacanze "Non credere che non ti chiederemo nulla sulle tue vacanze Charlotte Tomlinson" disse Maddy "Dobbiamo sapere tutto su di te e mister biondino qui vicino a noi" sussurrò concludendo indicando con un cenno del capo Luke.
Mi ero completamente dimenticata che Luke e Lottie avevano passato insieme il capodanno ed in effetti ero davvero curiosa di sentire cosa fosse successo, per questo quando Maddy chiese conferma riguardo la sua ultima affermazione mi ritrovai ad annuire senza nemmeno pensarci. "Magari dopo" disse Lottie incamminandosi verso la sua classe "Devo andare in classe, mi spiace" ci urlò dal corridoio "Hey Lottie! -la richiamò Jess- l'aula è da questa parte e nel caso non lo ricordassi, siamo tutte nella stessa classe" scoppiammo tutte a ridere quando arrossì violentemente prima di tornare indietro ed andare nella direzione giusta.

* * *

Le prime ore sembravano non finire mai e finalmente quando la campanella suonò annunciando la pausa tutti schizzammo fuori dall'aula dirigendoci ai nostri armadietti. Ci ritrovammo tutti come al solito in mensa seduti ai tavoli, ma il nostro tavolino ora era unito a quello di Louis ed i ragazzi formando due grandi tavolate di un unico gruppone. Strinsi nelle mani il mio caffè quando lo vidi lì seduto, la sua solita maschera d'indifferenza messa sul viso. Non avevo ancora capito il perché del suo comportamento così indifferente a scuola, ma avevo intenzione di scoprire tutti i suoi scheletri nell'armadio; prima però devo capire come calmare quello che sento. Scossi la testa come se servisse in qualche modo a mandare via quelle sensazioni avvicinandomi sorridente al tavolo gremito di gente. "Giorno" dissi salutando tutti quanti in cerca di un posto. "Ally! Puoi sederti accanto ad Harry" disse Louis indicando l'unica sedia libera accanto a lui. Mandai giù il groppo che avevo in gola sedendomi accanto a lui che si limitò a fare più spazio per permettermi di sedermi comoda. I ragazzi ripresero il discorso iniziato parlando a voce altra tra di loro, mentre i cercavo di capire di cosa stessero parlando vidi Harry avvicinarsi al mio orecchio sussurrando leggermente "Bonjour". Un enorme sorriso spuntò sul mio viso "Hai visto? Qualcosa l'ho imparato" disse lui e giurai di aver visto spuntare un sorriso, uno di quelli che aveva fatto quella sera in discoteca, uno di quelli che però non gli avevo mai visto fare a scuola o davanti ai suoi amici. "Très bien" affermai sorridendo di più prima di osservarlo allontanarsi con un sorrisetto divertito stampato in faccia, che sparì appena gli altri concentrarono l'attenzione su di noi. "E voi che ne pensate?" chiese Niall "I-io..." balbettai cercando di formulare una risposta quantomeno sensata "Credo che sia un grandissima stronzata". Quella voce roca accanto a me mi arrivò dritta addosso attraversando tutto il mio corpo fino a raggiungere il punto più nascosto del mio cuore "Davvero?" chiese Perrie guardandolo stranita. Non rispose. Probabilmente aveva già parlato abbastanza per quel giorno. "Sono d'accordo" affermai. In realtà non sapevo neanche di cosa stessero parlando, ma non avevo intenzione di farlo notare. "Oh, okay" disse Perrie distogliendo lo sguardo dal mio. Ripresero a parlare di altro e io cercai di prestare un po' di attenzione non volendo capitare un'altra volta in una situazione come quella di prima, intervenivo ogni tanto giusto per evitare domande finali e far vedere che stavo seguendo la conversazione, ma la mia testa era da tutt'altra parte.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora