Capitolo 18

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HARRY POV.

Il viaggio fino alla pizzeria fu piuttosto silenzioso. Più passava il tempo più mi chiedevo per quale diavolo di motivo l'ho invitata fuori a mangiare considerato che non le sto dicendo nemmeno una parola. Dall'incidente sono sempre e costantemente concentrato solo sulla strada quando guido, di solito in macchina con me c'è Lux e non posso lasciare che riviva quel momento, quindi di solito non parlo io lascio che sia lei a parlare. Ma adesso non c'è Lux con me, c'è Ally e dovrei in qualche modo iniziare una conversazione, solo che proprio non ci riesco.
Scuoto la tasta rassegnato al fatto che non riuscirò ad aprire una conversazione con lei, non mentre guido quanto meno. Una volta arrivati in pizzeria scesi prima io per andare ad aprirle la porta, quando scese chiusi l'auto ed entrammo.
Una volta seduti al tavolo decisi che se non aveva intenzione di parlare lei lo avrei fatto io "Cosa prendi?" chiesi rompendo il ghiaccio "Credo che prenderò una margherita, dopo devo lavorare se mangio troppo pesante poi mi addormento" disse arrossendo leggermente. Ridacchiai e annuì chiamando il cameriere e ordinando le nostre pizze. Quando il cameriere se ne andò calò di nuovo il silenzio. Odiavo queste situazioni. In teoria dovrei parlare, dire qualcosa, dovrei essere come Zayn. A lui viene così semplice parlare con la gente, riesce sempre a mettere tutti a loro agio, qualsiasi sia la situazione o la persona sa sempre cosa dire per rompere il ghiaccio.
Ma la verità è che non sono come Zayn e mai lo sarò, non sono bravo a conversare con la gente a parte in occasioni particolari in cui sono tenuto a dire qualcosa, e non so cosa diavolo mi è venuto in mente quando l'ho invitata a pranzo visto che sono pienamente consapevole di non essere in grado di sostenere una conversazione con lei. So solo che quando ho visto che se ne stava andando ho reagito impulsivamente e ho fatto la prima cosa che mi passava per la testa. E così eccoci qui, seduti uno di fronte all'altra, nessuno dei due che parla, la testa bassa, circondati da un silenzio così assordante da attutire i rumori del chiacchiericcio attorno a noi. Si schiarì la voce "Allora..." "Allora...." dissi cercando di trovare un argomento di conversazione "Come hai conosciuto i ragazzi?" mi chiese "Ho conosciuto in prima Louis che mi ha fatto conoscere Zayn e Liam. Niall è arrivato in seconda, e si è subito unito al gruppo" le dissi alzando finalmente lo sguardo incatenandolo al suo "Conoscevi già qualcuno qui?" chiesi "No" scosse la testa "Tutta la mia famiglia è a Montreal" "Come mai dal Canada siete venuti i America? Insomma è un grosso spostamento" "Per il lavoro di mio padre. Viaggiava molto spesso per il Canada per lavoro, di solito io mia madre e Logan restavamo a casa a Montreal e aspettavamo che tornava. Ma quando ci ha detto dell'America ci siamo trasferiti tutti" disse "Non ti piace l'America?" dissi vedendo la sua faccia "Nono mi piace è solo che...a Montreal avevo una vita, e lasciare tutto non è così semplice" disse passando la mano su un bracciale che aveva legato al polso "Sai la mia famiglia comunque è ancora tutta lì" disse sorridendo amaramente "Capisco cosa significa stare lontano dalla famiglia molto meglio di quello che credi" dissi aggrottando le sopracciglia "Anche tu ti sei trasferito?" chiese "Nono. Ma sono comunque lontano dalla mia famiglia molto di più di quanto potrai mai essere tu fidati. Comunque non mi piace molto parlarne" dissi scuotendo la testa.
Ogni volta che veniva fuori il discorso della mia famiglia cercavo di cambiare argomento perché, nonostante fossero passati sei anni dall'incidente, non riuscivo ancora a parlarne con nessuno. Alzai lo sguardo quando sentì una mano posarsi sulla mia e lei sussurrare "Parliamo di altro". Annuì e alzai lo sguardo per posarlo prima sulla sua mano ancora appoggiata alla mia e poi sul suo sguardo. Tolse subito la mano arrossendo quando si accorse di non averla ancora tolta da sopra la mia "Em" disse schiarendosi la voce "Che mi dici della musica? Oltre ai Dream Theatre ascolti qualcos'altro?" "Em...ovvio. Diciamo che tutto il genere metal leggero mi piace, poi in genere ascolto rock, per esempio em..." dissi cercando di nominare un gruppo che anche lei potrebbe conoscere "Em...i The Who oppure gli U2, i Beatles...cose così" quando sorrise il mio cuore accelerò notevolmente i battiti "O mio dio! Non ci credo anche io amo i Beatles" disse emozionata "Non posso crederci! A Montreal ascoltano tutti rap o cose del genere che ti giuro mi fanno davvero cagare" si tappò la bocca quando si accorse di star urlando "Merda" sussurrò con la mano ancora davanti alla bocca facendomi ridacchiare "Ecco le vostre ordinazioni" disse la cameriera porgendoci i piatti "Grazie" dicemmo entrambi. Passammo il resto del pranzo parlando di musica e di altre cose. Ero a mio agio, e anche lei lo era. Per la prima volta riuscì a far sentire qualcuno a suo agio con me.

Finito il pranzo la accompagnai in biblioteca e per tutto il viaggio non fece altro che raccontarmi storie strane che le avevano raccontato i suoi amici a Montreal o i suoi genitori facendoci scoppiare ha ridere continuamente. La sua risata era qualcosa di indescrivibile. Il cuore sembrava esplodermi nel petto, e non potevo fare altro che sorridere anche io. Avrei davvero voluto che non finisse questo momento. Mi sentivo così stranamente bene, come se non avessi il carico di tutta una vita sulle spalle. Quando parcheggiai davanti alla biblioteca il silenzio calò interrompendo le nostre risate piano piano. Si slacciò la cintura "Em...io...grazie" disse girandosi verso di me "Per avermi offerto il pranzo...e per aver speso il tuo tempo a scorrazzarmi in giro" disse ridacchiando. Un sorriso nacque spontaneo sul mio viso. Il mio cuore diceva di darle un bacio sulla guancia, la piccola parte razionale di me cercava disperatamente di trovate l'Harry che tutti conoscono per farlo uscire allo scoperto. L'Harry razionale annuirebbe e aprirebbe la portiera per farla scendere, l'Harry che sono quando sono accanto a lei la tratterrebbe. Stavo ancora combattendo contro le due parti di me per decidere cosa fare quando lei si sporse e lasciò un bacio sulla fossetta destra "Ciao Harry" sorrise prima di entrare in biblioteca e sparire dalla mia vista lasciandomi con un sorriso da idiota stampato in faccia. Cosa mi sta facendo quella ragazza. Io non sono così, o meglio, non più. Andiamo sto ancora sorridendo come une emerito deficiente fuori dalla biblioteca.
Scossi la testa e partì per andare a prendere Lux.

Il resto della serata passò esattamente uguale a tutte le altre sere. Lux, evidentemente stanca, si addormentò prima del previsto ma io non ero per niente stanco. La televisione accompagnava la mia serata noiosa e senza sonno. Il telefono squillò segnando l'arrivo di un messaggio

Da Ally:
Grazie per oggi a pranzo. Mi sono divertita!

Sorrisi prima che potessi rendermene conto.

Da Ally:
Oh e grazie per il passaggio al lavoro. Non dovevi disturbarti.

A Ally:
Anche io mi sono divertito. Non preoccuparti per il passaggio nessun disturbo.

Di nuovo quel sorriso da coglione stampato in faccia.

Da Ally:
Buona notte Harry. Ci si vede :)

A Ally:
Notte :)

Spesi il cellulare e andai in camera.
Cosa mi sta facendo questa ragazza? Perché con lei non riesco a comportarmi coma faccio con tutti gli altri?
Mille pensieri popolano la mia testa, gli occhi mi bruciano per il sonno e piano piano, avvolto nei miei pensieri mi addormento.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora