Capitolo 42

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ALLISON POV.

Presi la sua mano tra la mia e lo trascinai lontano dall'Habitat 67 leggendo perfettamente la confusione nei suoi occhi. Ridacchiai continuando a tenerlo per mano mentre mi allontanavo velocemente dal precedete posto. Sorrisi ampiamente quando mi domandò dove lo stessi portando lasciando che due fossette comparissero ai lati della sua bocca "Lo vedrai" mi limitai a rispondergli.

Volevo portarlo a Mount Royal Park. Era uno dei parchi più famosi di Montreal e io amavo passarci le mie giornate. Avevo trovato un posto sperduto nel cuore del parco che nessuno aveva mai occupato da quando ci andavo io. Ero sempre riuscita a rimanere sola con i miei pensieri, a schiarirmi le idee senza nessuno tra i piedi, un posto dove potessi pensare solo ed esclusivamente a me stessa. Quel posto aveva visto tutti i momenti migliori e peggiori della mia vita da quando lo avevo scoperto e nessuno sapeva di esso.

Non avevo intenzione di portare Harry in quel punto del parco, volevo semplicemente mostrargli un posto importante di Montreal. Non ero pronta a condividere quel pezzo di verde con qualcuno, non ancora: conteneva troppe cose personali, cose che non ero mai riuscita a dire a nessuno, conteneva il mio dolore, quello che avevo provato quando Nash se n'era andato o quello che mi aveva lentamente lacerato quando avevo scoperto di Daniel; conteneva tutte le mie paure, i miei sospiri, i battiti accelerati, le lacrime di gioia e quelle di dolore, conteneva me stesse e le mie emozioni più profonde.

"Allison?" una voce mi strappò ai ricordi. Alzai la testa ritrovandomi due gemme verdi osservarmi preoccupate "Va tutto bene?" chiese sorridendomi dolcemente "I-io...tutto bene, scusa non volevo fermarmi così all'improvviso" dissi arrossendo leggermente quando mi resi conto di essere ferma nel bel mezzo del marciapiede con la mia mano ancora nella sua: osservai come sembrava estremamente piccola e istintivamente sorrisi. Rialzai la testa verso di lui sorridendogli cercando di rassicurarlo "Andiamo" dissi riniziando a camminare diretta verso il Mount Royal Park. Quando strinse leggermente la mia mano nella sua dei brividi percorsero tutta la mia spina dorsale e io dovetti metterci tutta la mia forza per ignorare quella strana morsa allo stomaco che si era impossessata di me e non faceva altro che stringersi attorno ad esso togliendomi il respiro. Ingoiai a fatica la saliva lasciando che stringesse la mia mano fredda nella sua calda continuando a guardare dritto davanti a me.

Dieci minuti dopo eravamo davanti all'entrata del Mount Royal Park e io mi fermai osservando la grande scritta sul cancello: quel parco conteneva mille ricordi ancora indelebili nella mia testa, mille risate che portavo avanti da quando ero piccola fino all'anno scorso. Sorrisi al ricordo dei momenti passati e arrossì quando vidi Harry fissarmi divertito "Che hai da ridere?" chiesi trattenendo una risata "Nulla, nulla é solo che hai fatto una faccia buffa" disse grattandosi con la mano libera dietro la nuca. Sorrisi vedendo il suo nervosismo e strinsi la sua mano nella mia cercando di rassicuralo "Avanti entriamo" dissi trascinandolo con me.

Il parco era esattamente come lo ricordavo: alti alberi ricoprivano la sua superficie creando immense zone d'ombra, più avanti il piccolo parco giochi era stato ristrutturato con dei giochi nuovi tranne per le altalene appese agli alberi, il piccolo laghetto era interamente ghiacciato e dei piccoli fiocchi di neve formavano una leggera coperta bianca in superficie. Ci incamminammo verso il Mount Royal, il balcone che da il nome al parco e dal quale si può ammirare tutto lo skyline di Montreal, le foglie sotto di noi scricchiolavano rompendo il magnifico silenzio che popolava le stradine del parco. La voce di Harry interruppe il silenzio creatosi "Venivi spesso in questo posto?" annui prima di parlare "I miei genitori ci venivano da ragazzi e quando sono nata io mi hanno sempre portata qui a giocare" dissi sorridendo "Mi divertivo tantissimo, qui ho visto Nash per la prima volta" dissi ridacchiando.

"Mamma, mamma voglio andare sull'altalena sull'albero" dissi guardando la mia mamma "Tesoro dobbiamo prima aspettare che arrivino i colleghi di papà" disse la mamma accarezzandomi la guancia. Sbuffai cercando di farmi sentire da mio papà che però era intento a guardarsi in giro per il parco "Oh eccoli" disse indicando due signori che tenevano per mano un bimbo. Si avvicinarono salutando i miei genitori prima di abbassarsi alla mia altezza "Ciao piccolina, io sono Sean" disse porgendomi la mano. Corsi a nascondermi dietro la gamba di mio padre che rise prendendomi in braccio "Bimba, lui è un mio amico, non devi avere paura" mi girai piano verso di lui che stava ancora tenendo la mano verso di me. L'afferrai insicura e risi quando mi pizzicò una guancia, la signora si avvicinò accanto al signore con il bimbo in braccio "Mamma io voglio andare sull'altalena che c'è sull'albero" disse mettendo il broncio "Dopo Nash, adesso dobbiamo salutare Lily e Robert" disse indicando con un cenno i miei genitori "Ciao Nash" disse la mia mamma avvicinandosi alla signora "Ciao Meg" disse prima di lasciarle un bacio sulla guancia "Nash -lo richiamò Sean- ho saputo che anche Allison vuole andare sull'altalena perché non andate insieme?" disse sorridendo al figlio. Meg lo mise atterra e la stessa cosa fece mio padre "Ciao, io sono Nash e tu come ti chiami?" chiese "Mi chiamo Allison" "Ally" "No, Allison" dissi guardandolo un po' male "Lo so, ma è troppo lungo quindi ti chiamerò Ally. Ora andiamo forza" disse prendendo la mia mano e iniziando a correre verso le altalene. Ridendo iniziai a correre anche io.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora