LOUIS POV.
Dopo aver chiamato il ristorante per assicurarmi che la prenotazione fosse stata effettuata giustamente, mi diressi nella doccia. Volevo che andasse tutto perfettamente, lei non era come le altre, lei non era solo un gioco. Conosco Eleanor dalla prima superiore e siamo sempre stati ottimi amici, ma qualcosa adesso in me è cambiato, non è solo semplice amicizia che provo per lei. Tutto di lei mi fa impazzire: il modo in cui sbatte le palpebre facendo posare anche se per pochi secondi le sue lunghe ciglia sui suoi zigomi ben definiti, il modo in cui si nasconde dietro i capelli quando arrossisce, il sorriso spontaneo che le spunta sul viso quando scherziamo, il luccichio nei suoi grandi occhi marroni quando parla di qualcosa che le piace e la sua voce, la sua risata, giuro è il suono più bello del mondo.
Tutto deve essere perfetto questa sera. Non pretendo che mi baci o cose del genere, anche se in effetti spero davvero che lo faccia, voglio solo passare una bella serata con la ragazza che mi piace e magari riuscire a farle capire i miei sentimenti. Ho sempre fatto schifo a dire quello che provo, non riesco a parlarne con tutti, anzi non ne parlo quasi con nessuno. Solo Harry sa come mi sento davvero, ma solo per il fatto che anche lui mi dice sempre come si sente. Di solito non faccio fatica con le ragazze e non sono nemmeno così agitato quando devo uscire con una di loro, le uniche volte che ero nervoso sono stati i primi appuntamenti con Hanna. Hanna, non la vedo da un sacco di tempo. Da quando si è trasferita a Chicago non la sento più. È stata la mia prima ragazza, il mio primo amore, non posso dimenticarla. Dicono che il primo amore non si scorda mai, beh se è così allora posso scordarmi di togliermi Hanna dalla testa.Sbuffando uscì dalla doccia e, dopo essermi asciugato, andai in camera a scegliere i vestiti. L'armadio era in completo disordine, dovevo assolutamente fare pulizia in quel posto, non trovavo nulla di decente da mettermi per sta sera. Avevo detto lei di mettersi quello che voleva, ma adesso non sapendo come si vestiva lei non sapevo cosa mettere nemmeno io, è vero che non è un'uscita amichevole, ma se poi io sono elegante e lei non lo è o viceversa allora sono fottuto. Sbuffai ancora una volta, scuotendo la testa scesi le scale e raggiunsi Lottie che parlava al cellulare probabilmente con Jessy a giudicare dalle urla. Rimasi a fissarla finché, sentendosi osservata spostò il suo sguardo a me "Jessy ti richiamo. Che cazzo stai facendo lì, sei inquietante Lou!" "Non posso credere di stare per chiedertelo -dissi passandomi freneticamente la mano tra i capelli- ma ho bisogno che mi dai una mano, non so cosa mettere per sta sera" "Sta sera?" "Esco con Eleanor" scattò dalla sedia con un urletto "Perché non lo hai detto subito idiota. Dove la porti?" "A quel ristorante sulla settantaduesima" "O mio dio, quello vicino all'Empire?" annuì "È un posto magnifico e conoscendo El si vestirà elegante. Lei hai detto che andate in un ristorante vero?" "Solo perché voi ragazze siete così insopportabili a volte" dissi alzando gli occhi al cielo. Ridacchiò e poi sparì in camera mia dicendomi di lasciarla fare.
Uscì dopo un'infinità con una camicia bianca, una giacca nera e dei pantaloni dello stesso colore "Ecco a te. Forza vai a cambiarti" "Grazie" dissi dandole un bacio sulla guancia. Mi vestì velocemente e prendendo le chiavi della macchina uscì di casa. Lottie mi disse di stare tranquillo per l'orario perché tanto lei era a casa di Jessy ad una festa credo.In macchina tamburellavo sul volante mentre cercavo il numero della villetta di Eleanor. Quando lo trovai parcheggiai e, dopo aver fatto un respiro profondo, bussai alla porta.
Mi aprì lei con un grosso sorriso stampato in faccia e giuro su dio non aver mai visto una ragazza più bella in tutta la mia vita.ELEANOR POV.
Avevo passato tutto il pomeriggio con Perrie e Danielle in video chat a scegliere cosa indossare per sta sera. Louis mi aveva invitato a cena in un ristorante. Louis, il ragazzo che mi piace praticamente da due anni ormai, lo stesso Louis che mi vedeva solo come un'amica, lo stesso che mi chiedeva consiglio sulle ragazze senza mai riferirsi a me, ora mi aveva chiesto di uscire a cena con lui. Noi due. Soli.
Quando sentì il campanello della porta aprirsi corsi verso di essa salutando velocemente mia sorella e i miei genitori e andai ad aprire.
Lui era lì, una semplice camicia con una giacca nera e pantaloni dello stesso colore, i suoi occhi azzurri leggermente spalancati, i capelli marroni ben pettinati "W-wow El sei...sei bellissima" disse guardandomi. In realtà non stavo indossando nulla di particolare: un semplice vestito bordeaux e i tacchi "Grazie" sussurrai arrossendo alle sue parole. Si schiarì la voce "Beh, vogliamo andare" disse sorridendomi "Certo. Ciao a tutti" urlai prima di chiudere la porta pronta per godermi la serata.
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Looking through his eyes
Teen FictionAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...