HARRY POV.Misi a posto la tovaglietta per Lux e andai a svegliarla. L'ansia mi divorava da dentro. Oggi vengono gli assistenti sociali per vedere se sono in grado di crescere mia sorella come si deve. Lei è l'unica che mi rimane della mia famiglia. Non posso permettere che me la portino via. Mi avvicinai al suo lettino e mi inginocchiai per arrivare al suo viso "Principessa. È ora di alzarsi" dissi spostandole una ciocca di capelli dal viso "Perché?" chiese con la voce impastata "Oggi viene Mrs. Smith per vedere come stai. Arriverà tra poco" dissi sorridendole "Non voglio vederla. È brutta e ti guarda sempre in modo strano" disse piagnucolando "Lux. Lo fa per essere sicura che ti trovi bene con me. Vuole solo che tu stia bene" dissi cercando di convincere più me stesso che lei. Mrs. Smith mi guardava sempre con odio. Aspettando solo di notare il minimo errore per portarmela via. Quando in tribunale ho richiesto la sua tutela in quando maggiorenne lei non voleva saperne di lasciarmi la bambina. Continuava a farmi vedere foto dell'orfanotrofio dove l'avevano tenuta fino ad allora. A farmi vedere foto della famiglia che potrebbe adottarla dicendo che è di questo che ha bisogno. Di persone che possono prendersi cura di lei come si deve. Non di un fratello diciottenne che va a scuola, non ha un lavoro e pensa solo a divertirsi. Ma lei non sapeva. Non sapeva quanti sacrifici stavo facendo per aiutare mia sorella. Non sapeva quanti soldi davo a quell'orfanotrofio per far si che la trattassero come si deve. Ho iniziato a lavorare a sedici anni in un'azienda e ci lavoro ormai da due anni. Ho uno stipendio stabile e passo la maggior parte del mio tempo con Lux. Voglio davvero il meglio per lei. Voglio poterle stare vicino. Voglio che stia con la sua vera famiglia. Non con degli sconosciuti. E così. Quando vinsi la causa e mi lasciarono la custodia della bambina lei promise di venire una volta al mese a controllarmi. Lux si alzò e si vestì poi scese a fare colazione. Il campanello suonò e lei mi guardò preoccupata "Stai tranquilla piccola. Non ti porterà via da me" dissi prima di andare ad aprire "Mrs. Smith buongiorno" dissi cercando di apparire calmo "Signor Styles. Dov'è la bambina?" chiese non notandola "Sta facendo colazione. Si è appena svegliata" dissi facendole strada verso la cucina e indicandole Lux seduta a bere il suo latte "Ciao Lux. Come stai?" chiese lei "Bene grazie" rispose sorridendole "Bene oggi starò con voi per vedere come va okay. Ma voi fate come se io non ci fossi" sorrise alla bimba per poi lanciarmi uno sguardo gelido. Dio odio questa donna. Presi Lux che mi chiese di giocare a qualche strano gioco che fanno i bambini a scuola. Le sorrisi e iniziammo a giocare.
* * *
"Bene Styles. La bambina si trova bene vedo. Adesso dobbiamo parlare della parte economica. Come va al lavoro?" chiese stringendo il suo orribile bloc-notes dove aveva annotato tutte le sue osservazioni "Va bene. Ho uno stipendio fisso ormai da un anno. Con i soldi ricevuti in eredità dai miei genitori e lo stipendio riesco a pagare l'affitto e il materiale scolastico per Lux, ovviamente anche il cibo e le medicine in caso di bisogno" dissi fiero "Bene. Non ho notato nulla di rilevante per un possibile ritiro della bambina" sospirai sollevato "Bene. Grazie per essere venuta Mrs. Smith" dissi accompagnandola alla porta "Oh Harry ricordati. Un solo errore e la bambina te la puoi scordare" disse minacciosa. Non risposi. Mi limitai ad annuire chiudendo la porta dietro di me quando finalmente uscì. Speravo che Lux non avesse sentito l'ultima frase detta da quella lì. Non potevo sopportare l'idea che la potessero portarmela via. Non anche lei. A febbraio avrei fatto diciannove anni. Mi sarei diplomato e poi avrei continuato il mio lavoro. Non potevo andare all'università. Non potevo permettermelo. Significherebbe lasciare Lux e non posso farlo. È vero ci sarebbe mia zia. Ma non sarebbe la stessa cosa.
Da Tommo:
Haz. Lunedì Niall da la festa dei diciannove. Ci siamo tutti. Non accetterò un no come rispostaA Tommo:
Lou, devo vedere se riesco a sistemare Lux da qualche parte. Poi comunque ti dico.Da Tommo:
Non puoi lasciarla da tua zia? O da qualche suo compagno di classe. Avrà qualche amico no?A Tommo:
Mia zia non c'è lunedì. Posso provare a vedere se può tenerla qualche compagno.Da Tommo:
Okay Styles. Ci conto sulla tua presenza. Ormai ci vediamo solo a scuola :(A Tommo:
Lo so Lou. Ma non dipende da me lo sai. Va bhe comunque cercherò di esserci traDa Tommo:
Lo so fratello. Lo so. Ci vediamo domani ;)Mi avvicinai a Lux che stava disegnando sdraiata per terra "Cosa disegni piccolina" chiesi avvicinandomi "Guarda" disse venendo verso di me. La feci sedere in braccio e poi mi mostrò il disegno. C'erano una bambina e un bambino per mano che camminavano verso una macchina tutta nera e vicino ai bambini un ragazzo e una ragazza "Questa sono io..." indicò la bimba "...questo è il mio amico Logan..." indicò il bambino accanto a lei "....questo alto alto sei tu...." disse sorridendomi "....questa con i capelli rossi e la sorella di Logan" disse soddisfatta del suo disegno "Mi sono divertita tanto. Dovremmo accompagnarli a casa ancora" disse ridendo. Mi ricordo quel giorno. Quella ragazza....Allison mi pare, non la smetteva un attimo di fissarmi. Come in biblioteca. Quando l'ho guardata la prima volta stava semplicemente lì. A guardarmi. Senza dire una parola. Mi guardava con quegli occhi azzurri come se volesse leggermi dentro. Quando ci siamo avvicinati e lei si è presentata allungando la mano per stringere la mia mi sono limitato a fissare quella mano senza emozioni. Quando alzai la testa e la vidi arrossire per poi tirare indietro la mano la afferrai e le dissi semplicemente il mio nome. E ancora. Stava lì. A fissarmi. Ma stavolta sostenevo lo sguardo. Cercava con tutte le sue forze di non far trasparire alcuna emozione. Ma i suoi occhi sono così semplici da leggere. Non riesce a nascondere le sue emozioni "Harry...Harry!" scossi la testa a guardai la mia sorellina, ancora in braccio a me, che rideva "Ti sei incantato" rise ancora di più. Scossi la testa e iniziai a ridere anche io "Lux. Ti piacerebbe stare un po' con Logan lunedì sera?" chiesi ricevendo un sorrisone in cambio "Lo prendo come un si" dissi toccando le fossette comparse al lato della sua bocca "Perché proprio lunedì?" "Il mio amico Zayn fa gli anni e la zia non può tenerti. Volevo chiedergli se potevano tenerti loro qualche ora" dissi facendola scendere a recuperando il cellulare. Piccolo problema. Non avevo il numero di nessuno di quella famiglia. Lottie.
A Lottie:
Lottie sono Harry. Mi servirebbe il numero di quella tua amica. Quella nuovaDa Lottie:
Allison. Si chiama Allison Harry.A Lottie:
Si okay. Mi servirebbe il numero di Allison. Me lo dai o no?Da Lottie:
E va bene. Ma solo perché stai stranamente avendo una conversazione non a monosillabi con qualcuno che non sia Lou.Contatto: Ally
A Lottie:
Ha ha ha. Grazie simpaticona.Da Lottie:
Di nulla riccio.Odio quando la gente mi chiama così. Lo detesto fottutamente tanto. Salvai il suo numero e la chiamai.
Tu tu tu
"Pronto?" "Allison. Em...sono Harry. Sai l'amico di Louis. Il fratello di Lux..." "Harry...oh si certo. Ciao Harry" "Ciao. Ascolta dovrei chiederti un favore. Sempre che non è un problema ovviamente" "Oh no. Dimmi pure" "Ecco vedi..." mi schiarì la voce "...Niall da la festa per i diciannove anni e mi ha invitato. Solo che non so dove lasciare Lux. Quindi mi stavo chiedendo se potete tenerla voi. Non farò tardi" "Io sono alla festa esattamente come te. Ma i miei genitori sono a casa. Dammi un minuto che chiedo" senti in lontananza la sua voce chiedere hai suoi e Logan esultare. Alzai gli occhi al cielo. Bambini. "Harry? Ci sei ancora?" "Sisi eccomi" "Non c'è problema portala pure qui quando devi andare" "Oh okay. Io...grazie" "Ciao Harry" "Em...ciao" dissi mettendo giù. Non credo di aver mai avuto una conversazione così lunga con qualcuno che conosco da un giorno.
A Tommo:
Lux sistemata. Ci sono alla festa domani.Da Tommo:
Perfetto fratello. A domani.Tornai in sala e Lux si era addormentata sul divano. La presi dolcemente e la portai a letto. Misi a posto i colori e tutto il resto. Stavo per andarmene quando schiacciai un foglio rimasto per terra. Mi chinai a raccoglierlo e mi accorsi che era il disegno che mi aveva mostrato prima. Eravamo tutti e quatto in fila. I bimbi per mano e noi ragazzi sorridenti ci dirigevamo verso la macchina. Sul foglio bianco i capelli rossi di Allison spiccavano più di ogni altra cosa. Sorrisi e lo misi sul tavolo prima di andare finalmente a dormire.
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Looking through his eyes
Dla nastolatkówAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...