CHARLOTTE POV.
La palestra era ancora gremita di gente che ballava una addosso all'altra. Continuavo a ballare con le ragazze ridendo quando i ragazzi cercavano di ballare decentemente. La musica rallentò fino a diventare un lento e tutti si affrettarono a raggiungere un compagno con cui ballare. Venni presa per il polso è tirata al petto di qualcuno, mi irrigidì inizialmente ma quando capì chi era quella persona mi rilassai. Luke. La sua mano lasciò il mio polso per raggiungere i miei fianchi e mi attirò un po' più vicino a lui. Misi le braccia attorno al suo collo e finalmente alzai lo sguardo: i suoi occhi scrutarono timorosi ogni mio movimento, come se avesse paura di quello che potrebbe succedere. Strinse leggermente la presa sui miei fianchi smettendo di guardare lungo le mie braccia e spostando il suo sguardo su di me. Sorrisi. Lui ricambiò. Lasciandoci trasportare dalla musica iniziammo ad ondeggiare sul posto. Ci stavamo ancora guardando: i suoi occhi azzurri sembravano ancora più belli da vicino, ora potevo osservare tutte le sfumature presenti in essi, come contornavano la pupilla mettendo in risalto il nero di quest'ultima in mezzo a quell'immenso azzurro. I capelli biondi erano tirati in alto nel suo solito ciuffo, un meraviglioso sorriso illuminava il suo volto facendo spuntare quelle leggere fossette che tanto amavo. Spostai lo sguardo più in basso sulle labbra: il piercing nero che aveva al labbro spuntava portandomi tra vecchi ricordi
Flashback
"Dai Lottie ti devo dire una cosa non puoi darmi buca" disse Luke al cellulare piagnucolando "Luke, devo studiare. Non siamo mica tutti come te" dissi ridacchiando "Perfavoreee! Non ci metto molto. E poi, potresti darmi ripetizioni di matematica" "Come sai che sto facendo matematica" chiesi curiosa "Guarda sul balconcino" mi disse prima di mettere giù. Alzai la testa dal mio libro di algebra e guardai dove mi aveva detto lui. Era lì. Ancora il cellulare in mano, un sorriso stampato sul volto. Mise via il telefono e poi bussò alla finestra. Andai velocemente ad aprire facendolo entrare "Grazie, si muore di freddo lì fuori" disse passandosi velocemente le mani sulle braccia ancora coperti dalla giacca "Che diavolo ci fai tu qui" dissi cercando di rimanere seria. Aveva il naso e le guance tutte rosse, sembrava costantemente in imbarazzo. Non ce la feci più e scoppiai a ridere "Che hai da ridere?" disse fingendosi offeso "È solo che -risi di nuovo- sei tutto rosso in faccia" "Beh scusami se fuori fa freddo" disse scuotendo la testa e togliendosi finalmente la giacca "Allora, cosa dovevi dirmi di così tanto importante da non poter aspettare domani a farlo?" chiesi sdraiandomi sul letto. Lui spostò i libri e si sdraiò accanto a me "Voglio farmi un piercing, al labbro" mi alzai di scatto. Sapeva esattamente che amavo i piercing, soprattutto al labbro. Ma conoscevo i suoi genitori e non glielo avrebbero mai fatto fare "Luke. Che cos'hai intenzione di dire ai tuoi genitori, sai che non puoi andare se non sei accompagnato da un maggiorenne" "Si lo so" "Quindi, che gli dirai" "Mamma, Papà -disse alzandosi e parlando come se dovesse dire una cosa sconvolgente- con i soldi ricevuti a natale, ho deciso di farmi un piercing. Che vi piaccia oppure no". Ci fu un minuto di pausa e poi scoppiai a ridere "E adesso perché ridi?" disse sdraiandosi di nuovo mentre sbuffava "Luke, tu credi davvero che te lo lasceranno fare?" "Si" disse convinto. Mi sdraiai di nuovo e lui si mise a pancia in giù affondando la testa nel mio cuscino e cingendola con le braccia. Mi avvicinai a lui tirando su un braccio e infilai la testa sotto di esso "Amerei se ti facessi un piercing" sussurrai "Davvero?" "Sai come la penso sui piercing! È ovvio che lo amerei" detto questo tornai nella mia precedente posizione, presi il libro di algebra e iniziai a fare i compiti. Lui mi raggiunse poco dopo mettendosi accanto a me "Allora, hai intenzione di darmi ripetizioni o no?" disse prendendo un foglio pronto a scrivere. Scossi la testa e iniziai a spiegare.
Fine flashback
Risi al ricordo e risi ancora di più quando domandò "Che hai da ridere?" considerato che mi ricordava ancora di più quell'episodio "Nulla, stavo solo pensando" dissi scuotendo la testa. Fece spallucce e poi calò di nuovo il silenzio.
La nostra piccola bolla scoppiò quando quando Luke venne spinto in avanti "Guarda dove vai idiota!" avrei riconosciuto quella voce da tutte le parti. James. Luke tolse le mani dai miei fianchi per stringerle in un pugno lungo i suoi fianchi. Scattò in avanti verso di lui ma prima che potesse fare qualsiasi cosa gli afferrai il braccio "Luke no" dissi seria. Si girò verso di me "Non farlo" dissi. Lanciò di nuovo un'occhiataccia a James e poi si girò verso di me. Mi riprese per i fianchi stringendomi a se quando lo vide passare. Riprendemmo a ballare. Non mi guardava, teneva lo sguardo basso sui nostri piedi oppure lo teneva alto ma mai fisso sul mio. Mi staccai bruscamente da lui e mi allontanai. Ogni volta che finivamo sull'argomento James oppure lo incontravamo cambiava umore più velocemente della luce. Adesso basta, l'avevo sopportato le prime volte, anche a me succedeva, ma adesso basta. Come pretende che mi dimentichi di quello che mi ha fatto se è lui il primo che me lo ricorda. Mi allontanai e mi diressi vero il bar.Bevvi l'ennesimo bicchiere di punch sentendo la bibita fresca scendermi giù lungo la gola "Che stai facendo qui da sola Lottie?" mi girai riluttante verso di James "E tu? La tua troietta dov'è finita James?" "Oh piccola è ancora qui da qualche parte. Dopo penserò anche a lei, ma adesso tu sei qui da sola e non posso permetterlo. Mi concede questo ballo Madame?"
Non farlo Charlotte. Non dimenticarti quello che ti ha fatto!
Misi giù il bicchiere e seguì James lungo la pista. Quando mi afferrò per il fianchi sussultai leggermente ma poi mi lasciai andare. Ero stanca di farmi frenare per colpa sua, stanca di essere trattata come una bambina solo perché lui mi aveva fatto soffrire e, probabilmente a causa dell'alcol, non mi ritrassi quando mi avvicinò a lui. Stavamo ballando da un po' quando qualcuno lo allontanò da me e mi prese per il polso trascinandomi via. Cercai di liberarmi ma non c'era nulla che potessi fare. Alzai lo sguardo e: Luke.
LUKE POV.
"Lucas" "Ashley" dissi guardandola "Come mai se qui solo?" "Stavo cercando Charlotte, ma non la trovo da nessuna parte" "Hai provato a cercare James" disse con un ghigno.
No Luke. Non crederle. Lottie non lo farebbe mai. Non dopo quello che le ha fatto.
Scossi la testa "Lei non è stupida. Non lo farebbe mai" "Tu dici? Guarda lì" mi indicò un punto nella sala ed eccola lì. Le braccia attorno al collo di James che la stringeva per vita.
La rabbia mi ribolliva nelle vene. Mi alzai di scatto spostando di lato Ashley raggiungendo i due. Spostai James da lei e la trascinai fuori da lì. Quando mi guardò non mi trattenni più "CHE DIAVOLO STAI FACENDO LOTTIE?!" "Nulla che ti interessi Luke" "NULLA CHE...senti Lottie smettila di fare la bambina" "IO NON STO FACENDO LA BAMBINA! SEI TU CHE OGNI VOLTA CHE PASSA JAMES O MI RIVOLGE LA PAROLA CAMBI UMORE. NON MI GUARDAVI NEMMENO PIÙ IN FACCIA. DEVI SMETTERLA DI COMPORTARTI COME SE FOSSI LA TUA RAGAZZA!" urlò contro di me.
HARRY POV.Non posso credere che ancora non abbia capito. Non posso credere che non si renda conto di quello che provo per lei, non posso credere che pensa davvero sia solo amicizia. Scossi la testa "Ma come devo fare per fartelo capire" "Cosa? Farmi capire cosa Luke". Non dissi nulla. "LUKE PARLAMI! DIMMI COSA DEVO CAPIRE! DIMMELO PERCHÉ IO..." misi le mani sulle sue guance e dimenticandomi di tutto il resto poggiai le mie labbra sulle sue.
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Looking through his eyes
Teen FictionAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...