HARRY POV.
Il freddo pungente mi colpiva il viso e il buio della notte oscurava la mia vista. La festa era finita e stavo tranquillamente andando verso la mia auto. Inconsciamente continuavo a passare la mano esattamente lì dove lei l'aveva stretta: in quel momento non mi sono più sentito così solo. Conosco così poco di quella ragazza e lei non sa assolutamente nulla di me, ma per qualche strana ragione ci tiene ad avere a che fare con un ragazzo come me. Non sono mai stato un tipo facile, ho tanti problemi che non riesco quasi mai a risolvere senza allontanare qualcuno che vorrebbe invece darmi una mano, ho un passato che mi grava sulle spalle e non accenna ad allontanarsi e la mia anima è oscura. So che la trascinerò infondo con me se mi farò aiutare da lei, e non voglio che accada, non se lo merita. Lei che è sempre così sorridente non merita di conoscere l'oscurità per colpa mia.
Scossi velocemente la testa entrando nella mia macchina e mettendo in moto il motore. Arrivai davanti a casa e subito entrai dentro non volendo sentire un minuto di più quel freddo che mi entrava nelle ossa ghiacciando qualsiasi cosa al suo passaggio. Velocemente mi infilai nel letto osservando come la casa sembrasse vuota e fin troppo silenziosa senza il piccolo respiro di Lux. Chiusi gli occhi strizzandoli nel tentativo di far sparire tutti i pensieri dalla mia mente e lasciarmi cullare dal sonno.******
"No! Non è vero! NO!" aprì gli occhi di scatto sollevandomi: le coperte calde erano attorcigliate attorno al mio corpo sudato, le mie mani tremavano mentre continue immagini degli assistenti che l'allontanano da me mischiate all'incidente e alle promesse fatte ai miei genitori mi tormentano la testa. Misi le mie mani nei capelli stringendoli e tirandoli cercando di allontanare quelle immagini ma era tutto inutile. Il battito del mio cuore accelerava sempre di più, l'aria iniziava a mancarmi, scivolai via dal letto barcollando verso il bagno, a stento trovai le pillole che ingoiai con un goccio d'acqua lasciandomi cadere atterra mentre le immagini sparivano lentamente e l'attacco di panico finiva grazie all'effetto delle pillole lasciando al mio cuore la possibilità di rallentare. Passai nuovamente le mani nei miei capelli sistemando quel groviglio di ricci che avevo sulla testa, mi alzai lentamente dal pavimento poggiando le mani sul lavandino. Feci dei respiri profondi mentre il tremolio alle mani passava lentamente. Tornai in camera e mi misi a letto senza però chiudere gli occhi: altre immagini mi passavano per la testa ma non erano immagini che mi agitavano, c'erano occhi azzurri come il mare, capelli rossi come il fuoco, piccole mani con il tocco delicato e soffice. Non erano immagini che mi agitavano, al contrario mi tranquillizzavano e piano piano i miei occhi pesanti si chiusero.
****
"Grazie zia. Saluta la zia Lux?" "Ciao!" "Ciao tesori!" guardai nuovamente mia zia che sorrise rassicurandomi leggermente.
Era il momento della verità. Lux avrebbe finalmente scoperto tutto, avrebbe incontrato i suoi veri genitori, le avremmo spiegato quello che sarebbe successo e lei avrebbe deciso se odiarmi perché ho deciso di 'abbandonarla' oppure continuare a considerarmi il suo 'eroe' anche dopo la notizia.
Guidavo verso Starbucks lentamente volendo posticipare il più possibile quel momento. Ogni metro più vicino al bar il macigno che pressava senza pietà sul mio cuore diventava più pesante togliendomi lentamente il respiro. Quando arrivammo feci un profondo respiro prima di concentrarmi su Lux e farla scendere dall'auto. Presi la sua piccola mano notando ancora una volta come sembrasse ancora più piccola unita alla mia e un lieve sorriso si dipinse sul mio viso, poi entrammo. Il mio respiro si bloccò nell'esatto momento in cui li vidi: lui alto, capelli e occhi chiari, lei altrettanto alta capelli molto chiari, sembravano bianchi, ma non per vecchiaia occhi scuri. Osservai la piccola bimba accanto a me e non potei far altro che constatare ogni somiglianza con la coppia che in quel momento teneva gli occhi puntati su noi due ancora fermi all'ingresso.
Raggiunsi il tavolo osservando come i loro occhi non si distogliessero un attimo da Lux, come il loro stupore nel vederla lì li avesse pietrificati. Distolsi lo sguardo da loro quando Lux si nascose dietro di me abbracciando la mia gamba: mi abbassai alla sua altezza girandomi verso di lei "Hey principessa tranquilla, non ti fanno nulla. Ci sono qui io con te okay?" annuì stringendo le braccia attorno al mio collo lasciandosi sollevare. Mark e Lou guardavano attenti la scena studiando ogni mio movimento, forse per controllare che non facessi del male alla loro bambina. Ma loro non sapevano quanto quella piccola bimba significasse per me, non sapevano che era l'unica cosa che mi rimanesse della mia famiglia e sopratutto non sapevano che portando via lei portavano via anche un pezzo del mio cuore, un pezzo di me.
Mark spostò gentilmente la sedia a Lou che si sedette senza mai distogliere lo sguardo da Lux che in quel momento si stava sedendo accanto a me, dopodiché si sedette anche lui e parlò "Ciao piccola. Harry" disse accennando un saluto a me "Signor Teasdale, Signora Teasdale" solo quando pronunciai il suo nome distolse lo sguardo dalla bambina per salutare "Lux saluta avanti" dissi incitando la piccola bimba confusa accanto a me "Ciao- sussurrò- i-io sono Lux" disse abbassando lo sguardo. I loro occhi brillarono a sentire la sua piccola voce e un sorriso si dipinse sui loro volti "Ciao Lux, sai chi siamo noi?" chiese Mark guardandola. Lei scosse la testa e poi rivolse il suo sguardo verso di me. Guardai Mark e Lou che annuirono dandomi il permesso di raccontare alla piccola e ignara bambina tutto quello che era giusto che sapesse. Mi schiarì la voce, pronto a svelarle la verità "Lux, principessa ascoltami: sai a volte la cicogna sbaglia a portare i bambini che capitano in mano a delle persone che non riuscirebbero a crescerli come dovrebbero, quindi queste persone decidono di lasciare il loro piccolo dono a delle persone che invece posso prendersi cura del loro dono come si deve. Questi bambini sono considerati speciali sai, la maggior parte di loro poi diventano dei supereroi oppure delle bellissime principesse- spiegai toccandole il nasino e facendole spuntare il sorriso-, però i genitori veri di questi bimbi speciali a volte rivogliono indietro i loro piccoli doni perché ora possono finalmente prendersi cura di loro e quindi i bimbi vengono lasciati ai loro veri genitori. Sai quale magnifica principessa adesso deve tornare dei propri genitori?" annuì con gli occhi tristi provocando le facce sorprese dei due genitori, perché lei lo sapeva. Sapeva esattamente che stavo parlando di lei. Aveva solo bisogno di una conferma che le diedi annuendo con lei. Guardò Mark e Lou che le sorrisero ma distolse subito lo sguardo tornando a guardare me: il macigno sul mio cuore divenne estremamente pesante, il peso era insopportabile, il mio cuore perdeva un battito ogni minuto che passava mentre lei mi guardava. Poi fece una cosa che mi colse di sorpresa: si alzò in piedi sulla sedia e sporgendosi verso di me agganciò le braccia al mio collo. Parte del mio cuore sembrò aggiustarsi, ma fu una sensazione che durò troppo poco: il sollievo di poco prima si dissolse completamente quando una lacrima solitaria scese lungo il suo viso finendo sulla mia spalla. Non ero pronto a dirle addio, non mi sembrava nemmeno la cosa giusta da fare, ma sapevo che era giusti che lei stesse con la sua famiglia.
L'avrei lasciata andare, anche se questo significava perdere una parte di me.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
PERSONAGGI:LUX TEASDALE: LUX TEASDALE
È la sorella adottiva di Harry. Harry è l'unico che pensa le sia rimasto prima di sapere dell'adozione e ne è estremamente legata.
MARK & LOU TEASDALE: MARK & LOU TEASDAELE
Genitori biologici di Lux l'abbandonano alla nascita in quanto incapaci di prendersene cura. Rivogliono la custodia della bimba.
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Ciao ragazzi,
Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia.Un bacio,
Alice
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Looking through his eyes
Genç KurguAllison Leerman si è appena trasferita da Montreal a New York con i genitori e il fratello minore Logan per il lavoro del padre. Si spostavano continuamente e ormai aveva imparato a non affezionarsi troppo alla gente. I suoi occhi esprimono esattame...