Capitolo 33

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ALLISON POV.

Quando ci allontanammo dal nostro abbraccio bloccai i miei occhi nei suoi. Erano proprio come li ricordavo: un pezzo di oceano incastrato nei suoi occhi, il loro solito luccichio un chiaro segno della sua felicità, la pieghetta che si formava sotto di essi quando rideva esattamente come in quel momento "Cos'hai da ridere?" chiesi io sorridendo e ridacchiando per la sua buffa espressione "Sono solo felice di rivederti" disse lui scuotendo la testa. Anche io ero felice di vederlo ma non riuscì a trattenermi dal dirgli "Sei sparito per un anno intero". Lui, che aveva distolto lo sguardo dal mio per un secondo, lo riportò subito su di me guardandomi con un cipiglio in fronte "Non ti sei mai fatto sentire, nemmeno una telefonata per natale o per il mio compleanno, niente. Solo il silenzio" dissi facendo sparire il suo cipiglio che trasformò la sua espressione da confusa a dispiaciuta. Leggevo nei suoi occhi chiari quanto gli dispiacesse per quello che gli avevo detto, ma dentro di me non riuscì a far sparire la rabbia che si trovava ancora dentro di me. Distolsi lo sguardo e lo sentì sospirare "Ally mi dispiace okay! Mi dispiace tanto, non volevo farti stare male...sai che è così" disse avvicinandosi a me e attirandomi in un abbraccio che non rifiutai "Mi dispiace" sussurrò. Scossi la testa nel suo collo e poi mi allontanai di nuovo con un sorriso. Mise un braccio intorno alle mie spalle e ci allontanammo da lì raggiungendo Cameron che stava salutando una ragazza che conoscevo fin troppo. Si votarono entrambi verso di me e Stacy corse da Nash abbracciandolo cosa che feci io con Cam dopo averlo raggiunto. Tutti e quattro ci avviammo fuori dall'aeroporto ridendo per le idiozie che dicevano i due ragazzi su Los Angeles dicendoci infine che un giorno saremo potute andare a trovarli. Di sicuro mi sarebbe piaciuto vedere Los Angeles e stare con i miei migliori amici in quella bellissima città, ma credo che la mia vita a New York mi mancherebbe prima o poi e preferirei non abbandonarla adesso che sembra essersi messo tutto a posto. Anche con Harry c'è stata una svolta: si è semi-aperto con me, o quantomeno ha deciso di lasciarsi aiutare e di non caricarsi troppo peso sulle spalle. Mi chiesi che cosa stesse facendo o dove fosse in quel momento e stavo frugando frettolosamente tra i ricordi dei nostri discorsi per capire se mi avesse mai accennato alla vacanza di natale, ma non c'era nulla che io ricordassi delle nostre conversazioni che mi portasse a capire dove si fosse cacciato "...e quindi alla fine ci siamo messi insieme e ora io ho un ragazzo che è assolutamente fantastico e che a capodanno conoscerete" concluse il suo monologo Stacy lasciando finalmente riposare le nostre orecchie. Beh, le loro orecchie. Io mi sono persa tutto il discorso mentre pensavo a Harry ed era una cosa che ormai mi capitava spessissimo "Beh mi fa piacere che hai un ragazzo, ma in quanto tu sei figlia unica e non hai fratelli che fanno il classico discorso al ragazzo della sorella, sfortunatamente dovrà vedersela con me" disse Cam guardando Stacy che alzò gli occhi al cielo "E io che gli ho detto che doveva stare tranquillo e che l'unica persona di cui doveva preoccuparsi era mio padre" disse sbuffando, tuttavia non rifiutò 'l'offerta' fatta da Cameron sul proteggerla. Nash guardò i due ridacchiando prima di girarsi verso di me "E tu Ally? Devo fare anche io da fratello maggiore?" chiese con sguardo indagatore "Primo io ho già un fratello -dissi- e secondo non c'è nessuno di cui preoccuparti" dissi ma venni subito contraddetta da Stacy che ridacchiò e disse "Come si chiamava quel tipo di cui mi dicevi ieri? H...Henry? A no giusto Harry" disse. La guardai con uno sguardo furioso: sapeva che Harry era una cosa che nessuno all'infuori di lei e Lottie, solo perché l'aveva capito da sola, sapevano e sapeva altrettanto bene che odiavo quando diceva le mie cose al posto mio. Lei smise di ridacchiare e abbassò lo sguardo sulle sue scarpe. Sentivo gli pcchi di Nash puntanti su di me e in quel momento l'unica cosa che avrei olito fare era andarmene. Non è che non volessi parlargli di Harry, è solo che non so nemmeno io cosa c'è tra di noi e non voglio che si metta in testa strane idee. Nash si avvicinò al mio orecchio e sussurrò "Ne parliamo più tardi okay?" non risposi. Annuì solamente. Salimmo sul pullman e ci sedemmo rincominciando a parlare della loro vita americana e ascoltando gli aggiornamenti sugli ex compagni di classe da parte di Stacy.

Nash tolse il braccio da attorno alle mie spalle prima di girarsi e fermarsi davanti alla porta di casa mia "Beh eccoci qua" disse "Ally -sospirò- ascolta mi dispiace davvero tanto di averti fatto stare male, sai che non lo farei mai di proposito" "Nash è tutto okay" "No! Non lo è! Sono stato un coglione ma tu sei la mia migliore amica e credimi ti giuro che volevo davvero sentirti, solo che mi si è spaccato il telefono me ne hanno preso uno nuovo, ho perso tutti i numeri, poi c'è stato il tour e..." "Nash smettila!" dissi ridacchiando "Smettila. Ti ho detto che va tutto bene. Lo ammetto all'inizio all'aeroporto quando ho tirato fuori l'argomento volevo tirare fuori tutta la rabbia che mi ha provocato questa cosa, ma poi mi sono resa conto che non serve a nulla, tu sei qui adesso, e il passato è passato" dissi tutto d'un fiato riuscendo a zittirlo. Lui sorrise. Uno dei suoi soliti sorrisi. Poi mi abbracciò e mi strinse per quella che sembrava la milionesima volta quella sera, sussurrò un lieve "Buona notte Stellina" prima di girarsi, prendere il suo borsone e tornare verso casa.

Quando entrai evitai tutte le domande dei miei con un semplice "Sono stanca ci vediamo domani" e corsi a letto mettendomi sotto le coperte calde e chiudendo gli occhi. Subito due Gemme verdi mi apparvero nel buio illuminando, anche se per uno spazio piccolo, il nero scuro dei miei sogni e, come prima, mi chiesi che cosa stesse facendo in quel momento.

HARRY POV.

Il Coffe Bar era sempre uguale. Nulla era cambiato da quando sono venuto l'ultima volta con i miei genitori: i tavoli di legno erano sempre gli stessi, c'erano ancora le scritte che io e i miei amici facevamo nella noia giornaliera, i divanetti di finta pelle verdi erano sempre al solito posto e anche loro sembravano non essere cambiati. Mi avviai dentro il bar raggiungendo il bancone e salutando gentilmente il ragazzo che prendeva le ordinazioni chiedendo un semplice cappuccino e le famose brioche che rendevano questo bar un minimo conosciuto. Quando arrivò la mia roba la presi e mi diressi ad un tavolino e mi sedetti lì guardando fuori dalla finestra.

Il mio momento di tranquillità venne bruscamente interrotto quando sentì gridare il mio cognome "Styles!". Mi voltai di scatto e sorrisi quando riconobbi la persona che mi aveva chiamato: mi alzai dal divanetto mentre lui mi raggiungeva "Fratello" disse lui "Fratello" dissi io. Ci fu un minuti di silenzio e poi tutti e due in contemporanea ci abbracciammo. Quando si allontanò si sedette sul divanetto ed io lo seguì a ruota "Cazzo Harry non ti vedo da una vita fratello! Ma dove sei sparito?" "Ed, io vivo a New York, e dopo la morte dei miei non sono più tornato qui, non potevo" dissi mandando giù il famigliare groppo che mi si formava in gola ogni volta che ricordavo "Già, è vero. Mi dispiace fratello" disse dandomi una pacca sulla spalla "Già -sospirai- anche a me". Il cameriere che mi aveva servito portò l'ordinazione di Ed al tavolo e poi lo salutò con un pacca sulla spalla prima di tornare al suo lavoro "Beh, dai racconta un po' di te. Vivi ancora qui?" "Nono! Vivo a Montreal fratello, e ho una ragazza. A proposito, cosa fai per capodanno?" "Pensavo di imbucarmi ad una festa, ma nulla di particolare" dissi facendo spallucce iniziando a tossire quando mi diede una forte pacca sulla schiena facendomi andare di traverso il cappuccino "Perfetto! Io vado a Montrel dalla mia ragazza che va in un locale con una sua amica e me e, mi ha detto di invitare un amico, quindi, adesso hai una sistemazione per capodanno" disse deciso "Si, e come ci vado a Montreal a piedi?" "Considera il biglietto come il mio regalo di natale" disse prima di alzarsi e andare a pagare per entrambi "Vieni, andiamo a fare un giro". Mi alzai e lo seguì fuori dal Coffe Bar iniziando a parlare del più e del meno esattamente come ai vecchi tempi.

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Spazio autrice:

Ciao ragazzi,
Come state?

SCUSATEMI PER IL RITARDO MA NON HO AVUTO INTERNET PER TRE SETTIMANE E NON SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE!

Spero che il capitolo vi piaccia.

Un bacione,
Alice

PERSONAGGI CAPITOLO:
-Ed (ragazzo foto a sinistra) è un'amici d'infanzia di Harry nonché ragazzo di Stacy.
-Cameron (ragazzo della foto a destra) è il migliore amico di Nash e di Stacy

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora