Capitolo 49

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HARRY POV.

"Ti ringrazio" sussurrò davanti alla porta di casa sua. Sorrisi annuendo guardandola restare ferma davanti alla porta indecisa su cosa fare.
Abbassai la testa verso terra non sapendo nemmeno io come avrei dovuto fare per salutarla, solo quando si avvicinò insicura stringendomi in un leggero abbraccio rialzai la testa.
Mi irrigidì leggermente, ma quando sentì che stava per scogliere l'abbraccio avvolsi le mie braccia intorno a lei tenendola stretta a me ancora un po'.

E spero che tu possa sentire come stai abbattendo le mie barriere, come mi sto lentamente lasciando andare a te, come ti sto lasciando entrare dentro di me.

La salutai un'ultima volta quando sciolse il nostro abbraccio ed entrò in casa. Mi girai lasciandomi alle spalle la villetta e presi la strada di ritorno a casa.


I ricordi della giornata precedente erano ancora fissi nella mia testa. Sentivo ancora le sue mani estremamente piccole e fredde stare nelle mie decisamente più grandi e calde, vedevo ancora la sua espressione stupita ed emozionata quando le avevo parlato dell'imminente concerto della band metal e ricordo ancora la mia sorpresa nel vedere quanto le interessassero.

Parcheggiai la macchina nel primo posto libero che trovai davanti a scuola, mi diressi dal mio gruppo che, per qualche strana ragione a me ancora sconosciuta, aveva iniziato ad unirsi di più a quello di Charlotte.
Salutai velocemente ognuno di loro limitandomi ad un ciao e ad una pacca sulla spalla di Louis. Stavano discutendo della festa di Zayn. Le loro voci si fecero improvvisamente più lontane quando la vidi avvicinarsi a noi velocemente evitando lo sguardo insistente di James su di lei.

Che diavolo voleva quel tizio da Allison, lei aveva detto che non voleva uscire con lui quella sera facendomi sentire un po' più sollevato. Non mi era mai piaciuto quel tizio e quando venni a sapere che cosa aveva fatto alla sorella di Louis il mio odio per lui era cresciuto ancora di più. Quella sera però, quando l'ho visto con Allison nel locale, il suo lurido braccio attorno alla sua vita avrei voluto spaccargli la faccia. Tutte queste emozioni così improvvise non erano da me, di solito riuscivo a ragionare con il cervello, ma in quel momento avrei semplicemente voluto prenderlo a pugni.

"Dovremmo festeggiare anche il tuo compleanno dopodomani, sai fare tipo una festa per entrambi" la voce di Charlotte attirò la mia attenzione. Allison arrossì improvvisamente quando si ritrovò al centro dell'attenzione.
"I-io non lo so, insomma è il compleanno di Zayn non voglio rovinare la festa" balbettò scuotendo la testa "Oh per me non c'è problema" ammise il mio amico facendole alzare la testa di scatto. "Davvero?" domandò insicura e sorrise leggermente quando lo vide annuire. "Bene! Allora è deciso, grande festa a casa Malik per i due festeggiati!" esordì Lou facendola sorridere ancora di più.
Un ghigno spuntò sul mio viso non riuscendo a rimanere nascosto vedendola sorridere in quel modo.

* * * *

La giornata sembrava essere durata il doppio oggi. Non riuscivo a concentrarmi nemmeno un po'. Il che non era da me. Di solito stavo attento alle lezioni, o almeno ci provavo, e quest'anno con il diploma e tutto mi ero ripromesso di non perdere tempo in stronzate e di dedicarmi allo studio. Ma oggi proprio non riuscivo a concentrarmi.

Non facevo altro che pensare e pensare, non su una cosa precisa. La mia mente era colma di pensieri che spaziavano dai miei genitori, a Lux, ai ragazzi, a lei. Non so perché ma non facevo altro che pensare al fatto che ora lei sapeva la parte più oscura di me, sapeva la mia più grande debolezza, e sono sicuro che avrebbe saputo anche come distruggermi grazie a questa. Ma in qualche modo non avevo paura, ne avevo avuto ripensamenti dopo averglielo detto.

Scossi la testa quando Niall mi diede una pacca sulla spalla "Cazzo -esclamò- Harry dove hai la testa oggi mmh?". Lo guardai freddamente. "Okay" sussurrò togliendo la mano dalla mia spalla e alzando gli occhi al cielo prima di superarmi e raggiungere i ragazzi. Stavo per fare la stessa cosa quando una mano afferrò il mio braccio trattenendomi. Taylor si posizionò di fronte a me bloccandomi la strada e facendomi accigliare. "Che vuoi?" dissi sgarbato facendole alzare gli occhi al cielo "Solo salutarti" ammiccò spostando la mano dal braccio al petto risalendo lentamente fino al collo "Sai, dovremmo riprendere a vederci".
Allontanai la sua mano dal mio petto e scossi la testa spostandola di lato raggiungendo i miei amici.

Looking through his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora