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Quando mi svegliai mi trovai avvolta dalle braccia di Jungkook; forse avevamo dormito abbracciati a cucchiaino tutta la notte. Nonostante fossi già sveglia, mi sentivo abbastanza rintontita, così chiusi nuovamente gli occhi e provai ancora a dormire; in quel momento ero in pace con me stessa, non desideravo altro che rimanere ancora in lì con Jungkook.
Il mio riposo fu interrotto da un suono proveniente dalla porta, poi qualcuno bussò. 

"Jungkook, sei sveglio?" gli sussurrai "Credo ci sia una perdona fuori dalla porta"

Jungkook si svegliò di scatto ed io mi voltai verso di lui, ci guardammo negli occhi per un secondo e come leggendoci nel pensiero, capimmo cosa dovevamo fare; avrei dovuto nascondermi da qualche parte. Velocemente mi alzai , ma appena lo feci, la testa iniziò a girarmi, e caddi con un sonoro tonfo per terra.

"Jade!" Jungkook urlò il mio nome, mentre si precipitava verso di me per aiutarmi ad alzare.

La porta si spalancò, e sulla soglia vidi Jimin con espressione sbigottita; sembrava avesse appena visto un fantasma, e quel fantasma ero sicuramente io.

"Jade, aspetta, ti aiuto" Jungkook ignorò completamente l'ingresso del suo amico, e mi aiutò ad alzarmi. Quando fui finalmente in piedi, il mio sguardo passò da Jimin a Jungkook, da Jimin a Jungkook. Aspettavo che qualcuno dicesse o facesse qualcosa.

"Jungkook, lei chi è?" Jimin prese parola "Non pensavo fossi tipo da portare a casa le ragazze in questo mo-..."

"Stai zitto scemo!" Jungkook gli aveva letteralmente tappato la bocca "Se prometti di non dire nulla ti spiego tutto"

"Jungkook!!!" un'altra voce si stava avvicinando alla camera

"Che state facendo lì dentro?" c'era ancora qualcun altro.

In meno di cinque minuti sei paia di occhi  mi stavano fissando; c'era chi ghignava e chi mi guardava come se fossi stata un animale del circo.

"Ragazzi, giuro che vi posso spiegare" Jungkook era ormai rassegnato, non poteva più mentire, avrebbe dovuto spiegare tutto a tutti.

Così mi ritrovai seduta su una poltrona, nel salotto del dormitorio, con tutti e sette i membri dei BTS che non facevano altro che guardare me e Jungkook, mentre quest'ultimo spiegava ogni cosa che era successa, dal nostro incontro al concerto, fino ad oggi. Ascoltandolo, mi venivano in mente tutti i momenti passati insieme; era tutto così surreale, e quasi faticavo a credere che erano passati già sei mesi da quel mitico concerto che mi aveva portato a conoscere Jungkook, un idol amato da molti, ma che era solo mio.

Il discorso continuò a lungo.

"Quindi questo è tutto. Scusate se non vi ho detto niente, ma non sapevo bene come comportarmi in una situazione del genere"

"Jungkook, lo sai vero che rischio stai correndo? Lo sai che non stai mettendo in pericolo solo te stesso, ma tutti noi?" Yoongi fece una pausa "Quello che voglio dire, è che non sono contrario alla vostra relazione, però devi essere estremamente prudente, capito?"

"Ho capito hyung, lo sarò. Grazie per avermi capito"

Strinsi la mano a tutti, uno per uno, prima di andarmene. Usai l'uscita di sicurezza che avevo già utilizzato in passato, quando ero stata qua ed avevo incontrato solo Namjoon. All'epoca non avrei mai pensato che ciò che stavo facendo, mi avrebbe portato ad avere Jungkook come ragazzo; non mi pentivo di nulla, neanche del più misero dettaglio. Quella mattina, che era già stata incasinata, ero sicura lo sarebbe stata ancora di più nel momento in cui avrei varcato la soglia di casa mia, perché ad aspettarmi c'era mia mamma, a cui dovevo delle spiegazioni.

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