"E se dicessi che ti amo, cambieresti idea?"
Anche davanti a quelle parole, che mi avevano letteralmente spaccato il cuore, noi due rimanevamo distanti, in due realtà diverse, lontani come il mare che cerca sempre di raggiungere la riva, ma che po...
Quando la mattina dopo arrivò, mi recai all'università. Ero felicissima perché quel giorno ci sarebbe stata lezione pratica, ed ero curiosa di poter osservare con i miei occhi cose che avevo studiato solo in modo teorico sui libri. Andai in laboratorio ed indossai il camice; avevo appena iniziato a sistemare la strumentazione della mia postazione, quando il professore Kim, entrò. Insieme a lui c'era uno studente e all'inizio non badai a chi fosse, ma quando sentii la sua voce, mi sembrò alquanto familiare. Alzai lo sguardo, e mi resi conto che l'alunno era Jong Suk, il ragazzo della caffetteria.
"Buongiorno ragazzi, vi presento Lee Jong Suk, un nuovo studente del corso" l'insegnante iniziò a parlare.
"Buongiorno a tutti. Vi prego di prendervi cura di me" disse il ragazzo rivolgendoci un timido inchino.
"Prego, vada ad occupare una delle postazioni libere, e si prepari per l'esperienza di oggi" gli disse il professore, poi rivolgendosi a tutti " Oggi ragazzi dissezioneremo un pesce, per osservarne i diversi organi. Iniziate la procedura come indicato dalle istruzioni"
Jong Suk si guardò intorno spaesato, fino a quando incrociò il mio sguardo. Io gli sorrisi e lo salutai con la mano, indicandogli la postazione vicino alla mia.
"Buongiorno Jade, ci rivediamo" si avvicinò sorridente.
"Buongiorno, tutto bene?"
"Non c'è male. Hai visto? Alla fine siamo davvero compagni di coso. Sono contento di avere già un'amica qui" disse facendo l'occhiolino.
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Non potei non ridere davanti alla sua espressione.
"Perché ridi?"
"Oh...niente" dissi continuando a ghignare.
"Mi dici perché ridi?" mi chiese nuovamente iniziando a sorridere anche lui.
Ignorai la sua domanda; ero troppo concentrata a ridere evitando di farmi sentire dal professore, così lui, iniziò a farmi il solletico.
"Se non mi dici il motivo della tua risata non smetto!"
Mi stavo dimenando, non sopportavo il solletico.
"Va bene, te lo dico" mi arresi "Prima quando hai fatto quella faccia con l'occhiolino mi hai ricordato un meme e mi facevi morire dal ridere"
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"Intendi questa" disse lui facendo nuovamente quell'espressione.
"Si quella" dissi io continuando a ridere senza più preoccuparmi di trattenermi.
"L'ultima fila, faccia silenzio" ci avvertì il professore.
Così entrambi ci ammutolimmo, ci guardammo in silenzio, e continuammo a ghignare.
Dopo le lezioni chiacchierammo ancora per molto e ci recammo ad un bubble tea per prendere qualcosa da bere. Mi svelò di venire da Busan, ma di essere in realtà fuggito dal Nord Corea con la sua famiglia. Sentendo quelle parole e pensando a tutto ciò che aveva vissuto, mi si gelò il sangue nelle vene. Mi raccontò che là l'elettricità è un privilegio, che non si è liberi di scegliere che lavoro fare e che non si può ascoltare musica o guardare film stranieri; mi raccontò di aver assistito addirittura ad un'esecuzione in piazza. Tutto ciò mi sembrava allucinante. Jong Suk era un ragazzo molto gentile, socievole e sincero; passare del tempo con lui era piacevole.
"Grazie di non avermi giudicato" mi disse prima di andare via "Molte persone dopo aver saputo da dove vengo scappano, ma tu sei rimasta"
Così la giornate si concluse in quel modo; ero molto felice di aver trovato un amico come lui.
L'indomani, al contrario, sarebbe stata una giornata tutt'altro che tranquilla. Avrei dovuto provare ad acquistare il pass per il fan meeting con i BTS; era davvero molto difficile comprarlo, perché solitamente andavano sold-out in meno di cinque minuti. Nonostante Jungkook mi avesse regalato un biglietto per il loro concerto, volevo incontrarli tutti, uno ad uno, e poter scambiare con loro qualche parola.